Autore: Claudio Saba

“L’indennizzo stanziato del governo per gli NCC bus e vetture pari al 100% di quanto ricevuto per il mese di aprile è assolutamente insufficiente”.

Così Luigi Pacilli, Presidente di Federnoleggio Confesercenti, commenta nel corso del sit-in di protesta in piazza Bocca della Verità a Roma e poi in Piazzetta Monte Citorio, i contributi a fondo perduto contenuti nel Decreto Ristori a favore delle aziende di noleggio con conducente.

“Dalla Ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli e dal Sottosegretario Salvatore Margiotta, che abbiamo incontrato nei giorni scorsi, ci aspettavamo di più: il contributo stanziato – sottolinea Pacilli – rispetto ad altre categorie che hanno ottenuto di più, non basta a sostenere le istanze delle nostre imprese che sono al collasso, con fatturati azzerati e con il comparto turistico, scolastico, congressuale e business fermo da marzo”.

“Dall’inizio della pandemia – conclude il Presidente – avevamo chiesto al Governo di mettere in campo i..

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Boccata d’ossigeno per una categoria fortemente provata

“Il Governo ha ascoltato il nostro appello: il comparto è stato inserito tra le attività destinatarie del Decreto ristori. Finalmente una boccata d’ossigeno per una categoria fortemente provata”.

Così Ignazio Ferrante Responsabile nazionale di Assofioristi Confesercenti che sottolinea: “dopo il lockdown abbiamo visto stringersi fortemente il nostro giro d’affari. Basti pensare alle cerimonie, molte annullate, poi limitate ad un massimo 30 invitati; compleanni ed altri festeggiamenti cancellati. Mesi di difficoltà che si sono sommati al lockdown che aveva fatto registrare ai fiorai circa 200 milioni di euro di fatturato perso”.

“Siamo oggi molto soddisfatti che l’esecutivo ci abbia ascoltati – conclude Ferrante – e che abbia considerato tutti gli ostacoli che si è trovato ad affrontare il nostro settore. Ci prepariamo ora per la prossima ricorrenza dei Defunti continuando ad impegnarci al massimo, come categoria, a svolgere il n..

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Paura e chiusure sono l’ennesima scure sulle nostre attività

“Lo smartworking rappresenta una minaccia che rischia di desertificare i centri storici e ha un impatto devastante sulle nostre attività: non si va in ufficio, non si partecipa a riunioni ed incontri e quindi vengono meno le esigenze strettamente legate all’immagine della persona”.

Così Chiara Pengo, Responsabile nazionale Estetiste di Confesercenti Immagine e Benessere che spiega: “questa situazione, che si protrae da marzo, riduce la socialità declinata in tutti gli ambiti della vita. La clientela, specie quella che lavora nei centri delle città, non dovendo recarsi più fisicamente al lavoro, contrae la domanda relativa ai bisogni estetici. Molti servizi vengono svolti a casa, direttamente dalle clienti. Questo si somma al fatto che a maggio, dopo il lockdown, gli aiuti arrivati alle nostre imprese sono stati insufficienti e non ci hanno permesso di ripartire con la tranquillità necessaria, perché tutte le incombenze di n..

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“La chiusura repentina di piscine, impianti sportivi, circoli mette in ginocchio centinaia di famiglie e di lavoratori”

“Il Governo ha previsto alcune misure a sostegno del mondo sportivo e delle associazioni che gestiscono impianti, palestre e piscine. Queste tuttavia non sono sufficienti per un settore che è costretto ancora una volta a fermarsi completamente”.

Così Bruno Campanile, vicepresidente di ASI, Associazioni sportive e sociali italiane, presente all’incontro con il premier Conte e i ministri Gualtieri e Spadafora in rappresentanza di Confesercenti.

“Quanto previsto dal Decreto Ristori non basta. Servono interventi più incisivi e mirati alla realtà che operano nello sport. Tra questi – continua Campanile – abbiamo segnalato al ministro Spadafora la necessità di prevedere i voucher per tutelare sia gli utenti che le associazioni che possono così mantenere un minimo di liquidità per assicurare la corretta gestione degli impianti. Una misura che speriamo sia recepita già dal..

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L’ultimo DPCM del Governo rischia di mettere in crisi anche le imprese della distribuzione grossista delle bevande

L’ultimo DPCM del Governo ha effetti importanti su pubblici esercizi, bar e ristoranti ma rischia di mettere in crisi anche le imprese della distribuzione grossista delle bevande, un settore che vede la presenza di oltre 1.500 imprese e migliaia di occupati.

La situazione del settore, in gran parte escluso dai benefici del primo provvedimento nazionale, è stato oggetto di un incontro che si è svolto in modalità online, fra il Segretario Nazionale di Confesercenti, Mauro Bussoni e i rappresentanti di circa 450 aziende del settore rappresentate da Maurizio Gualtieri e Massimo Sirdone, rispettivamente Presidente e Direttore Generale del gruppo HELIOS; Leopoldo Pasquini, Stefano Betti e Vittorio Lombardini, rispettivamente Presidente, Vice Presidente e General Manager del gruppo San Geminiano; Silvio Montecchi, Presidente del Consorzio ADAT e Luigi Cetrangolo, General Manage..

