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“Confesercenti è impegnata nel rinnovo dei CCNL di cui è firmataria, ma rimangono alcune difficoltà oggettive”.

Così la Presidente nazionale di Confesercenti Patrizia De Luise.

“Il contratto Terziario Distribuzione e Servizi, in particolare, è scaduto nel dicembre 2019, appena qualche mese prima di pandemia e lockdown. Il tavolo di rinnovo si è poi fermato per cause di forza maggiore: nei due anni di emergenza Covid, le attività del terziario – e in particolare quelle del medio e piccolo commercio – hanno vissuto una crisi senza precedenti. Un crollo che pesa ancora sulle imprese di molti comparti, che difficilmente possono permettersi di accordare aumenti salariali sulla base dell’attuale variazione dell’indice dei prezzi. Un intervento del governo sul cuneo fiscale, come chiediamo da tempo, potrebbe aiutare le parti sociali a raggiungere un accordo, nell’interesse dei lavoratori e della ripartenza delle imprese. Siamo disponibili, come sempre, a dare il nostro contributo in un conf..

Entro luglio previsto provvedimento per mitigare effetti caro energia. Obiettivo prioritario Governo ridurre carico fiscale su lavoratori “Oggi è venuto fuori che è necessario fare interventi strutturali, gli interventi ad hoc per difendere il potere d’acquisto ora trovano meno logica, meno spiegazione: sono giustificati quando l’inflazione è un fenomeno temporaneo. Quando inizia a essere stabile, ora magari non durerà tantissimo ma abbastanza, gli interventi devono essere strutturali”.
Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Draghi, in conferenza stampa.
In tema di caro energia Draghi ha reso noto: “Ci sarà un intervento prima della fine di luglio che riguarderà mezzi e strumenti per mitigare gli effetti dell’aumento del prezzo dell’energia. Le aree sono simili a quelle già trattate nel passato, bollette, accise su benzina e gasolio, ma anche interventi proporzionati alla ricchezza e al reddito dell’individuo. Le cose ancora in valutazione. La determinazione del governo c’è, ..

Il commercio si consolida, ma l’inflazione taglia le vendite alimentari. In particolare, per i piccoli negozi del comparto, che hanno registrato un crollo in volume delle vendite del -5,6% da inizio anno.

Così l’ufficio Economico Confesercenti.

Il dato odierno sul commercio al dettaglio del mese di maggio diffuso dall’Istat conferma la ripartenza del comparto non alimentare, che segna un +6,8% rispetto a maggio dello scorso anno. Anche l’online, dopo alcuni mesi di stasi, torna a correre (+15%).

L’alimentare, invece, trova nella crescita dei prezzi un fattore critico, che erode gli incrementi delle vendite in valore: ad un aumento tendenziale del 4,5% di acquisti a prezzi correnti, infatti, corrisponde una flessione di quasi 3 punti in volume, la quinta consecutiva.

L’aumento generalizzato dei prezzi dei beni alimentari sta dunque mettendo in difficoltà i bilanci delle famiglie, e con essi le imprese della distribuzione, che vedono ridursi le loro vendite in termini reali. Anche l..

Introdotto nuovo sistema di certificazione attività formative Per garantire un sistema efficace di attività formative 4.0 e sviluppare nuove competenze digitali tra i lavoratori è riconosciuto alle imprese un credito d’imposta potenziato fino al 70% per le piccole e al 50% per le medie, nel caso in cui questi servizi siano eseguiti da soggetti certificati dal Ministero dello Sviluppo economico.
E’ quanto stabilisce il decreto attuativo firmato dal ministro Giancarlo Giorgetti che rende operativo il nuovo regime fiscale agevolativo sulla formazione 4.0 – previsto nel Decreto legge “Aiuti” – al fine di rafforzare i percorsi formativi in modo che siano coerenti alla trasformazione tecnologica dei processi produttivi e legati ai fabbisogni delle imprese nell’ambito del piano transizione 4.0.
“Sostenere gli investimenti delle imprese in formazione e crescita delle competenze digitali dei lavoratori è uno dei pilastri, insieme a innovazione e ricerca, della strategia messa in campo dal Gov..

Il Presidente nazionale Claudio Cuomo: “No a interventi spot che danneggiano l’economia turistica, serve una riflessione approfondita”

“L’emendamento al DL Aiuti sulle locazioni turistiche crea confusione tra gli operatori e incertezza sulle regole, con il rischio concreto di bloccare gli investimenti nell’extralberghiero. Non si può pensare di risolvere un problema complesso come quello dello spopolamento dei centri storici delle città d’arte con un intervento spot di questo genere”.

