Con 168 voti favorevoli, 23 contrari e 2 astensioni, l’Assemblea del Senato ha approvato in via definitiva il decreto Semplificazioni.
Nel passaggio parlamentare sono state introdotte novità sul Superbonus con la ‘correzione’ dell’ultima norma contenuta nel decreto aiuti e lo sblocco delle cessioni e gli sconti in fattura antecedenti al primo maggio di quest’anno.
E’ stato inoltre abolito il vincolo del ‘de minimis’ per le aziende che beneficiano dei crediti d’imposta contro il caro bollette. Si tratta, anche in questo caso, di una vera e propria correzione di un errore ‘materiale’ verificatosi nell’inserimento di un emendamento al dl aiuti, che avrebbe potenzialmente limitato di molto le aziende in grado di accedere ai ristori sul caro energia.
Novità anche sulla crisi d’impresa e le nuove soglie per far scattare le comunicazioni di Entrate e Inps: le imprese non saranno più ritenute a rischio insolvenza se il loro debito con l’Erario è inferiore al 10% del loro volume d’affari. St..
Autore: Claudio Saba
Arriva al traguardo dopo lo stralcio della norma sui taxi Via libera definitivo alla legge sulla Concorrenza, collegato alla manovra di finanza pubblica. L’Aula del Senato ha infatti approvato, in terza lettura, il provvedimento con 161 sì, 21 no e 2 astenuti. Dal provvedimento, nel passaggio alla Camera, sono state stralciate le norme sui taxi.
Il prossimo governo, come ricordato dal vice ministro al Mise, Gilberto Pichetto Fratin, dovrà occuparsi dell’attuazione delle deleghe previste.
Il Ddl arriva alla meta senza il tanto dibattuto articolo 10 sui taxi e con lo slittamento anche del nodo delle concessioni balneari, prevedendo una delega al Governo per il riordino della materia.
PORTI. Un decreto del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili definirà i criteri sulle concessioni. E’ previsto che un concessionario ottenga solo una concessione per ciascun porto, ma la regola non vale per gli hub di rilevanza internazionale e nazionale.
GAS. L’articolo 6 punta a va..
“I dati dell’Osservatorio sulle Comunicazioni pubblicati da Agcom oggi fotografano un settore davvero in crisi con vendite dei quotidiani in flessione dell’8,5%, sul corrispondente valore 2021 e del 31,6%, sui corrispondenti livelli di vendita 2018. Per questo auspichiamo che il governo, in questa fase di disbrigo degli affari correnti, proceda con quegli interventi a sostegno del comparto, richiesti, da tempo, da tutta la filiera”.
Così la Fenagi Confesercenti che aggiunge: “A preoccuparci è il dato sulle copie vendute quotidianamente in formato cartaceo sceso, nei primi mesi del 2022, del 9,3% rispetto al 2021 e del 35,5% sul 2018”.
“Ci uniamo – conclude Fenagi – all’appello lanciato nei giorni scorsi della Fieg e chiediamo che l’esecutivo definisca le misure per l’utilizzo delle risorse già stanziate nel Fondo straordinario per l’editoria 2022”.
Conflingue Confesercenti organizza il suo terzo webinar “il settore linguistico all’estero”.
I colleghi di #ConfLingue #Confesercenti esamineranno le similitudini e le differenze tra l’Italia e gli altri Paesi, e lo faranno in compagnia di ospiti d’eccezione.
L’appuntamento è per il 2 agosto alle ore 18.30 sulla pagina FB di ConfLingue.
#traduttori #interpreti
Fmi: Pil Italia +3% nel 2022 e +0,7% nel 2023 L’inflazione in Italia “toccherà un picco” del 6,7% nella media del 2022 e frenerà poi “gradualmente” fino al 3,5% nella media del 2023. La stima è contenuta nel Rapporto sul nostro Paese messo a punto dagli ispettori del Fondo monetario internazionale al termine della missione annuale.
Il Pil italiano crescerà del 3% e dello 0,7% il prossimo, spiega il Rapporto, mentre il rapporto tra deficit e Pil in Italia si attesterà al 5,6% quest’anno per ridursi al 3,9% il prossimo. Il rapporto tra debito pubblico e Pil è invece atteso scendere al 147,7% quest’anno e al 146,3% il prossimo.
Secondo il Rapporto dell’Fmi, per quanto riguarda l’occupazione il tasso di disoccupazione in Italia scenderà all’8,8% quest’anno e risalirà al 9,3% nel 2023.
L'articolo Fmi: inflazione Italia +6,7% nel 2022 e +3,5% nel 2023 proviene da Confesercenti Nazionale.
Segnali positivi dal fronte del lavoro, ma non per tutti. Le rilevazioni Istat per il mese di giugno indicano una crescita sostenuta dell’occupazione, completamente trainata dall’aumento dei lavoratori dipendenti il cui livello, come sottolinea la stessa Istat, è il più alto dall’inizio della serie storica nel 1977. Una dinamica positiva che purtroppo, però, non coinvolge i lavoratori indipendenti, che invece perdono 27mila unità in un solo mese.
