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L’Associazione a sostegno delle persone in difficoltà, ancor più provate dall’emergenza coronavirus

La solidarietà non chiude. Nonostante le serrande abbassate di migliaia di imprese, Confesercenti continua a far sentire la propria vicinanza a tante persone bisognose. E domani 24 dicembre a Napoli, Roma e Milano donerà alle sedi locali della Comunità di Sant’Egidio oltre 6.500 porzioni di lasagne solidali, prodotte dai ristoratori di Fiepet Confesercenti per dare un segnale concreto di solidarietà a chi ha bisogno in questo momento di grande difficoltà. Insieme al pasto saranno donate anche 60mila mascherine anti-Covid, omaggio della azienda ESSECI Italia srl.

È questo l’obiettivo di “Io ci sono – il nostro pasto solidale”, l’iniziativa di Confesercenti e Fiepet.

“L’emergenza sanitaria ha in molti casi fatto letteralmente esplodere tante situazioni di povertà e marginalità nel nostro Paese”, commenta la presidente nazionale di Confesercenti Patrizia De Luise. “Confesercenti, attrave..

“Ora una nuova legge per gestione equilibrata locazioni nell’era dei lockdown a singhiozzo”

Emergenza affitti per le imprese del commercio ed i pubblici esercizi. Tra pandemia, riduzione dei volumi d’affari e lockdown a singhiozzo, in Italia ci sono almeno 75mila imprese che rischiano di non riuscire a saldare i canoni, e di non poter approfittare dunque di circa 270 milioni di euro di credito di imposta. Che, così com’è, non basta: va rivisto e affiancato da nuove soluzioni. Così Confesercenti.

La questione degli affitti è la nuova emergenza per chi fa impresa oggi. In particolare, per quest’ultimo trimestre dell’anno: le chiusure disposte improvvisamente nei mesi scorsi e per le feste hanno praticamente azzerato la liquidità disponibile di migliaia di imprese. Per questo, chiediamo di estendere immediatamente la possibilità di beneficiare del credito di imposta sui mesi ottobre, novembre e dicembre anche alle imprese che corrispondono i relativi canoni entro il 31 marzo 2021.

Occo..

L’Agenzia delle Entrate risponde alle domande sull’applicazione del Superbonus provenienti da stampa specializzata, associazioni di categoria, ordini professionali e Centri di assistenza fiscale (CAF), dopo la Circolare n. 24/E e le molte risposte agli interpelli già pubblicate.

Con la circolare 30/E, infatti, le Entrate, forniscono ulteriori chiarimenti sulla detrazione delle spese per interventi di efficienza energetica, antisismici, di installazione di impianti fotovoltaici nonché delle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici che rientrano nel Superbonus al 110%. Il documento di prassi inoltre spiega le modifiche introdotte all’agevolazione dal decreto legge n. 104/2020 e fornisce l’elenco dei documenti e delle dichiarazioni sostitutive da acquisire al momento in cui viene rilasciato il visto di conformità sulle comunicazioni per la cessione del credito o per lo sconto in fattura.

L’elenco delle novità del Dl n. 104/2020 – Nel documento dell’Agenzia vengo..

Il decreto milleproroghe dimentica di rinviare l’avvio della lotteria dello scontrino, previsto per il prossimo primo gennaio. Una dimenticanza grave, che non tiene conto non solo del fatto che metà della rete dei negozi è impossibilitata a partecipare – ad oggi sono stati adeguati meno di 700mila registratori di cassa su 1,4 milioni – ma nemmeno delle restrizioni alle attività che entreranno in vigore dal 24 dicembre fino al 7 gennaio. Sarebbe incomprensibile far partire la lotteria dello scontrino mentre la maggior parte dei negozi è in lockdown.

Così Confesercenti commenta le bozze circolanti di decreto milleproroghe.

Abbiamo chiesto a Mef e Agenzie delle entrate almeno di rinviare le segnalazioni per gli esercenti che non sono in grado di partecipare e di introdurre un tax credit per aiutare le imprese a sostenere i costi di adeguamento hardware e software necessari per aderire alla Lotteria. Ma serve anche un taglio più deciso delle commissioni pagate dalle imprese sulle transaz..

