Autore: Claudio Saba

Sull’avvio della lotteria dello scontrino, previsto per lunedì, pesano troppe incertezze. Da quanto apprendiamo, il provvedimento non è stato ancora finalizzato, nonostante si sia a tre giorni dal via. Inoltre stimiamo che un terzo della rete distributiva non sia pronta, a causa delle restrizioni e della situazione di difficoltà oggettiva del commercio. Difficoltà che hanno spinto molte attività a rimandare l’adeguamento, il cui termine è già stato prorogato a marzo. Secondo le nostre rilevazioni, un negozio su tre non è ancora in grado di partecipare.

Così Confesercenti.

In questo contesto – continua l’associazione – ci chiediamo che senso abbia partire in questo modo con la Lotteria. Si rischia di dare un’ulteriore spinta al declino dei piccoli negozi, creando un nuovo grave squilibrio concorrenziale: ad essere pronti a partecipare, adesso, sono soprattutto le catene e la grande distribuzione. Sarebbe opportuno, a questo punto, procedere ad una nuova proroga. Anche perché non sono ..

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“Il PNRR sul quale siamo chiamati oggi ad esprimere una valutazione ha subito, dalla prima stesura, profonde modificazioni. In particolare, nel documento che ci è stato proposto, la parte relativa allo sviluppo del settore privato è stata a nostro avviso ingiustamente ridimensionata e sottovalutata. Si tratta di una rimodulazione che non ci trova d’accordo, considerato l’impatto della crisi pandemica sulle imprese: secondo i dati di Contabilità nazionale, nel 2020 il settore del Commercio, Alloggio e Ristorazione è stato quello più colpito dalla recessione pandemica, segnando un crollo del valore aggiunto quasi doppio rispetto alla media nazionale”.

Così il Segretario generale di Confesercenti Mauro Bussoni, in audizione alla Camera dei Deputati nell’ambito dell’esame della Proposta di Piano Nazionale di ripresa e resilienza presso le Commissioni riunite V Bilancio, X Attività produttive e XI Lavoro.

“Le difficoltà del comparto sono legate all’eccezionale caduta dei consumi delle fam..

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Appuntamento presso le Commissioni riunite V, X e XI a partire dalle 12.30
Confesercenti, rappresentata dal segretario generale Mauro Bussoni, interviene in audizione alla Camera dei Deputati nell’ambito dell’esame della Proposta di Piano Nazionale di ripresa e resilienza.

L’intervento sul Recovery Plan presso le Commissioni riunite V Bilancio, X Attività produttive e XI Lavoro a partire dalle 12.30 di venerdì 29 gennaio.

L’audizione in diretta sulla webTv della Camera (clicca qui).

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Ora necessario intervento normativo su scolastica
“Le prime anticipazioni dei dati riguardanti il mercato editoriale 2020 rappresentano certamente una conferma di quanto il nostro Sindacato sostiene, anche con i fatti, da sempre. Nonostante si sia trattato di un anno assolutamente eccezionale e potenzialmente devastante, il mercato editoriale italiano ha saputo rispondere in un modo per certi versi anche sorprendente, arrivando a segnare dati di eccellenza a livello europeo”.

Così il Sil Confesercenti commenta le anticipazioni dell’analisi di mercato realizzata dall’Ufficio studi dell’Associazione italiana editori.

“Centrali per il raggiungimento di questi risultati – prosegue il Sil – il riconoscimento del libro come un bene di prima necessità, che ci ha consentito di poter riaprire ad aprile e continuare a restare aperti anche in autunno, le iniziative virtuose di sostegno alla domanda, ma anche, e a nostro avviso soprattutto, la nuova legge sulla lettura. Non si è verificata una d..

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Crollo undici volte peggiore rispetto alla crisi economica del 2009

Il settore turistico globale ha perso 1.300 miliardi di dollari nel 2020 a causa delle restrizioni ai viaggi causate dalla pandemia Covid-19. E’ quanto ha annunciato l’Organizzazione mondiale del turismo (Unwto), con sede a Madrid. La cifra rappresenta “più di 11 volte la perdita registrata durante la crisi economica globale del 2009”, e corrisponde a un calo del 74% degli arrivi di turisti nel mondo rispetto al 2019, indica il comunicato dell’agenzia dell’Onu.

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“Restaurare l’equità: ci sono business tradizionali che pagano tasse sui loro profitti, le imprese digitali non lo fanno”

La revisione della tassazione internazionale soprattutto per quello che riguarda le attività digitali “è davvero urgente e la presidenza italiana del G20 è pienamente cosciente di questa urgenza”.

Lo ha detto il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri in videoconferenza al “Meeting of the OECD/G20 Inclusive Framework on BEPS”.

