Le tensioni sui beni energetici spingono sull’inflazione: il dato odierno diffuso da Istat sui prezzi di luglio, in crescita di 5 decimali, conferma la necessità di monitorare con attenzione la dinamica dei prezzi degli energetici, vista la forte sensibilità e dipendenza della nostra economia dai mercati esterni.
Così Confesercenti in una nota.
La componente energetica ha svolto, infatti, in Italia un ruolo maggiore nel guidare le oscillazioni dei prezzi, soprattutto perché le politiche di contrasto al caro-energia in alcuni Paesi si sono concretizzate in misure volte appunto a stabilizzare i prezzi, mentre in Italia l’approccio prevalente è stato quello di fornire sostegni mirati a favore di famiglie ed imprese per fronteggiare il caro bollette.
Dal punto di vista dell’inflazione al consumo, ne deriva che il contributo dell’energia all’inflazione italiana è maggiore nella fase di crescita, soprattutto con l’eliminazione delle agevolazioni sugli oneri cosiddetti impropri, introdotte..