“La filiera della moda è stata fortemente colpita dalla pandemia. Il settore dell’abbigliamento e degli accessori è stato tra i più esposti agli effetti della crisi, secondo solo al settore ricettivo e del turismo. Nella fattispecie, il periodo di lockdown ha determinato il blocco di tutte le attività commerciali dei negozi di abbigliamento e accessori attivi in Italia (circa 130mila con 300mila addetti), dei quali circa 85mila relativi al settore abbigliamento e 45mila agli accessori”. Così Benny Campobasso, Presidente Nazionale Fismo.
“Solo una piccola parte del comparto, – aggiunge – quello più strutturato, grazie allo smart working e all’intensificazione della vendita tramite piattaforme digitali ha potuto dare continuità al business. Proprio l’e-commerce, infatti, è stato uno dei principali fattori di resilienza del settore durante il lockdown, garantendo la sussistenza di un giro d’affari minimo per le imprese attive nelle vendite online. Non possiamo però dimenticare l’altra fa..