Autore: Claudio Saba

“Ora una nuova legge per gestione equilibrata locazioni nell’era dei lockdown a singhiozzo”

Emergenza affitti per le imprese del commercio ed i pubblici esercizi. Tra pandemia, riduzione dei volumi d’affari e lockdown a singhiozzo, in Italia ci sono almeno 75mila imprese che rischiano di non riuscire a saldare i canoni, e di non poter approfittare dunque di circa 270 milioni di euro di credito di imposta. Che, così com’è, non basta: va rivisto e affiancato da nuove soluzioni. Così Confesercenti.

La questione degli affitti è la nuova emergenza per chi fa impresa oggi. In particolare, per quest’ultimo trimestre dell’anno: le chiusure disposte improvvisamente nei mesi scorsi e per le feste hanno praticamente azzerato la liquidità disponibile di migliaia di imprese. Per questo, chiediamo di estendere immediatamente la possibilità di beneficiare del credito di imposta sui mesi ottobre, novembre e dicembre anche alle imprese che corrispondono i relativi canoni entro il 31 marzo 2021.

Occo..

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L’Agenzia delle Entrate risponde alle domande sull’applicazione del Superbonus provenienti da stampa specializzata, associazioni di categoria, ordini professionali e Centri di assistenza fiscale (CAF), dopo la Circolare n. 24/E e le molte risposte agli interpelli già pubblicate.

Con la circolare 30/E, infatti, le Entrate, forniscono ulteriori chiarimenti sulla detrazione delle spese per interventi di efficienza energetica, antisismici, di installazione di impianti fotovoltaici nonché delle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici che rientrano nel Superbonus al 110%. Il documento di prassi inoltre spiega le modifiche introdotte all’agevolazione dal decreto legge n. 104/2020 e fornisce l’elenco dei documenti e delle dichiarazioni sostitutive da acquisire al momento in cui viene rilasciato il visto di conformità sulle comunicazioni per la cessione del credito o per lo sconto in fattura.

L’elenco delle novità del Dl n. 104/2020 – Nel documento dell’Agenzia vengo..

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Il decreto milleproroghe dimentica di rinviare l’avvio della lotteria dello scontrino, previsto per il prossimo primo gennaio. Una dimenticanza grave, che non tiene conto non solo del fatto che metà della rete dei negozi è impossibilitata a partecipare – ad oggi sono stati adeguati meno di 700mila registratori di cassa su 1,4 milioni – ma nemmeno delle restrizioni alle attività che entreranno in vigore dal 24 dicembre fino al 7 gennaio. Sarebbe incomprensibile far partire la lotteria dello scontrino mentre la maggior parte dei negozi è in lockdown.

Così Confesercenti commenta le bozze circolanti di decreto milleproroghe.

Abbiamo chiesto a Mef e Agenzie delle entrate almeno di rinviare le segnalazioni per gli esercenti che non sono in grado di partecipare e di introdurre un tax credit per aiutare le imprese a sostenere i costi di adeguamento hardware e software necessari per aderire alla Lotteria. Ma serve anche un taglio più deciso delle commissioni pagate dalle imprese sulle transaz..

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“Il 2020 sarà ricordato come un anno orribile non solo per la pandemia, ma anche per una crisi umana e sociale che prima d’ora la nostra generazione non ha mai vissuto. Fin dai primi mesi del lockdown il nostro Sindacato si è distinto per essere stato accanto agli operatori del settore moda, proponendo soluzioni e difendendo la categoria in tutte le problematiche più spinose che si sono palesate a seguito della chiusura…”

Così il Presidente Fismo Fabio Tinti, in occasione delle festività natalizie, che aggiunge:”Pensavamo di non ritornare nuovamente in un nuovo lockdown ma le suddivisioni delle regioni in zone colorate in base al livello del contagio, contribuiscono a creare nuove incertezze e preoccupazioni. Il periodo natalizio rappresenta per noi tutti un momento di grande importanza economica, mortificare con una continua chiusura e riapertura le attività, crea un grandissimo danno economico e psicologico… La Fismo si impegnerà ancora più di prima per difendere le imprese del made..

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Manifesto congiunto delle associazioni di categoria. Da domani cartelli in migliaia di locali per manifestare l’esasperazione verso il governo

Costretti a tenere le serrande abbassate, ristoratori e gestori dei pubblici esercizi italiani non intendono passare Natale e Capodanno in silenzio. Al contrario. A partire da domani e per tutta la durata delle festività, decine di migliaia di locali in tutta Italia esporranno un cartello di protesta all’indirizzo del governo per dire: “Basta!”, al caos normativo degli ultimi mesi che continua a penalizzare le imprese del settore

Rabbia ed esasperazione riassunte in un manifesto unitario siglato da Fipe e Fiepet, le principali associazioni di rappresentanza dei pubblici esercizi di Confcommercio e Confesercenti, affiancate dalla FIC – Federazione Italiana Cuochi.

