Autore: Claudio Saba

DL Ristori cambi metodo o sarà disastro

La scelta del Codice di attività economica ATECO come criterio di selezione delle imprese continua a fare danni. Un problema evidente anche nell’ultimo DPCM, che impone nuove restrizioni alle attività di bar e alle bottiglierie, ma si dimentica di minimarket, gdo e di tutti quegli esercizi per cui la somministrazione o la vendita di alcolici e bevande non è l’attività prevalente.

“Il codice ATECO è del tutto inadeguato a fornire una fotografia affidabile della realtà delle imprese”, spiega Confesercenti. “Utilizzarlo vuol dire lasciare migliaia di imprese nell’incertezza normativa, visto che possono avere un codice di attività ‘prevalente’ che non corrisponde alla totalità dei servizi offerti. Oggi, un imprenditore che abbia un bar-pasticceria con codice ATECO 56.3 – quello dei bar – deve chiudere alle 18.00. Ma i suoi colleghi con un’attività di pasticceria (codice 56.1) che offrono anche un servizio bar come attività non prevalente potranno c..

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Rebecchi: “Occorre proseguire dibattito su certificazione europea vaccinazione, fondamentale per programmare ripartenza filiera turistica”

“In attesa che possano risolversi tutte le criticità sull’efficacia della vaccinazione nel ridurre la trasmissione del virus e che la disponibilità dei vaccini raggiunga un livello di elevata sicurezza, come sottolinea l’Oms, è fondamentale aprire corridoi turistici sicuri per far ripartire, non solo a livello europeo, l’attività di incoming e outgoing turistico”.

Ad affermalo è Gianni Rebecchi, presidente di Assoviaggi Confesercenti, commentando il parere contrario del Comitato di emergenza dell’Organizzazione mondiale della sanità alla patente di viaggio dei vaccinati.

“Bisogna correre presto ai ripari – prosegue il presidente – la crisi sanitaria e il lockdown hanno messo in ginocchio le imprese del settore: attivare corridoi sicuri e di libera circolazione delle persone, laddove vi siano le condizioni oggettive che lo permettono e applicando..

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Introdotto il servizio a tutele graduali per chi non ha scelto un venditore del mercato libero

“Dal 1° gennaio 2021 è iniziato il progressivo passaggio obbligatorio dal servizio di maggior tutela al mercato libero dell’elettricità soltanto per le piccole imprese, mentre il servizio di maggior tutela proseguirà per famiglie e la generalità delle microimprese fino al 2022″.

Lo riporta il sito dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA).

“Dopo ampia consultazione con gli stakeholder – si legge in una nota dell’Autorità – è stato introdotto il ‘servizio a tutele graduali’ per le piccole imprese che non hanno e nel nuovo anno non avranno ancora scelto un venditore del mercato libero. Un servizio per garantire la continuità della fornitura e lasciare il tempo necessario a scegliere l’offerta più adatta alle proprie esigenze”.

“Il servizio a tutele graduali è rivolto alle imprese titolari di punti di prelievo connessi in bassa tensione che rispondono alle caratteristi..

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Il decreto è entrato in vigore il 15 gennaio

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giuseppe Conte e del Ministro dell’economia e delle finanze Roberto Gualtieri, ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti in materia di accertamento, riscossione, nonché adempimenti e versamenti tributari.

Il testo prevede l’ulteriore differimento, dal 31 dicembre 2020 al 31 gennaio 2021, dei termini previsti per la notifica degli atti di accertamento, di contestazione, di irrogazione delle sanzioni, di recupero dei crediti di imposta, di liquidazione e di rettifica e liquidazione, nonché degli altri atti tributari elencati dall’articolo 157 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 (articolo 1).

Inoltre, si fissa al 31 gennaio 2021 il termine finale di scadenza dei versamenti, derivanti da cartelle di pagamento, nonché dagli avvisi esecutivi previsti dalla legge, relativi alle entrate tributarie e non, sospesi dall’articolo 68, comma 1, del decreto-legge 17 marzo 2020, n..

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Pubblicata la versione definitiva 2021

Disponibili sul sito dell’Agenzia delle Entrate, i modelli 2021 delle dichiarazioni 730, Certificazione Unica, Iva e 770, con le relative istruzioni.

