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In media 2.440 euro a chi ha percepito uno dei bonus

Nel 2020, a sostegno di coloro che svolgono attività imprenditoriale, sommando i contributi dell’Inps e quelli dell’Agenzia delle Entrate, sono stati complessivamente erogati circa 8,9 miliardi. Lo indica una nota congiunta Inps, Agenzia delle Entrate e Banca d’Italia sulle misure a tutela delle attività d’impresa nel 2020. Quasi il 50% dei beneficiari ha percepito sia il bonus Inps, sia almeno uno dei contributi a fondo perduto dell’Agenzia delle Entrate (Ade); il 30% ha avuto accesso al solo bonus Inps mentre il 20% ha avuto solo i contributi Ade. Coloro che hanno percepito almeno uno dei bonus hanno ricevuto in media 2.440 euro.

Inoltre, secondo stime prudenziali riportate in uno studio effettuato dalla Direzione centrale Studi e Ricerche dell’Inps in collaborazione con l’Agenzia delle Entrate e la Banca d’Italia, oltre il 70% dei potenziali beneficiari ha avuto accesso ad almeno uno dei due strumenti. Nell’ultimo anno i lavorat..

Effetto devastante di pandemia e restrizioni, servono ammortizzatori sociali anche per gli autonomi

Dati drammatici che certificano l’effetto devastante della pandemia e delle restrizioni sulle famiglie e sulle imprese italiane: sono 280mila i lavoratori indipendenti in povertà assoluta nel 2020, 95mila in più rispetto al 2019 (quando erano 185mila), con un’incidenza che passa dal 4% al 6,1%.

Così Confesercenti in una nota commenta le rilevazioni, diffuse oggi da Istat, sulla povertà in Italia nel 2020.

La caduta generale della spesa delle famiglie registrata nell’anno della pandemia ha inciso pesantemente sulle attività di prossimità, del turismo e dei servizi, portando in molti casi ad un drammatico peggioramento delle condizioni dei nuclei familiari che vivono di lavoro autonomo, siano piccoli imprenditori o professionisti.

Un mondo che non ha mai avuto e ancora non ha a sua disposizione alcuna rete di protezione o tutela in caso di perdita del lavoro. Un problema che abbiamo se..

Aumento è stato di 29,3 miliardi. Aumenta liquidità e fabbisogno

Nel mese di aprile il debito pubblico italiano ha toccato un nuovo record. L’ aumento segnalato dalla Banca d’Italia è di 29,3 miliardi rispetto al mese di marzo, così da portare il debito complessivo delle Amministrazioni Pubbliche a 2.680,5 miliardi.

“L’incremento riflette l’aumento delle disponibilità liquide (17,1 miliardi, a 101,8) e il fabbisogno del mese (11,9 miliardi). Gli scarti e i premi all’emissione e al rimborso, la rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e la variazione dei tassi di cambio hanno aumentato il debito per ulteriori 0,4 miliardi”.

“Alla fine di aprile la quota del debito detenuta dalla Banca d’Italia era pari al 22,4 per cento (0,2 punti percentuali in più rispetto al mese precedente); la vita media residua del debito è lievemente aumentata, a 7,5 anni”.

“Con riferimento alla ripartizione per sotto-settori, il debito delle Amministrazioni centrali è aumentato di 25,9 miliardi me..

Nel mese di maggio – secondo quanto rileva l’Istat che conferma la stima preliminare – l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra una variazione nulla su base mensile e un aumento su base annua dell’1,3% (dal +1,1% del mese precedente.

I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona (il carrello della spesa) amplificano la loro flessione (da -0,7% a -0,9%), mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto accelerano (da +1,0% a +1,4%). L’inflazione acquisita per il 2021 è pari a +1,2% per l’indice generale e a +0,5% per la componente di fondo.

L’Istat sottolinea che a maggio, l’inflazione accelera per il quinto mese consecutivo, raggiungendo livelli che non si vedevano da novembre 2018 (quando fu pari a +1,6%). I prezzi del cosiddetto “carrello della spesa” ampliano ulteriormente la loro flessione (da -0,7% a -0,9%), registrando il calo più marcato da quando è disponibile la serie storica di qu..

Confesercenti interviene in audizione con il Segretario generale Mauro Bussoni, presso le Commissioni riunite Affari costituzionali e Ambiente della Camera dei Deputati, nell’ambito dell’esame del decreto recante governance del Piano nazionale di ripresa e resilienza e prime misure di rafforzamento delle strutture amministrative e di accelerazione e snellimento delle procedure.

Appuntamento martedì 15 giugno alle ore 13.20. L’audizione è trasmessa in diretta dalla webTv della Camera (clicca qui).

