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Necessario accelerare, ma accorciare i termini non basta.

Serve riforma organica. Nei Tribunali delle imprese anche 1.000 giorni per una sentenza. Importante intervenire, ma attenzione alla qualità. Limitare l’utilizzo delle nuove regole ai processi minori

L’Italia ha bisogno di un intervento che razionalizzi, semplifichi e, soprattutto, dia speditezza alle procedure giudiziarie: in media, la chiusura di un processo civile necessita di poco meno di 8 anni, laddove ne bastano 2 negli altri grandi paesi europei, un quarto del tempo impiegato in Italia. Ma perché l’intervento funzioni, non è sufficiente fissare termini più stringenti: serve una riforma organica.

Così Confesercenti, in occasione dell’incontro con il Ministero della Giustizia Alfonso Bonafede sulle riforme processuali approvate dal Governo.

Riforme che devono necessariamente imprimere un’accelerazione al funzionamento della giustizia. Che, oltre ad essere più lenta rispetto ai nostri competitor, soffre anche enormi div..

Al centro del confronto la giustizia e le riforme processuali

Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede riceve una delegazione della Confesercenti. Incontro presso il ministero di via Arenula mercoledì 16 settembre.

Al centro del confronto la giustizia quale strumento di competitività del sistema Paese e le riforme del processo civile e del processo penale approvate dal Governo ed ora all’esame del Parlamento.

Le imposte indirette registrano una diminuzione tendenziale del -18,9%

Le imposte indirette, nei primi sette mesi dell’anno, ammontano a 92,744 miliardi di euro con una diminuzione tendenziale di 21,566 miliardi di euro (-18,9%).

Lo rende noto il Ministero dell’economia e delle finanze che spiega: “Il notevole calo è imputabile principalmente alla diminuzione del 17,6% dell’Iva (-12,208 miliardi di euro) e in particolare alla componente scambi interni (-9,951 miliardi di euro pari a -16,3%), per effetto del rinvio dei versamenti Iva. Il gettito dell’Iva sulle importazioni registra nel periodo un calo pari a -2,257 miliardi di euro (-27,6%)”.

Tra le altre imposte indirette, registrano un incremento l’imposta sulle assicurazioni (+32 milioni di euro, pari al 7%) e l’imposta di bollo (+114 milioni di euro pari al 2,8%), mentre l’imposta di registro segna una diminuzione di 728 milioni di euro (-25%).

L’accisa sui prodotti energetici, loro derivati e prodotti analoghi ha registrato una..