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In un’epoca di continue trasformazioni economiche e sociali, la forza e la resilienza delle imprese locali diventano fondamentali per lo sviluppo sostenibile delle nostre comunità. È questo il tema al centro di “Confesercenti dà futuro alle imprese di oggi e di domani”, titolo e claim della campagna pubblicitaria che accompagna il tesseramento 2024 dell’associazione, che rappresenta e sostiene con il suo universo di servizi oltre 350mila imprese del commercio, del turismo, dei servizi, dell’artigianato e dell’industria.

La campagna verrà promossa attraverso uno spot emozionale in rotazione sulle reti RAI a partire da domani 21 marzo, durante il break della partita amichevole di calcio Italia-Venezuela. Obiettivo è celebrare l’imprescindibile ruolo che le imprese svolgono nelle economie locali, producendo ricchezza, creando opportunità di lavoro e offrendo servizi essenziali per la qualità della vita dei cittadini sul territorio.

Queste imprese, che animano le piazze, le vie, i borghi..

Il Presidente Rebecchi: “Abbiamo partecipato agli odierni lavori del tavolo regionale della competitività al fine di richiamare le esigenze delle imprese dei servizi e della produzione lombarde”
Bruxelles, 20.03.2024 – Confesercenti Lombardia ha partecipato agli odierni lavori del tavolo regionale della competitività, convocati eccezionalmente presso la “capitale” dell’Unione Europea al fine di richiamare le esigenze delle imprese dei servizi e della produzione lombarde con una lettera che – oltre a essere “recapitata” alla prossima Commissione UE – offrirà senz’altro spunti di riflessione per le forze politiche che si presenteranno alle prossime elezioni europee di giugno.

«Le norme UE incidono su oltre l’80% delle leggi del nostro Paese e in misura ancor maggiore per quanto riguarda le attività delle imprese, tra cui senz’altro quelle del commercio e del turismo» ha dichiarato Gianni Rebecchi, Presidente di Confesercenti Regionale Lombardia, a margine dell’incontro convocato con le ..

“E’ crollo nascite nuove imprese, evitare desertificazione. Servono regole per tutelare pluralismo distribuzione”

Il rallentamento dell’inflazione e il taglio del cuneo fiscale sostengono la tenuta dei consumi: nel 2024, secondo le previsioni Confesercenti, la spesa media annuale delle famiglie dovrebbe attestarsi su 34.527 euro l’anno, con un aumento di +1.302 euro rispetto al 2023. Un salto però ancora ‘amplificato’ dalla crescita dei prezzi, che pure continua anche se più lentamente: in termini reali, infatti, la spesa media annuale delle famiglie prevista per il 2024 si riduce a 29.126 euro. Si tratta dunque di un risultato in lieve crescita (+288 euro in termini reali, circa il +1%) sul 2023, ma ancora distante dai numeri prepandemia: -1.604 euro (il -5,2%) di spesa annua in meno per famiglia rispetto al 2019.

E’ quanto emerge dal dossier Confesercenti e Cer “Commercio e consumi. Tra crescita nominale e decrescita reale” presentato oggi a Roma.
Ha aperto i lavori della conferenz..

Consumi, spesa delle famiglie, potere d’acquisto, inflazione, redditi, occupazione, tra 2019 e 2023. Sono questi i temi analizzati da ‘Commercio e consumi. Tra crescita nominale e decrescita reale’, dossier realizzato da Confesercenti e CER Centro Europa Ricerche.

Lo studio mette in luce i cambiamenti di questi ultimi cinque anni e le ripercussioni sull’economia italiana e sul mondo del commercio.

L’appuntamento per la presentazione del dossier è previsto per Martedì 19 marzo alle ore 11.00, Via Nazionale 60, Roma, o in diretta streaming.

I lavori saranno aperti dalla Presidente nazionale di Confesercenti Patrizia De Luise. Seguirà la presentazione del dossier CER-Confesercenti con il direttore della ricerca CER Stefano Fantacone.

Il dossier raccoglie dati inediti sull’evoluzione dei redditi e dei consumi delle famiglie dal 2019 al 2023, su base nazionale e regionale, e analizza gli effetti su imprese e PIL provocati dai cambiamenti della spesa delle famiglie avvenuti in questi an..

A gennaio 2024 si stima, per le vendite al dettaglio, un calo congiunturale dello 0,1% in valore e dello 0,3% in volume. È quanto rende noto Istat diffondendo i dati sulle vendite al dettaglio del mese di gennaio. Le vendite dei beni alimentari sono stazionarie in valore e registrano una diminuzione dello 0,4% in volume, mentre quelle dei beni non alimentari subiscono una lieve flessione sia in valore (-0,1%) sia in volume (-0,2%).

Nel trimestre novembre 2023-gennaio 2024, in termini congiunturali, le vendite al dettaglio aumentano in valore (+0,3%) e calano in volume (-0,1%). Si registrano variazioni di segno analogo sia per le vendite dei beni alimentari (rispettivamente +0,4% in valore e -0,3% in volume) sia per quelle dei beni non alimentari (+0,2% in valore e -0,1% in volume).