Diverse le novità di quest’anno: Nel 730 entrano in campo il Superbonus al 110%, il trattamento integrativo per i redditi da lavoro dipendente e la detrazione per erogazioni liberali a sostegno delle misure di contrasto dell’emergenza Covid-19, mentre la nuova CU tiene conto delle novità a sostegno del lavoro e del premio previsto dal decreto Cura Italia per i lavoratori dipendenti che hanno prestato la propria attività nel mese di marzo 2020. Il modello Iva, inoltre, apre alle modifiche in tema di beni anti-Covid e alle semplificazioni in materia di dichiarazioni d’intento.

Dal Superbonus al bonus vacanze, le novità del nuovo 730 – Il nuovo modello 730, da presentare entro il 30 settembre, per pensionati e lavoratori dipendenti, tiene conto delle novità normative introdotte per l’anno d’imposta 2..

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Con l’inizio del nuovo anno, Federfranchising – Confesercenti da avvio al suo calendario di appuntamenti, per ora on line, di approfondimento e di confronto su tematiche di interesse per le aziende visto anche il momento di difficoltà che si sta attraversando.
La Federazione, consapevole di quanto sia opportuno fornire alle aziende informazione e nuove iniziative, ha organizzato per giovedì 21 gennaio alle ore 15.00, il webinar Customer Loyalty & Digital Marketing.
Il webinar, con la partecipazione di autorevoli imprenditori ed in collaborazione con PAYBACK e Partoo, Associate Partner della Federazione, con il supporto del Salone Franchising Milano e Retail Food come media partner, farà un focus sulle strategie e strumenti per ingaggiare i nuovi consumatori e approfondirà le tecniche e le soluzioni per gestire al meglio le relazioni con i clienti ed aumentare la loro presenza presso i negozi.
Giovedì 21 gennaio ore 15.00
Customer Loyalty & Digital Marketing
ore 15.00 – Apertura dei..

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È fissato per lunedì prossimo alle 16 l’incontro tra i vertici di Fipe-Confcommercio, Fiepet Confesercenti, i sindacati dei lavoratori del settore e il Ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli. L’incontrò era stato richiesto con una lettera dalle stesse associazioni delle imprese del settore e dai sindacati dei lavoratori – Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil– il 4 gennaio scorso. Obiettivo dell’incontro é quello di individuare un piano di interventi efficaci e coordinato a sostegno dei lavoratori e delle imprese della ristorazione e dell’intrattenimento, messi in ginocchio da mesi di sostanziale inattività, da una perdurante incertezza e misure di indennizzo non sufficienti.

“Presenteremo un documento unitario – sottolineano Fipe e Fiepet – con proposte immediatamente implementabili nel decreto legge “Quinques”, in fase di predisposizione da parte del Governo, sui temi degli affitti, del lavoro, della liquidità, delle concessioni e dei ristori. Sono proposte che st..

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Ma minimarket e gdo possono vendere

Il divieto d’asporto, così come formulato nelle bozze circolanti, è un intervento gravemente iniquo. Oltre alle imprese di somministrazione senza cucina – bar, caffetterie e simili – colpisce infatti anche i negozi specializzati in bevande, come le enoteche, dove non è prevista alcuna consumazione sul posto. Un divieto quasi da proibizionismo, se non fosse che è limitato solo a pubblici esercizi e negozi specializzati: minimarket e grande distribuzione potranno infatti continuare tranquillamente a vendere bevande, anche alcoliche.

Così Confesercenti commenta le bozze di DPCM riportate dai media.

Si tratta di una stortura da correggere immediatamente, perché rende ancora più odioso un divieto che è già di difficile comprensione. Si colpisce l’asporto per colpire gli assembramenti, che comunque continueranno anche con i bar e le enoteche chiuse per decreto. A questo si aggiunge l’incertezza che, come al solito, accompagna e precede i procedimenti re..

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Crisi economica e misure per il rilancio, questi i temi al centro dell’intervista della presidente di Confesercenti Patrizia De Luise a Class Cnbc.

“O diamo l’opportunità alle imprese di lavorare o interveniamo sui ristori, che non possono essere più quelli che sono stati messi in campo in fase emergenziale. Le chiusure si protraggono per troppo tempo e c’è bisogno di ‘ristorare’ le imprese rispetto alle perdite che hanno avuto nel 2020 sul 2019”, le parole della presidente De Luise.

“E poi – spiega la presidente di Confesercenti – dobbiamo intervenire sui costi fissi delle imprese come utenze e affitti che non possono essere esonerati. Le imprese sono chiuse temporaneamente: non possiamo dare disdetta a luce, utenze e affitti ma dobbiamo continuare a pagare questi costi. Le piccole e medie imprese sono importanti per la realtà dei nostri quartieri, per la società in cui tutti noi viviamo”.

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