Così Claudio Cuomo, Presidente nazionale di Aigo Confesercenti, commenta l’emendamento al DL Aiuti che permette al Comune di Venezia di individuare i limiti massimi e i presupposti per la destinazione degli immobili residenziali ad attività di locazione breve.

“L’obiettivo, in teoria, è frenare lo spopolamento del centro storico di Venezia. Un problema complesso, che sarebbe ingiusto – ed evidentemente riduttivo – ricondurre alle sole locazioni brevi. Una stretta di questo genere non farà altro che cr..

Le famiglie e le imprese italiane, in particolare quelle più piccole, hanno mostrato fino ad oggi grande capacità di resilienza – anche grazie gli interventi dei Governi a sostegno dei redditi e per contenere le tensioni sui prezzi – prima con la pandemia ed ora con le nuove incertezze dovute al contesto internazionale ed al riacutizzarsi della crisi sanitaria. Ma il quadro mostra più ombre che luci e lo scenario resta nel complesso fortemente incerto, con l’inflazione in corsa libera che erode il potere d’acquisto delle famiglie ed accresce le disuguaglianze.

Così Confesercenti, in una nota, commenta la presentazione del Rapporto Annuale 2022 dell’Istat alla Camera.

Accanto alla ripresa recente dell’occupazione, trainata dal lavoro dipendente a termine, l’Istat ricorda il crollo registrato nel 2020-21, soprattutto per la componente del lavoro indipendente. Tra i settori produttivi i servizi, ed in particolare il turismo, sono ancora ad un livello inferiore di attività rispetto al 20..

E questo autunno potrebbe arrivare una nuova frenata

Il terziario riparte anche in Italia. Dopo lo stop imposto dal Covid19, nel 2021 il settore dei servizi mette a segno una crescita del +4,5% sull’anno precedente, trainata dalla performance dei servizi di mercato (+6,9%). Una ripartenza più lenta di industria (+13,3%) e costruzioni (+21,3%) e ancora insufficiente per permettere al terziario la ripresa: il fatturato dei servizi è infatti ancora il 4% inferiore ai livelli raggiunti nel 2019, ultimo anno prima della pandemia. E la ripresa potrebbe sfuggire anche nel 2022, tra aumento dei costi dell’energia, inflazione e incertezza legata alla ripresa dei contagi che incide sulla fiducia dei consumatori. I dati dei primi tre mesi sembrano confermare le difficoltà: tra gennaio e marzo il potere d’acquisto delle famiglie italiane è cresciuto solo dello 0,3% a fronte di un aumento del reddito lordo disponibile del 2,6% rispetto al trimestre precedente.

È quanto emerge dalla prima edizione..

La corsa senza freni dei prezzi sta indebolendo, in modo preoccupante, la capacità di spesa delle famiglie e spinge la pressione fiscale. A fronte di un reddito disponibile delle famiglie consumatrici aumentato del 2,6% nel primo trimestre 2022 rispetto al precedente – come certifica la stessa Istat – il potere d’acquisto, per effetto dell’aumento dell’inflazione, è cresciuto soltanto del + 0,3% sull’ultimo trimestre del 2021, mentre la pressione fiscale sale dello 0,5%, trainata dall’incremento dell’imposte indirette, a partire dall’IVA. Così Confesercenti in una nota.

Si tratta di segnali allarmanti che si stanno diffondendo, negli ultimi mesi, con rapida velocità e che inciderebbero, pesantemente, sulla crescita dell’economia in autunno, con riduzioni generalizzate di spesa che comporterebbero un crollo della domanda interna. Per questo il Governo deve agire con fermezza e tempestività, soprattutto a livello europeo, per frenare l’impennata delle tariffe energetiche, l’inflazione r..

Con un’inflazione senza freni, il potere d’acquisto delle famiglie italiane è cresciuto nel primo trimestre solo dello 0,3%, a fronte di un aumento del deflatore implicito dei consumi finali del 2,2%. E’ quanto rende noto l’Istat nei conti trimestrali del primo trimestre 2022. In particolare, nei primi tre mesi il reddito lordo disponibile delle famiglie è aumentato del 2,6% rispetto al trimestre precedente.
Nello stesso trimestre, la propensione al risparmio delle famiglie è stata pari al 12,6% (+1,1 punti percentuali rispetto al quarto trimestre 2021), a fronte di una crescita della spesa per consumi finali più debole rispetto a quella del reddito disponibile (+1,4% e +2,6% rispettivamente).
L’Istat certifica, inoltre, che il tasso di investimento delle famiglie consumatrici è stato pari al 7,2%, in aumento di 0,4 punti percentuali rispetto al trimestre precedente, a fronte di una aumento degli investimenti fissi lordi dell’8,1% e dell’aumento del reddito lordo disponibile del 2,6%..