La Presidente chiuderà i lavori
La Presidente Patrizia De Luise chiuderà i lavori dell’assemblea pubblica “L’Economia urbana per i centri del futuro. La nuova legge sull’economia urbana dell’Emilia Romagna. Futuro e commercio nelle città e nei centri storici” in programma il 30 novembre alle 16, a Reggio Emilia, alla Sala del Capitano, Hotel Posta.

Dopo l’introduzione di Roger Ganassi, Direttore Confesercenti Reggio Emilia, i saluti di Stefano Landi, Presidente CCIAA Emilia, Giorgio Zanni, Presidente Provincia di Reggio Emilia e Luca Vecchi, Sindaco di Reggio Emilia.

Interverranno: Paola Bissi, Dirigente turismo, commercio, economia urbana, Regione Emilia Romagna; Luca Zanderighi, Professore Marketing – Università di Milano e Dario Domenichini, Presidente Confesercenti Emilia Romagna.

L'articolo La Presidente De Luise a Reggio Emilia all’assemblea pubblica “L’economia urbana per i centri del futuro” proviene da Confesercenti Nazionale.

I dati Istat di novembre rilevano un ulteriore rallentamento dell’inflazione, dovuto soprattutto ai beni energetici e agli alimenti lavorati. Il quadro resta tuttavia incerto con i rischi di aumento dei prezzi delle materie prime ipotizzati dalla BCE, con un incremento del PIL fermo quest’anno tra lo 0,6 e lo 0,7% e soprattutto con la mancata ripartenza dei consumi.

Così Confesercenti in una nota.

Resta quindi acquisito il dato già ampiamente previsto per l’anno, che indica nel 5,7% la variazione media del tasso di inflazione. Le stime attuali elaborate dall’Ufficio economico Confesercenti si mantengono, proprio a causa di elementi di forte incertezza a livello internazionale, su un’ipotesi del 3% annuo per il 2024.

A destare grande preoccupazione sono però i consumi delle famiglie, il cui incremento dovrebbe fermarsi sotto il +1%, sia per il 2023 che per il 2024, con un impatto importante sulla crescita generale dell’economia italiana. Proprio la rinnovata debolezza della spesa del..

“Per venire incontro alle esigenze dei cittadini e delle imprese danneggiate dagli eventi metereologici eccezionali che, il 2 novembre scorso, hanno colpito alcuni Comuni toscani, nell’ambito della
conversione in legge del decreto-legge 18 ottobre 2023, n. 145” collegato fiscale al disegno di legge di bilancio 2024 “verrà stabilito il differimento al prossimo 18 dicembre dei termini dei versamenti tributari e contributivi e degli adempimenti tributari in scadenza nei mesi di novembre e dicembre”.

Lo Comunica il Ministero dell’Economia e delle Finanze, in una nota.

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“Noi siamo pronti a firmare subito, anche prima di Natale e a riconoscere aumenti in linea con l’inflazione. Però deve esserci un’assunzione di responsabilità da parte di tutti, compreso il governo. Per una associazione datoriale come la nostra è fondamentale rispettare sempre i patti che si fanno coi rappresentanti dei lavoratori a proposito del rinnovo dei contratti. E siamo molto sensibili al tema stipendi perché guardiamo ai consumi interni ed al fatto che i salari siano in linea con il costo della vita“.

Così la presidente di Confesercenti Patrizia De Luise in un’intervista su La Stampa.

“Non si può continuare a stritolare e a considerare l’impresa di vicinato alla stregua di tutte le imprese rispetto alla tassazione. Perché se la nostra fosse una categoria che gode di ottima salute non avremmo avuto tante chiusure in questi anni, non avremmo perso tante attività e soprattutto ne sarebbero nate tante. Per questo da anni chiediamo che vengano detassati tutti gli aumenti salariali..

Per l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico l’inflazione in Italia calerà al 3,1% nel 2024 e al 2,5% nel 2025

Per l’Ocse la crescita del Pil dell’Italia dovrebbe rallentare allo 0,7% sia nel 2023 sia nel 2024, prima di risalire “modestamente” all’1,2% nel 2025. Secondo la stima contenuta nel suo ‘Economic outlook’ di novembre l’inflazione dell’Italia scenderà dal 4,6% del 2023, al 3,1% del 2024 al 2,5% del 2025.

Redditi reali e condizioni finanziarie
Per l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, la bassa crescita dei salari e l’inflazione alta hanno eroso i redditi reali, le condizioni finanziarie si sono inasprite e la maggior parte del sostegno fiscale eccezionale legato alla crisi energetica è stato ritirato, pesando sui consumi privati e sugli investimenti.

Il previsto calo dell’inflazione, le riduzioni mirate delle imposte sul reddito (taglio al cuneo fiscale, ndr.) e la ripresa degli investimenti pubblici legati ai fondi del Pnrr compen..

Giovedì nero in arrivo per imprese ed autonomi che per il ‘Tax Day’ fissato al 30 novembre si ritroveranno a pagare oltre 50 miliardi di tasse, tra Irpef, Ires, Irap e imposte sostitutive. Circa il 60% del gettito complessivo dell’anno.

Così Confesercenti in una nota.

Le partite Iva – stima l’Ufficio tributario Confesercenti – andranno a versare, come secondo acconto annuale Irpef, circa 12,5 miliardi di euro. Un computo che non include le addizionali già versate a saldo lo scorso giugno. Per l’Ires, imposta sui redditi per le società, si verseranno circa 28,32 miliardi. L’Irap, imposta regionale sulle attività produttive, invece, graverà su autonomi e imprese per 10,58 miliardi. Nello stesso giorno anche il versamento di diverse imposte sostitutive che vedrà coinvolti, tra le diverse tipologie di contribuenti interessati, anche gli autonomi e le imprese in regime forfetario: per loro previsto un versamento di circa 1 miliardo.

“È giunto il momento – spiega Confesercenti – di rivede..

Spiragli luce per commercio tradizionale buon auspicio con Natale alle porte, va sostenuto

Uno scenario in cui si addensano ancora le ombre sulle luci. È quanto emerge dalle rilevazioni Istat di novembre sul clima di fiducia: il sentiment delle imprese continua ad essere negativo, per il quarto mese consecutivo, mentre il commercio tradizionale mostra un leggero recupero di fiducia, un flebile spiraglio di buon auspicio con il Natale alle porte. Sul fronte dei consumatori si segnala, invece, un lento miglioramento dell’indice che comunque si mantiene su livelli molto bassi. Caro vita e alti tassi di interesse continuano, perciò, a pesare sui portafogli delle famiglie e sulle imprese, anche se l’inflazione complessiva è in rientro.

Così Confesercenti in una nota.

Il sistema produttivo, infatti, sta scontando maggiormente i contraccolpi delle incertezze internazionali, insieme a livelli dei tassi di interesse che sono raddoppiati in un anno e con una domanda che resta, invece, stagnan..