I Contratti nazionali del Terziario sottoscritti da Confcommercio e Confesercenti sono scaduti alla fine del 2019 e si sono riavviate le trattative per i loro rinnovi all’inizio del 2020, ma la pandemia ha bloccato tutto.
A metà del 2021 si è tentato di riavviare i negoziati ma, complice in questo caso l’impennata inflattiva energetica, era complicato arrivare ad una chiusura contrattuale alla fine del 2022.
In tal modo le parti sottoscrissero un anno fa, il 12 dicembre 2022, un accordo ponte sulla parte economica, riconoscendo 350 euro di una tantum per ogni lavoratore al quarto livello e, sempre per il quarto livello, 30 euro al mese da aprile 2023 come acconto sul rinnovo, tralasciando momentaneamente la parte normativa.
Parte normativa, tuttavia, che si è sempre dichiarato da parte datoriale di dover rivedere, nel quadro di un negoziato complessivo, che vedesse un approccio improntato anche ad un recupero di produttività – misurabile come differenziale tra ore retribuite e ore l..