Il comunicato congiunto delle associazioni del turismo: settore in ‘lockdown’ già da 8 mesi
La chiusura di alcune tipologie di attività, nuove limitazioni all’esercizio di altre e indicazioni di comportamento, per i residenti e i cittadini in ingresso nel nostro Paese, contenute nel DPCM 24 ottobre, riducono fortemente – tanto in termini concreti quanto per l’effetto psicologico che inducono – la propensione ai consumi dando un ulteriore grave colpo al turismo.
Il settore non è in crisi solo per via delle chiusure o perché sono fortemente limitati gli ambiti di operatività delle sue attività, è in crisi perché, oramai da 8 mesi, non ci sono “turisti” – se non per un periodo estremamente ridotto della scorsa estate e in alcune specifiche destinazioni – né presumibilmente ve ne saranno per tutta la stagione invernale, fino a Pasqua inclusa. E’ questo il significato inequivocabile dei dati ufficiali di ISTAT e Banca d’Italia, che tra marzo e giugno quantificano una riduzione del traff..