I tempi ci sono: il 15 giugno termine massimo per presentare le domande, ma le moratorie scadono il 30 giugno e l’Unione Europea ancora non ha approvato la misura. De Luise: “Alleggerire la zavorra delle imprese”

Domani, 15 giugno, è infatti l’ultimo giorno a disposizione delle imprese per richiedere di aderire alla proroga della moratoria sui finanziamenti prevista dal Dl Sostegni Bis. Un provvedimento che riguarda potenzialmente 81,5 miliardi di euro di prestiti, ma a cui molte imprese ancora non hanno avuto modo di aderire. Sarebbe dunque necessario prorogare di almeno due settimane i termini per la presentazione delle richieste, anche in considerazione del fatto che le moratorie in essere scadranno il 30 giugno, e che la misura di estensione introdotta dal Sostegni Bis non è ancora stata approvata dalla Ue.

Una delle misure a maggior impatto per sostenere la liquidità delle imprese nel periodo della pandemia è stata la moratoria sui finanziamenti. Inizialmente prevista fino al 3..

È allarme credito per le Mid Cap, le imprese non qualificabili come PMI e con un numero di dipendenti compreso tra 250 e 499. Una definizione nella quale rientrano le cosiddette ‘multinazionali tascabili’, le imprese che rappresentano il meglio della produzione Made in Italy nel mondo. E che ora, a causa delle nuove regole introdotte dal Dl Sostegni Bis, vedranno notevolmente limitate le proprie possibilità di accedere ai finanziamenti garantiti, in particolare alle linee a breve termine, dai fidi agli anticipi di liquidità, che sostengono l’attività quotidiana.

Così Confesercenti.

Il Sostegni Bis, infatti, taglia fuori le Mid Cap dal Fondo Centrale di Garanzia per le PMI, stabilendo che possano accedere solo alla Garanzia Italia di Sace. Purtroppo, però, quest’ultima – al contrario del Fondo Centrale – limita la propria operatività al medio termine e solo per operazioni di mutui chirografari: rimangono escluse dalla possibilità di garanzia, dunque, tutte le operazioni di breve term..

Calo di 313 mila unità tra gli indipendenti

Nel primo trimestre 2021 il numero di occupati cala di 243mila unità (-1,1%) rispetto al trimestre precedente, e di 889.000 unità (-3,9%) rispetto allo stesso periodo 2020. E’ quanto rileva l’Istat nell’indagine sul mercato del lavoro.

Si registra un aumento di 103 mila disoccupati sul trimestre precedente e di 240.000 sul primo trimestre 2020. Nel confronto tendenziale, la diminuzione coinvolge i dipendenti (-576 mila, -3,2%), soprattutto se a termine, e gli indipendenti (-313 mila, -6,0). Il tasso di disoccupazione del primo trimestre 2021 sale dunque al 10,4% con un aumento di 0,5 punti sul quarto trimestre del 2020 e di 1,2 punti percentuali sul primo trimestre del 2020.

Messina: “Accelerare su politiche rilancio per far recuperare a imprese terreno perso e consolidare ripresa”

L’arrivo del Green pass potrebbe generare, nel breve periodo, un aumento del +8% della domanda turistica per la destinazione Italia, pari a circa 2,7 milioni di presenze turistiche estere in più. A stimarlo per l’Adnkronos è Assoturismo Confesercenti, sulla base delle indicazioni ricevute dagli operatori turistici italiani. In generale, dovrebbe avere effetti più evidenti nelle regioni del Nord Italia che del Centro e del Mezzogiorno. L’impatto è riconducibile soprattutto ai mercati europei, mentre rimane grande preoccupazione per chi lavora con mercati asiatici e Russia.

“Con il via libera definitivo del Parlamento europeo al green pass arriva una spinta fondamentale e concreta per riaccendere il motore del turismo. Ora bisogna spingere l’acceleratore sulle politiche di rilancio del settore, per far recuperare alle imprese tutto il terreno perso con la pandemia e consolidare ..

Effetti anche sul PIL, -7% con stop spesa famiglie

L’Istat certifica un crollo record, che vede svanire oltre 72 miliardi di consumi delle famiglie in beni non alimentari e servizi. Un buco che non mancherà di avere effetti profondi e duraturi sul tessuto imprenditoriale, in particolare per le attività del turismo, per i pubblici esercizi e per gli esercizi commerciali della distribuzione moda, che insieme perdono quasi 24 miliardi di euro di consumi in un anno: un euro di spesa sparita su tre è in questi settori.

Così Confesercenti commenta i dati Istat sulla spesa delle famiglie nel 2020.

“L’auspicio è che le famiglie inizino a normalizzare i loro consumi nei prossimi mesi seguendo le riaperture delle attività dei servizi. Il recupero sarà però graduale”, commenta l’Ufficio Economico dell’associazione. “Non mancheranno ripercussioni sui formati distributivi: una maggiore cautela nelle spese potrebbe infatti modificare la struttura dei consumi portando a un downgrade delle caratte..