Manifesto congiunto delle associazioni di categoria. Da domani cartelli in migliaia di locali per manifestare l’esasperazione verso il governo

Costretti a tenere le serrande abbassate, ristoratori e gestori dei pubblici esercizi italiani non intendono passare Natale e Capodanno in silenzio. Al contrario. A partire da domani e per tutta la durata delle festività, decine di migliaia di locali in tutta Italia esporranno un cartello di protesta all’indirizzo del governo per dire: “Basta!”, al caos normativo degli ultimi mesi che continua a penalizzare le imprese del settore

Rabbia ed esasperazione riassunte in un manifesto unitario siglato da Fipe e Fiepet, le principali associazioni di rappresentanza dei pubblici esercizi di Confcommercio e Confesercenti, affiancate dalla FIC – Federazione Italiana Cuochi.

“22 DPCM, 36 Decreti Legge, 160 giorni di chiusura, un numero imprecisato di ordinanze regionali, una differenza impressionante fra quanto annunciato e quanto attuato. – si legge nel..

“Anche questa volta le imprese ricettive sono state dimenticate: i ristori immediati sono destinati solo a bar e ristoranti, ignorando del tutto alberghi e altre imprese del comparto, che riceveranno un fanno enorme dal lockdown di Natale”.

Così Vittorio Messina, Presidente di Assoturismo Confesercenti.

“È assolutamente necessario estendere anche a queste imprese il diritto a ricevere un sostegno immediato. Il turismo sta vivendo il periodo più difficile di sempre: le attività sono al limite, dopo un lockdown ‘di fatto’ che dura da febbraio. E la normalizzazione, nonostante i progressi sul fronte vaccino, è ancora molto lontana. Non si può e non si deve continuare a ignorare il problema: servono risorse e strumenti per superare una fase drammatica e gettare le basi della ripartenza del turismo”

Il decreto legge pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 18 dicembre 2020

Il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto-legge che introduce ulteriori disposizioni urgenti per fronteggiare i rischi sanitari connessi alla diffusione del virus COVID-19. Il decreto legge è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 18 dicembre 2020 ed è già in vigore.

Il testo – spiega il governo in una nota – prevede che:

– nei giorni festivi e prefestivi compresi tra il 24 dicembre 2020 e il 6 gennaio 2021, sull’intero territorio nazionale, si applicano le misure previste dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 3 dicembre 2020 per le cosiddette “zone rosse”, cioè le aree caratterizzate da uno scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto;

– nei giorni 28, 29, 30 dicembre 2020 e 4 gennaio 2021, sull’intero territorio nazionale, si applicano le misure previste dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 3 dicembre 2020 per le cosiddette “zone arancioni”, cio..

“Una decisione che non comprendiamo e non condividiamo assolutamente. Si tratta di un intervento iniquo che discrimina le imprese, provocando danni economici pesantissimi”.

Così Confesercenti commenta il rigetto, da parte del Tar del Lazio, del ricorso avanzato dalla stessa associazione contro le chiusure obbligatorie nei week-end stabilito dal DPCM del 3 dicembre 2020.

“La giustificazione espressa a supporto del rigetto dal TAR, sottolinea Confesercenti, secondo cui il provvedimento impugnato sarebbe ‘ispirato dall’intendimento di garantire il necessario distanziamento sociale, con sacrificio temporaneo di alcune attività economiche, relative alla fornitura di beni e/o servizi non di prima necessità’, si scontra con l’evidenza che le stesse attività sospese all’interno dei centri commerciali sono invece possibili nei negozi che hanno sede fuori da queste strutture. Preoccupante, inoltre, l’ulteriore argomento seguito dal giudice amministrativo, secondo cui i DPCM oggetto di impugnaz..

Attesa la decisione del governo sulle festività natalizie, sarebbe un altro duro colpo per il mondo del commercio

Un lockdown ‘totale’ nel periodo delle feste, tra il 23 dicembre ed il 6 gennaio, rischierebbe di portare la perdita di spesa da -4,7 miliardi a circa 14 miliardi in meno.

Così Confesercenti sulla possibilità che il Governo decida di introdurre una zona rossa in tutta Italia.

Un altro duro colpo per il mondo del commercio con la contrazione annua della spesa che aumenterà così di un altro 1,4% (che si aggiunge al -10,5% già registrato rispetto allo scorso anno). Un blocco tra Natale, Capodanno ed Epifania comporterebbe infatti per negozi e pubblici esercizi un’ulteriore perdita di 10 miliardi di euro, di cui 3 miliardi di euro circa di consumi in bar, ristoranti ed altri esercizi di somministrazione e 7 miliardi in acquisti di beni e prodotti.

Teniamo ben presente – continua Confesercenti – che nel commercio e nel turismo sono a rischio chiusura causa Covid circa 150mil..