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Nel secondo trimestre del 2024 il prodotto interno lordo, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è cresciuto dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e dello 0,9% nei confronti del secondo trimestre del 2023. È quanto afferma l’Istat confermando le stime preliminari. La crescita congiunturale del Pil diffusa il 30 luglio 2024 era stata anch’essa dello 0,2%, cosi come la crescita tendenziale era stata dello 0,9%. Il secondo trimestre del 2024 ha avuto due giornate lavorative in meno del trimestre precedente e una giornata lavorativa in più rispetto al secondo trimestre del 2023.

La crescita acquisita per il 2024 risulta dello 0,6% a fronte della stima dello 0,7% fornita a fine luglio. Nel primo trimestre la crescita acquisita era pari a +0,6%. La variazione acquisita è quella che si otterrebbe se nei prossimi due trimestri la crescita dell’economia italiana fosse nulla. Nel Def il governo ha previsto una crescita tendenziale per il 2024 pari all’1%.

L'arti..

Meteo caldo e tariffe da ‘bassa stagione’ danno una spinta al turismo di settembre. Per il mese si prevede l’arrivo nelle strutture ricettive di 15 milioni di turisti per un totale di 50,2 milioni di pernottamenti, lo 0,6% in più rispetto a settembre 2023.

A stimarlo è il Centro Studi Turistici per Assoturismo Confesercenti.

Un trend dunque positivo, anche se le imprese sperano di migliorare ulteriormente i tassi di occupazione con le decisioni di partenza sotto data. Le tendenze più ottimiste sono attese per le imprese delle città d’arte (+2,4%%), delle località rurali e di collina (+2,1%). Una leggera crescita è attesa anche per le località dei laghi (+0,9%) e ad “altro interesse” (+0,8%), mentre per le località marine (-0,5%), di montagna (-0,6%) e del termale (-1,2%) le previsioni sono di una sostanziale stabilità o di leggera contrazione della domanda.

Contrazione che si è fatta sentire anche nel trimestre estivo, con una stagione turistica sotto le attese: secondo le nostre st..

Dall’economia giungono segnali incoraggianti: la frenata dell’inflazione insieme all’aumento dell’occupazione registrati da Istat, sono indispensabili per il consolidamento del recupero del potere d’acquisto delle famiglie, fortemente indebolito dopo due anni di impennata dei prezzi. In un quadro di complessiva riduzione dell’inflazione nell’Eurozona, l’auspicio è che la politica monetaria della BCE ora si incammini verso un più significativo taglio dei tassi di interesse, che potrebbe rappresentare lo start per una decisa e convinta ripresa dei consumi e del mercato interno.

Così Confesercenti in una nota.

Il superamento della crisi energetica rappresenta, infatti, per il nostro Paese e per l’area euro il principale dato acquisito. Il processo di discesa dell’inflazione ormai consolidato da un lato e l’aumento del numero di lavoratori registrato nell’ultimo anno – anche se colpisce il dato del calo del lavoro a tempo determinato, probabilmente frutto di una stagione turistica sottot..

A 33 anni dalla sua morte, avvenuta per mano della mafia, a Palermo, il 29 agosto 1991, alle 7.30 del mattino, Confesercenti ricorda l’imprenditore Libero Grassi, morto per aver detto “No” al ‘pizzo’ e al racket delle estorsioni.

“Non pago perché sarebbe una rinunzia alla mia dignità di imprenditore”, disse l’11 aprile 1991 in un’intervista a Michele Santoro.

Il 30 agosto 1991, il giorno dopo il suo omicidio, il Corriere della Sera pubblicò una lettera di Libero Grassi in cui diceva: “… L’unico sostegno alla mia azione, a parte le forze di polizia, è venuta dalla Confesercenti palermitana. Devo dire di aver molto apprezzato l’iniziativa SoS Commercio che va nella stessa direzione della mia denuncia. Spero solo che la mia denuncia abbia dimostrato ad altri imprenditori siciliani che ci si può ribellare…”.

Grassi l’uomo del ‘No’ al pizzo per essere “Libero”
Libero Grassi nacque a Catania il 19 luglio 1924. Cresciuto a Palermo, nel 1942 Libero si trasferisce a Roma, dove studia Scienze..

In crescita anche quelle sull’occupazione dopo mesi di calo
Ad agosto 2024, l’indicatore del sentiment economico è salito sia nell’Ue (+0,4 punti a 96,9) e sia nell’area dell’euro (+0,6 punti a 96,6).

L’indicatore delle aspettative occupazionali è aumentato in modo più significativo in entrambe le aree dopo diversi mesi di calo (+0,9 punti a 99,6 nell’Ue, +1,3 punti a 99,2 nell’eurozona).

Lo comunica la Commissione europea.

L’indicatore delle aspettative occupazionali è molto vicino alla sua media a lungo termine di 100. Mentre l’indicatore del clima economico continua a segnare un punteggio inferiore.

L'articolo Sale ad agosto indice sulle aspettative economiche nell’Ue proviene da Confesercenti Nazionale.

