Ribadite le stime diffuse il 5 aprile. Costo del credito resta su livelli elevati
L’inflazione in Italia diminuirebbe all’1,3 per cento nell’anno in corso, “principalmente per il contributo negativo della componente energetica, risalendo fino all’1,7 nel 2025 e nel 2026”. E’ quanto ribadisce la Banca d’Italia, nel Bollettino economico, confermando le stime diffuse lo scorso 5 aprile.
L’inflazione di fondo, sostenuta dalla dinamica dei costi unitari del lavoro, si collocherebbe al 2 per cento nella media di quest’anno e scenderebbe all’1,7 nel prossimo biennio.
Pil
La Banca d’Italia ribadisce le stime diffuse anche per il Pil previsto in aumento, nel 2024, dello 0,6% dopo un primo trimestre ‘debole’. Un dato che sale allo 0,8 escludendo la correzione per le giornate lavorative. Nel Bollettino confermata anche la stima del Pil di un +1% nel 2025 e di +1,2% nel 2026.
Tassi
“Il costo del credito resta su livelli elevati e frena ancora la domanda di prestiti delle imprese e delle famigl..