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Avere un futuro è un diritto! “Il lavoro ci dà dignità, ma se ci viene tolto come facciamo a vivere dignitosamente?” Questa è la domanda che si stanno ponendo tutti gli addetti al settore della ristorazione

Loro sono Mara, Corrado, Onofrio, Stefano, Barbara, Paolo, Antonello, Piero e tutti quelli che hanno deciso di metterci la faccia e . La loro dignità di professionisti e di uomini è stata calpestata da decisioni che potevano prevedere altre soluzioni, studiate e messe in campo per tempo da un Governo che non ha avuto il coraggio di metterci la faccia.

Oggi, invece, sono trascorsi ben sette mesi da allora e chi dovrebbe tutelare categorie fragili, decide di bloccarle, di spegnere luci, i sogni, i sacrifici compiuti al doppio, proprio per rialzarsi dal buio di quel lockdown.

Scelte confuse, incomprensibili che penalizzano pochi e lasciano indisturbate altre categorie.

Non si può smettere, allora, .

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I ristori e le misure per imprese al centro dell’intervento della presidente di Confesercenti

“Soddisfazione è una parola eccessiva. Punto fondamentale è sapere come e quando arrivano questi ristori. Non risolveranno i problemi, ma bene l’arrivo entro metà novembre”.

Così la presidente di Confesercenti Patrizia De Luise, ospite di Agorà suRai3, su Decreto Ristori e interventi a sostegno delle imprese.

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Il Presidente Zinani: “Sposiamo le sue perplessità in merito alle chiusure anticipate dei ristoranti e chiediamo di poter lavorare accogliendo i clienti fino alle 23”

Il Presidente Fiepet Confesercenti Modena Gianfranco Zinani sostiene il giudizio del Presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini: “Sposiamo le sue perplessità in merito alle chiusure anticipate dei ristoranti e chiediamo di poter lavorare accogliendo i clienti fino alle 23”.

Il Presidente Bonaccini ha ribadito le sue perplessità in merito alle misure previste nell’ultimo DPCM e Fiepet – Federazione Italiana Esercenti Pubblici e Turistici – Confesercenti Modena condivide la sua linea di pensiero, espressa anche nell’ambito dell’intervento alla trasmissione “Agorà” su Rai3, in cui ha affermato che, più che i ristoranti alle 18, sarebbe stato opportuno chiudere i centri commerciali nel fine settimana.
FIEPET sta ora portando avanti una serie di proposte che scongiurino la definitiva chiusura delle saracinesch..

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“Con le nuove misure siamo di fatto costretti a chiudere, per questo chiediamo al Governo di essere immediatamente inseriti tra i codici Ateco delle attività indennizzate nel Decreto ristori”.

Ad affermarlo, in una nota, è Claudio Cuomo, presidente AIGO Confesercenti, l’Associazione italiana dei gestori dell’ospitalità e ricettività diffusa.

“I gestori di B&B, affittacamere, case vacanze – sottolinea Cuomo – che hanno resistito fino ad ora e non hanno ancora chiuso l’attività, vengono definitivamente condannati dai nuovi provvedimenti. Abbiamo adeguato tutte le nostre strutture al rispetto delle norme anti-covid19, seguendo alla lettera tutte le indicazioni date dalle Istituzioni. Prima non ci sono stati riconosciuti i crediti di imposta promessi sulla sanificazione, adesso con la limitazione della circolazione, degli spostamenti e con la chiusura di bar e ristoranti in cui i nostri clienti sono consumatori, siamo stati costretti ad un nuovo lockdown”.

“Inoltre, vista la mancanza di..

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Alla luce del nuovo Dpcm che di fatto condanna a morte l’intera filiera dell’agroalimentare, Assoturismo chiede adeguate ed urgenti forme di ristoro per tutta la filiera del turismo

La conferenza si terrà il 29 ottobre 2020, ore 9,30 – Caffè Ciampini, Piazza della Trinità dei Monti, 2

Alla luce del nuovo Dpcm del 24 ottobre u.s., che di fatto condanna a morte l’intera filiera dell’agroalimentare, Assoturismo Roma ha deciso di organizzare una conferenza stampa per richiedere adeguate e urgenti forme di ristoro per tutta la filiera del turismo.

I numeri non lasciano spazio a dubbi; si stima una perdita di oltre 900 milioni di fatturato, con possibilità di ricadute anche in termini occupazionali: si rischia la chiusura di 8mila aziende con conseguente perdita di lavoro per minimo 25mila dipendenti nel solo territorio romano.

Gli aiuti fino ad ora proposti sono insufficienti, occorrono delle misure di sostegno economico immediate e adeguate per evitare migliaia di fallimenti. Siamo anc..

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