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Sono in corso gli incontri tra Governo e parti sociali sul Recovery Plan.

Confesercenti partecipa al confronto con il presidente del Consiglio Conte con una delegazione guidata dalla presidente nazionale Patrizia De Luise e dal segretario generale Mauro Bussoni.

Scolamacchia: “Superbonus 110% e tax credit tra le priorità”

La crisi profonda del turismo rischia di diventare irreversibile per molte imprese del settore alberghiero: nel 2020 nelle strutture ricettive italiane sono mancati 83,6 milioni di pernottamenti di turisti italiani e ben 157,1 milioni di turisti stranieri, producendo una perdita di oltre 32,5 miliardi di euro. A sottolinearlo è Assohotel Confesercenti in una nota.

“E’ assolutamente necessario riprendere a sostenere le imprese ricettive – afferma Nicola Scolamacchia, vicepresidente vicario di Assohotel, l’associazione degli albergatori di Confesercenti – la strada per uscire dal tunnel è lunga e bisogna arrivarci attrezzati, ci auguriamo che il mercato riprenda tra due, tre anni e le politiche da mettere in campo per il rilancio del comparto devono basarsi due pilastri di azione: il sostegno economico contingente e lo sviluppo”.

“Da una parte – prosegue Scolamacchia – le strutture ricettive italiane necessitano di misure ad..

Le risorse stanziate dal Recovery Fund per i progetti di rigenerazione urbana potrebbero essere utilizzate anche per il rilancio e la riconversione delle imprese di vicinato.

Ad aprire alla possibilità è il Viceministro all’Economia Antonio Misiani che, invitato a partecipare alla giunta di Confesercenti, ha risposto così alla richiesta dell’associazione di includere nel piano nazionale di resilienza e rilancio interventi a favore delle attività urbane, dai negozi ai pubblici esercizi.

Misiani ha inoltre assicurato che per i nuovi ristori è previsto “il superamento del criterio di selezione sui codici Ateco”, come più volte chiesto da Confesercenti. “Il nuovo meccanismo – ha spiegato il viceministro – garantirà l’inclusione di tutte le imprese che hanno subito cali significativi del fatturato annuale rispetto al 2019, in una logica perequativa che vada a favore delle realtà “che hanno ricevuto meno aiuti nel corso del 2020 o non ne hanno ricevuti affatto”.

In data odierna si è tenuta una riunione, fortemente voluta dal Ministero dello Sviluppo economico e presieduta dal sottosegretario Alessia Morani, tra i vertici di Fipe Confcommercio e Fiepet Confesercenti ed alcuni componenti del Comitato tecnico scientifico assistiti da rappresentanti dell’Inail e dell’Istituto Superiore di Sanità.
Durante l’incontro le due associazioni datoriali hanno presentato alcune proposte per una possibile e graduale riapertura in sicurezza delle attività di somministrazione. Il Cts ha manifestato grande attenzione e si è riservato di valutare le proposte nel merito già nel corso della prossima settimana.

Occorre un intervento strutturale sulla rete di vendita
“Ancora una volta sono i numeri a parlare: nonostante le edicole siano rimaste sempre aperte le vendite dei principali quotidiani nazionali a ottobre 2020, rispetto allo stesso mese del 2019, registrano un crollo del 11% circa”.

Così la Fenagi nel giorno in cui si aprono i termini per l’invio delle domande per accedere ai 1.000 euro previsti dal bonus, riconosciuto per l’anno in corso, per rivenditori di quotidiani e riviste.

“Il bonus è un aiuto considerevole – prosegue la Federazione dei giornalai aderenti a Confesercenti – che però temiamo non sarà sufficiente ad allontanare il rischio della chiusura per molti edicolanti. Questa emorragia di vendite, iniziata da tempo, non sembra arrestarsi, incidendo pesantemente sul reddito dei rivenditori”.

“Questo Esecutivo, durante l’emergenza coronavirus ha riconosciuto alle edicole un ruolo sociale importante. Ricordiamo – conclude la Fenagi – che quegli stessi esercenti se si vedrann..

Alle 11.30 di giovedì 21 gennaio 2021, Confesercenti interviene in audizione presso le Commissioni riunite Affari costituzionali e Bilancio della Camera.