Su base tendenziale, a gennaio 2024, le vendite al dettaglio aumentano dell’1,0% in valore e registrano un calo in volume del 2,1%. Le vendite dei beni alimentari crescono in valore (+2,4%) e diminuiscono ..

Nonostante il rallentamento degli ultimi mesi dello scorso anno, l’inflazione continua a pesare sui portafogli delle famiglie, che continuano a spendere di più per acquistare di meno. Una dinamica evidente anche nelle vendite del commercio al dettaglio, che a gennaio segnano un calo tendenziale del -2.1 in volume.

Così Confesercenti commenta le rilevazioni diffuse oggi da Istat sulle vendite al dettaglio di gennaio.

Dopo un 2023 che aveva chiuso con una caduta verticale delle vendite in volume soprattutto per i piccoli negozi, questo inizio d’anno non si presenta sotto i migliori auspici.

Il quadro delle vendite, infatti, desta preoccupazione perché riflette una situazione ancora di forte criticità per la ripartenza dei consumi reali delle famiglie. È fondamentale intervenire con forza per ridare ossigeno ai consumi, spingendo sull’acceleratore nel solco già tracciato dalla riforma fiscale: alleggerire la pressione delle imposte, in particolare sul lavoro, ed intervenire sulla detas..

Nel quarto trimestre 2023, l’input di lavoro, misurato dalle ore lavorate, è aumentato dello 0,8% rispetto al trimestre precedente e del 2,4% rispetto al quarto trimestre 2022. Nello stesso periodo il Pil ha registrato una crescita sia in termini congiunturali (+0,2%) sia in termini tendenziali (+0,6%). A diffondere i dati è Istat nella Nota sul mercato del lavoro del quarto trimestre 2023.

Gli occupati, sottolinea Istat, aumentano in termini congiunturali di 144 mila unità (+0,6% rispetto al terzo trimestre 2023). Questo a seguito della crescita dei dipendenti a tempo indeterminato (+145 mila, +0,9%) e della sostanziale stabilità dei dipendenti a termine e degli indipendenti.

In calo sia il numero di disoccupati (-36 mila, -1,8% in tre mesi) sia quello degli inattivi di 15-64 anni (-102 mila, -0,8%). I tassi presentano una dinamica simile: quello di occupazione sale al 61,9% (+0,4 punti), quello di disoccupazione scende al 7,4% (-0,2 punti). Il tasso di inattività 15-64 anni cala al..

Consolidamento positivo, ma sull’aumento influiscono anche fattori demografici: negli ultimi 20 anni +4,5 milioni di lavoratori sopra i 50 anni, -3,3 milioni tra i più giovani. Pesano innalzamento età pensionabile e invecchiamento della popolazione

L’occupazione continua a rafforzarsi: nel quarto trimestre 2023 si registra un aumento di 481 mila occupati nell’anno, e anche gli indipendenti segnano un lieve recupero (+51mila unità, l’1% in più), tornando sopra la soglia dei 5 milioni. Un consolidamento positivo, su cui però influiscono anche fattori demografici: a trainare la ripresa, infatti, sono soprattutto i lavoratori over 50.

Così Confesercenti commenta i dati Istat sul mercato del lavoro nel IV trimestre 2023.

Nell’ultimo anno, il tasso di occupazione degli individui sopra i 50 anni è cresciuto a quasi il doppio della velocità delle altre classi d’età (+2 punti rispetto ai +1,2 punti dei 35-49enni e dei giovani tra 15 e 34 anni). Si tratta di un fenomeno non nuovo, in atto da ..

Confesercenti interviene in audizione presso la Commissione Bilancio della Camera dei Deputati, nell’ambito dell’esame decreto-legge recante ulteriori disposizioni urgenti per l’attuazione del PNRR Piano nazionale di ripresa e resilienza.

L’audizione di Confesercenti, prevista per lunedì 11 marzo a partire dalle 16.45, è trasmessa in diretta dalla webTv della Camera (clicca qui).

L'articolo PNRR, Confesercenti in audizione alla Camera proviene da Confesercenti Nazionale.

L’inflazione annulla la ripartenza dei redditi degli italiani, riportandoli – in termini reali – sotto i livelli prepandemia, con una perdita complessiva di oltre 6 miliardi di euro rispetto al 2019. Tra il 2019 ed il 2023, in valori nominali, il reddito medio delle famiglie italiane è passato da poco più di 38.300 euro a oltre 43.800 euro l’anno. Un salto di oltre 5.500 euro che, purtroppo, è solo virtuale, perché annullato di fatto dall’aumento dei prezzi: al netto dell’inflazione, infatti, nel 2023 il reddito reale medio per famiglia è ancora 254 euro (-0,7%) inferiore a quello del 2019.

È quanto emerge da elaborazioni sui redditi delle famiglie e sull’occupazione effettuate da CER e Ufficio Economico Confesercenti sulla base dei dati disponibili Istat, a quattro anni dall’annuncio del lockdown del 9 marzo 2020.

Calano i redditi da trasferimenti pubblici. Ad arginare il calo del reddito medio delle famiglie italiane, la crescita del reddito medio da lavoro autonomo – professionist..