“22 DPCM, 36 Decreti Legge, 160 giorni di chiusura, un numero imprecisato di ordinanze regionali, una differenza impressionante fra quanto annunciato e quanto attuato. – si legge nel..

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Ribadito che la categoria ha bisogno di sostegni. Ora tavolo di filiera per la crisi di settore

Faib Confesercenti, con una nota a firma del Presidente Martino Landi, ha ringraziato la Sottosegretaria al Ministero dello Sviluppo Economico, on. Alessia Morani, per l’impegno ad aprire il tavolo di filiera per la crisi di settore- invocato invano da oltre un anno- e per aver sbloccato il Decreto attuativo della L.77/2020 per i contributi figurativi per i gestori autostradali, evidenziando però che al momento ancora non ci sono risposte concrete sugli aiuti economici per la seconda fase della pandemia.

Nella nota, Faib ha riepilogato le motivazioni della protesta, mettendo in fila le ragioni alla base della vertenza:

la necessità di dare risposta in termini economici alla categoria costretta ad essere aperta perché considerata attività di servizio pubblico essenziale, pur in assenza di domanda del prodotto. Doppiamente penalizzata perché chiamata a sostenere ingenti costi di gestione, s..

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“Anche questa volta le imprese ricettive sono state dimenticate: i ristori immediati sono destinati solo a bar e ristoranti, ignorando del tutto alberghi e altre imprese del comparto, che riceveranno un fanno enorme dal lockdown di Natale”.

Così Vittorio Messina, Presidente di Assoturismo Confesercenti.

“È assolutamente necessario estendere anche a queste imprese il diritto a ricevere un sostegno immediato. Il turismo sta vivendo il periodo più difficile di sempre: le attività sono al limite, dopo un lockdown ‘di fatto’ che dura da febbraio. E la normalizzazione, nonostante i progressi sul fronte vaccino, è ancora molto lontana. Non si può e non si deve continuare a ignorare il problema: servono risorse e strumenti per superare una fase drammatica e gettare le basi della ripartenza del turismo”

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Il decreto legge pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 18 dicembre 2020

Il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto-legge che introduce ulteriori disposizioni urgenti per fronteggiare i rischi sanitari connessi alla diffusione del virus COVID-19. Il decreto legge è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 18 dicembre 2020 ed è già in vigore.

Il testo – spiega il governo in una nota – prevede che:

– nei giorni festivi e prefestivi compresi tra il 24 dicembre 2020 e il 6 gennaio 2021, sull’intero territorio nazionale, si applicano le misure previste dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 3 dicembre 2020 per le cosiddette “zone rosse”, cioè le aree caratterizzate da uno scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto;

– nei giorni 28, 29, 30 dicembre 2020 e 4 gennaio 2021, sull’intero territorio nazionale, si applicano le misure previste dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 3 dicembre 2020 per le cosiddette “zone arancioni”, cio..

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Chiudere il 24, 25, 26 e 31 dicembre equivale ad una perdita di fatturato di un miliardo di euro per bar e ristoranti

“L’emergenza sanitaria, il primo lockdown e le chiusure degli ultimi mesi hanno messo in ginocchio l’intero settore della ristorazione. Decidere per la zona rossa in tutta Italia durante le festività natalizie, senza adeguati sostegni al comparto, sarebbe il colpo di grazia per decine di migliaia di imprese”.

Così il presidente di Fiepet Confesercenti Giancarlo Banchieri sull’ipotesi concreta di un nuovo lockdown tra la vigilia di Natale e l’Epifania.

“Chiediamo al Governo di assumere un impegno serio nei confronti delle imprese della ristorazione italiana, riconoscendo alle attività, come già fatto dalla Germania, ristori al 75% dei ricavi degli stessi giorni dell’anno precedente. Il fatturato di bar e ristoranti nei giorni 24, 25, 26 e 31 dicembre vale da solo un miliardo di euro”, continua Banchieri.

“In questo 2020 così duro per la ristorazione, abbiamo sempre ..

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Se l’andamento epidemiologico richiederà un nuovo lockdown nazionale, il Governo prenda le decisioni con chiarezza e tempestività e non si lascino le imprese nell’incertezza. Contestualmente all’annuncio delle restrizioni, le imprese debbono avere i necessari sostegni economici che devono essere immediati.

Così Assofioristi Confesercenti in una nota.

L’impresa deve programmare, investire o meno ed ha quindi necessità di sapere quali decisioni verranno prese con un margine di anticipo. Provvedimenti stop and go, invece, rappresentano l’ennesimo duro colpo al florovivaismo, un settore duramente danneggiato dagli effetti economici legati alla pandemia.

“Noi siamo i primi ad aver a cuore la salute e la tutela delle persone – spiega il Responsabile nazionale di Assofioristi Ignazio Ferrante – ma le nostre imprese hanno bisogno di ricevere risposte chiare. I nostri prodotti, inoltre, sono altamente deperibili e molte imprese, in attesa delle nuove disposizioni, non sanno se saranno costre..

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