Un quadro macroeconomico fragile. La Nota mensile pubblicata dall’Istat conferma, purtroppo, il momento di stallo dell’economia italiana, come già avevamo sottolineato: all’esaurimento del rimbalzo post- Covid e all’assenza di fattori espansivi in grado di contrastare gli effetti dell’alta inflazione si somma ora l’incertezza dovuta all’aggravarsi della questione mediorientale.
Così Confesercenti in una nota.
Ai timidi segnali di ripresa sul fronte della produzione industriale si affianca, infatti, una tenuta dei consumi sempre più affidata alla rinuncia ai risparmi da parte delle famiglie – la propensione al risparmio è ai minimi dal 2012 – e pesa, come rilevato dall’Istituto di statistica, il continuo ripiegamento degli indicatori di fiducia.
Attenuata, per motivi stagionali, la grande spinta proveniente dal turismo internazionale, le prospettive di questa seconda parte del 2023 puntano, dunque, a una crescita zero con una difficile conservazione degli incrementi di Pil acquisiti ..