Così Confesercenti.
Lo scenario del lavoro, dunque, appare complessivamente positivo ma non senza incertezze. Anche perché le tensioni internazionali e la corsa dei beni energetici (e di conseguenza dei prezzi) stanno avendo un impatto negativo sulle attività economiche di tutti i settori, rallentando una ripresa che avrebbe dovuto e potuto essere ben più sostenuta. E anche se, nel suo insieme, il sistema delle imprese italiane sta mostrando la propria resilienza – prima alla pandemia, e ora alla difficile fase economica – dall’altro preoc..
Pesa l’aumento dei costi fissi: spese per luce, gas e carburanti assorbono la metà del budget delle famiglie. Se il trend continua, in autunno consumi giù di -2,1 miliardi di euro. “Usare l’extra-gettito per detassare gli aumenti salariali”
L’aumento dei prezzi – in particolare di utenze e altre spese fisse incomprimibili – inizia ad avere un impatto sui consumi delle famiglie. Che, dopo un anno di crescita, si apprestano a tornare in territorio negativo: per il trimestre estivo si prevede un calo della spesa dei consumatori di -800 milioni di euro rispetto all’estate scorsa. E senza un rallentamento dell’inflazione, il gap è destinato ad allargarsi in autunno, con una perdita di -2,1 miliardi di euro di consumi concentrata nell’ultimo trimestre dell’anno. A stimarlo è Confesercenti.
Un’inversione di tendenza che allontanerebbe ancora di più la ripresa dei consumi, ormai impossibile da afferrare prima del 2024: a fine 2022, infatti, la spesa delle famiglie risulterebbe ancora di 36 ..
Inflazione ed incertezza pesano sui consumi delle famiglie e sui margini e vendite delle imprese: pur essendo in lieve rallentamento, infatti, la dinamica in rialzo dei prezzi, con tutta la sua pericolosità, continua ad incidere sui comportamenti di acquisto e a diffondersi a tutti i settori.
Così Confesercenti, in una nota, commenta i dati diffusi oggi da Istat sui prezzi al consumo di luglio.
Il carrello della spesa, cioè i beni a più elevata frequenza di acquisto, è aumentato del 9%: secondo le nostre stime, nel secondo semestre ci potrà essere una riduzione dei consumi dell’ordine di 3 miliardi circa a causa degli aumenti di prezzo.
Il rischio di precipitare in un autunno austero non può essere sottovalutato, per questo la linea, giustamente tracciata dal Governo, di intervenire per calibrare i prezzi degli energetici e sostenere le famiglie va assolutamente proseguita, con tutti gli interventi necessari volti a sostenere i consumi e a frenare la spirale inflazionistica.
L'..
Prenotazioni in crescita quasi ovunque, in calo solo le località termali. Bene città d’arte, ma la stagionalità premia località marine (92%) e laghi (91%). Messina: “ripartenza continua, ma arrivano segnali di rallentamento. Località del Sud penalizzate dal caos voli, aumento delle tariffe e caro benzina”
Esodo al via. Per l’ultimo fine settimana di luglio il sistema ricettivo italiano dovrebbe registrare 6,4 milioni di pernottamenti, con un’occupazione complessiva dell’82% delle camere disponibili on-line. Un risultato in crescita rispetto allo stesso periodo del 2021 e anche del 2019, che aveva registrato un tasso di occupazione del 78%. Ma non mancano le difficoltà: caos voli e caro benzina penalizzano le località del sud, mentre molte imprese segnalano una riduzione della spesa dei vacanzieri.
Questi gli scenari che emergono dall’ultima indagine sulla disponibilità di camere nelle principali piattaforme online condotta dal Centro Studi Turistici per Assoturismo Confesercenti.
I..
La Categoria NCC, costituita da quasi 40mila piccole imprese spesso artigiane, con il proprio onesto ed impegnativo lavoro, vive e fa vivere quasi 200mila cittadini italiani votanti. A nessuno di questi quasi 200mila cittadini italiani è sfuggita la manovra con cui, la settimana scorsa, alcuni soggetti politici legati a filo doppio con la corporazione taxi, hanno accontentato chi, con persistente prevaricazione che dura da 12 anni, vuole ridurci alla perdita del nostro lavoro NCC. Noi non abbiamo mai cercato di prevaricare l’altra metà del nostro settore ma oggi, vistici persi e schiacciati, chiediamo qui adesso di staccarci dai taxi, per evitare che la loro prevaricazione faccia chiudere definitivamente l’attività NCC, nell’apparente indifferenza politica.
Di certo nessun NCC è abusivo e non può esserlo, perché dobbiamo avere una rimessa che paghiamo in ciascun comune che ci ha rilasciato l’AUTORIZZAZIONE che, a norma di legge dal 1992 al 2018, abbiamo dovuto conferire in cooperativa..