“Bisogna restaurare l’equità del sistema di tassazione internazionale perché ci sono business tradizionali che pagano tasse sui loro profitti nei mercati dove operano mentre le imprese digitali non lo fanno”, ha ricordato Gualtieri sottolineando poi che “deve essere chiaro a tutti che l’alternativa a un accordo internazionale non è lo status quo perché in assenza di un accordo i paesi seguirebbero strategie diverse, con risposte non coordinate con il risultato di una tassazione frammentata, il rischio di doppia tassazione e di controversie..

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In allegato il testo del decreto interministeriale per il sostegno alle imprese giovanili e femminili.

La misura, gestita da “Invitalia SpA”, tende a sostenere con interventi ad hoc la creazione di micro e piccole imprese a prevalente, o totale, partecipazione giovanile o femminile, con sede nell’intero territorio italiano, nonché a supportarne lo sviluppo, attraverso migliori condizioni per l’accesso al credito e per la concessione di un contributo a fondo perduto.

I beneficiari: società, di micro e piccola dimensione, costituite da non oltre cinque anni dall’inoltro della domanda,
la cui compagine sia composta per oltre la metà da giovani maggiori di età, sino a 35 anni, o da donne.

I termini di presentazione: saranno definiti con apposito decreto, direttoriale, il cui testo sarà pubblicato sui siti www.invitalia.it e www.mise.gov.it, nonché su Gazzetta Ufficiale R.I.

Il finanziamento: a tasso zero di progetti d’impresa con spese fino a 1,5 milioni di euro e può coprire fino al 7..

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Il vaccino è una priorità per la salute pubblica ma anche per l’economia. La ripresa dipende fortemente dai risultati che si riusciranno ad ottenere con la campagna di vaccinazione. Soltanto un pieno conseguimento degli obiettivi annunciati potrà infatti restituire alle famiglie la fiducia necessaria per riportare i consumi ai livelli pre-pandemici: possiamo stimare che ogni mese di ritardo nella campagna vaccinale determini 4,7 miliardi di mancato recupero dei consumi e una corrispondente perdita di PIL dello 0,3%. Un ulteriore costo reale che l’economia italiana non può evidentemente permettersi.

Così Confesercenti in una nota.

Particolarmente drammatiche sarebbero poi le conseguenze per alcuni specifici comparti. Occorre infatti considerare che l’arretramento dei consumi si concentra soprattutto su alcune tipologie di spesa, che stanno sopportando l’intero onere dell’emergenza sanitaria. Il raggiungimento di una significativa soglia di immunità nella popolazione italiana restituir..

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“Chiediamo un tavolo di lavoro per definire i progetti che, entro febbraio, dovranno essere preventivamente inviati agli organismi europei per valutare l’accesso ai fondi previsti dal pacchetto Next Generation EU”. E’ quanto ha affermato Vittorio Messina, presidente di Assoturismo Confesercenti, in audizione nell’ambito della proposta di piano nazionale di ripresa e resilienza alla commissione Attività produttive della Camera. “Non è solo la grande industria a determinare l’innovazione – ha proseguito – si punti di più anche sulle piccole e medie imprese, che non vanno considerate un ostacolo allo sviluppo del Paese, e sul turismo. Un settore che vale il 13% del nostro Pil e che purtroppo è stato il primo a entrare in crisi a causa dell’epidemia. E probabilmente sarà l’ultimo a uscirne, visto che on ci aspettiamo una ripresa netta dei flussi turistici nel 2021″. “Serviranno – ha aggiunto Messina – altri ristori per sostenere le imprese in questa fase, ed un piano per ripartire veloceme..

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A stima potrebbero aggiungersi altri 3.700 ‘mancanti’ del 2020

“La forte contrazione del Pil registrata nel 2020 porterà a un aumento di circa 2.800 fallimenti entro il 2022. A questi potrebbero aggiungersi altri 3.700 fallimenti ‘mancanti’ del 2020 che non si sono realizzati per gli effetti temporanei della moratoria e delle misure di sostegno”.

E’ la stima formulata nella nota sui “Fallimenti d’impresa in epoca Covid“, curata da ricercatori della Banca d’Italia, sulla base della relazione tra fallimenti e ciclo economico.

Tali previsioni, si sottolinea, “vanno interpretate con cautela: da un lato, potrebbero essere sottostimate, nella misura in cui la caduta eccezionale del Pil comporterà un aumento maggiore di fallimenti rispetto a quanto stimato da precedenti fasi recessive; dall’altro lato, potrebbero essere sovrastimate se le misure di sostegno adottate e l’intensità della ripresa economica saranno capaci di aiutare le imprese a fronteggiare la difficile fase congiunturale”.

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