Oggetto dell’audizione il disegno di legge C. 2845, di conversione del decreto – legge n. 183 del 2020 (cosiddetto Decreto Milleproroghe) recante disposizioni urgenti in materia di termini legislativi, di realizzazione di collegamenti digitali, di esecuzione della decisione (Ue, Euratom) 2020/2053 del Consiglio, del 14 dicembre 2020, nonché in materia di recesso del Regno Unito dall’Unione europea.

IL DOCUMENTO PRESENTATO DA CONFESERCENTI IN AUDIZIONE

“Confermato calo PIL del 9%, per i ristori possibile valutare interno anno”

Il ministro dell’economica Roberto Gualtieri è intervenuto in audizione davanti alle Commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato, nell’ambito dell’esame della Relazione al Parlamento predisposta ai sensi dell’articolo 6 della legge n. 243 del 2012 (scostamento di bilancio).

“Complessivamente – le parole di Gualtieri – sono state varate misure pari a circa il 6,6% del pil, a cui si aggiungono 300 miliardi di crediti oggetto di moratoria e 150 miliardi di prestiti garantiti. Si tratta di uno degli interventi più rilevanti d’Europa paragonabile solo a quello messo in campo dalla Germania”.

Sul PIL Gualtieri ha confermato la stima della NaDef di una caduta del 9% sui dati annuali 2020 e parlato di rischi al ribasso per la previsione programmatica 2021 per il quale si prevedeva una crescita del 6%.

“Grazie allo scostamento di bilancio – ha continuato il ministro – proseguiremo e completeremo gli interventi d..

Le linee guida a cura di Silviano Di Pinto

Imprese e accesso al credito. Su questo fondamentale tema Silviano Di Pinto, direttore Commerciale & Marketing A.T.S.- Co.Svi.G. srl, Gruppo Confesercenti Nazionale, propone uno Schema sintetico e casi pratici di operazioni garantite dal Fondo di Garanzia per le PMI.

Si tratta di alcuni consigli importanti per le imprese alla luce delle ultime novità contenute nella Legge di Bilancio 2021 in merito alla proroga della “disciplina straordinaria” fino al 30/06/2021.

LEGGI QUI IL DOCUMENTO

La nota congiunta Fipe Confcommercio e Fiepet Confesercenti

Restituire la dignità al settore dei Pubblici esercizi, attraverso un piano ben definito che conduca a una riapertura in sicurezza dei locali. Una riapertura anche graduale, purché stabile e in grado di garantire l’effettiva possibilità di lavoro a 300mila imprese, che negli ultimi 12 mesi hanno registrato circa 38 miliardi di euro di perdita di fatturato.

È questa la principale richiesta contenuta nel documento unitario presentato da Fipe-Confcommercio e Fiepet-Confesercenti al ministro per lo Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, nel corso dell’incontro che si è tenuto oggi pomeriggio, per via telematica. Un faccia a faccia fortemente voluto e richiesto dalle associazioni maggiormente rappresentative del settore dei Pubblici esercizi e che ha visto la presenza anche del viceministro Alessia Morani e dei sindacati di categoria, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil.

“Nonostante gli investimenti già fatti dagli impren..

DL Ristori cambi metodo o sarà disastro

La scelta del Codice di attività economica ATECO come criterio di selezione delle imprese continua a fare danni. Un problema evidente anche nell’ultimo DPCM, che impone nuove restrizioni alle attività di bar e alle bottiglierie, ma si dimentica di minimarket, gdo e di tutti quegli esercizi per cui la somministrazione o la vendita di alcolici e bevande non è l’attività prevalente.

“Il codice ATECO è del tutto inadeguato a fornire una fotografia affidabile della realtà delle imprese”, spiega Confesercenti. “Utilizzarlo vuol dire lasciare migliaia di imprese nell’incertezza normativa, visto che possono avere un codice di attività ‘prevalente’ che non corrisponde alla totalità dei servizi offerti. Oggi, un imprenditore che abbia un bar-pasticceria con codice ATECO 56.3 – quello dei bar – deve chiudere alle 18.00. Ma i suoi colleghi con un’attività di pasticceria (codice 56.1) che offrono anche un servizio bar come attività non prevalente potranno c..