Proposta per inondazioni E-R e Toscana
La Commissione europea ha proposto lo stanziamento di oltre un miliardo di euro di sostegno finanziario dal Fondo di solidarietà dell’Ue (Fsue) per aiutare Italia, Slovenia, Austria, Grecia e Francia ad affrontare gli impatti delle gravi inondazioni che hanno colpito questi paesi nel 2023.

In particolare, il pacchetto di aiuti prevede 378,8 milioni di euro per l’Italia a seguito dei danni causati dalle inondazioni in Emilia-Romagna nel maggio 2023 e altri 67,8 milioni di euro per la regione Toscana a seguito delle inondazioni di ottobre e novembre 2023.

Inoltre:

-> 428,4 milioni di eurom sono per la Slovenia e 5,2 milioni di euro per l’Austria per far fronte alle conseguenze delle inondazioni nell’agosto 2023;

-> 101,5 milioni di euro per la Grecia per sostenere gli sforzi di ripresa a seguito delle inondazioni nel settembre 2023;

-> 46,7 milioni di euro per la Francia per i danni causati dalle inondazioni nella regione Hauts-de-France nel no..

Basta speculazioni contro i librai che, da sempre, chiedono sostegni alle famiglie con redditi bassi
“Negli ultimi giorni sono state diffuse notizie riguardo al costo delle dotazioni per l’inizio dell’anno scolastico molto lontane dalle realtà: si parla di aumenti quantificabili nel 15%, quando gli aumenti si collocano mediamente attorno al 3%, in un range che va dall’ 1,8% al 3,5%. E a dirlo non siamo noi: è sufficiente confrontare il prezzo dei singoli testi presenti nei cataloghi degli editori sia nel 2023 che nel 2024 per riscontrare l’effettivo aumento del prezzo dei libri di testo”.

Così Antonio Terzi, Presidente SIL Confesercenti.

“Purtroppo, come avviene da anni, queste ricostruzioni non rappresentano certo una fotografia reale della situazione: spesso vengono conteggiati anche gli aumenti anche della cancelleria di base. Ma pur mettendo insieme i due dati – gli aumenti della cancelleria sono nell’ordine del 4/5% e sono legati principalmente ad articoli griffati – siamo comun..

I salari tornano a crescere. La tornata di rinnovi dei contratti nazionali nel biennio 2023-2024 – tra cui quelli di terziario e turismo, siglati rispettivamente a marzo e luglio di quest’anno – porterà ad un sostanziale aumento dei redditi da lavoro dipendente, con un incremento di 19,1 miliardi di euro rispetto al 2022.

A stimarlo è CER – Centro Europa Ricerche per Confesercenti.

Per gli stipendi degli italiani si tratta di un aumento più ampio rispetto agli anni passati, anche per recuperare la perdita di potere d’acquisto delle famiglie provocata dalla fiammata inflazionistica del biennio 2022-2023.

L’incremento degli stipendi darà una spinta anche ai consumi, con un aumento previsto della spesa delle famiglie di 5,5 miliardi nel 2024, lo 0,4% in più di quanto si sarebbe registrato in assenza di rinnovi contrattuali e la metà dell’incremento complessivo della spesa previsto per quest’anno (+0,8%).

L’impatto sulla spesa, però, è depotenziato non solo dal peso del fisco – che, in..

Accogliamo positivamente le nuove disposizioni a favore delle imprese dell’Appennino. Un provvedimento che potrebbe dare un sostegno concreto alle economie dei contesti montani, spesso penalizzate da difficoltà logistiche e infrastrutturali, anche se a nostro giudizio sarebbero necessarie maggiori risorse. Così Confesercenti.

Per quanto riguarda le concessioni balneari, invece, la notizia è che una soluzione è in arrivo: secondo indiscrezioni, il governo sta lavorando su una proposta per risolvere definitivamente questa complessa questione, cercando di bilanciare le esigenze dei concessionari esistenti con le normative europee.

Importante, dunque, che finalmente si decida dopo venti anni di tira e molla; meno tranquillizzante che non si conosca ancora quale sia la decisione. Resta infatti da vedere quale sarà l’intervento che il governo intende mettere in campo per garantire una soluzione equa e sostenibile per tutte le parti coinvolte.

L'articolo Cdm, Confesercenti: bene pro..

In vacanza, ma con un occhio alla lancetta del serbatoio. Soprattutto nei borghi e nelle località minori, dove i distributori carburanti sono sempre di meno: tra il 2014 ed il 2024 la rete italiana delle stazioni di rifornimento si è ridotta del 22,2%, perdendo oltre 4.500 punti vendita. Un’emorragia che ha avuto un forte impatto soprattutto nelle località più piccole: nello stesso periodo, 246 comuni sotto i 15mila abitanti hanno visto chiudere l’ultimo distributore di carburanti, costringendo gli oltre 527mila residenti – ed eventuali turisti – a recarsi in un altro comune per fare rifornimento.

A lanciare l’allarme è Confesercenti.

I vari tentativi di guidare una razionalizzazione del numero di distributori – come richiesto anche dai gestori per aumentare la sostenibilità della rete – sono naufragati, e la rete si è razionalizzata da sé. In modo però squilibrato, provocando un preoccupante ‘buco’ nel servizio ai cittadini delle località minori.

Se infatti è vero che la diminuzion..