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Nei primi 8 mesi vendite giù del 12,7% per le piccole superfici. “PNRR dia forte impulso a rilancio”

Nessun rimbalzo per i negozi. Nonostante la ripresa generale delle vendite ad agosto, le piccole superfici continuano a registrare risultati in calo (-0,5%), portando a -12,7% la riduzione di vendite dell’anno. Corre, invece, il commercio elettronico che, nello stesso periodo mette a segno una crescita del +29,9%. Un gap preoccupante, che rafforza i timori di una progressiva desertificazione della rete dei negozi e della rete dei servizi di vicinato nelle nostre città.

Così Confesercenti commenta le rilevazioni Istat relative al commercio al dettaglio di agosto.

Ad agosto – spiega l’Ufficio economico dell’associazione – si registra un nuovo salto delle vendite dopo il crollo di luglio ma, nel complesso, i dati dalla riapertura ad oggi sono ancora insufficienti a far superare il dato negativo (-7,3%) accumulato nei primi 8 mesi da tutta la rete commerciale.

La spinta proviene di nuov..

Coinvolte migliaia di persone, ingenti i danni per famiglie e imprese

“Siamo vicini alle persone e alle imprese colpite dall’ondata di maltempo che ha coinvolto soprattutto Liguria e Piemonte, spazzando letteralmente via numerose località. Le famiglie e le attività commerciali coinvolte sono migliaia e i danni sono ingenti per il tessuto economico e sociale di queste zone”.

Così Confesercenti in una nota.

Per sostenere il graduale ritorno alla normalità, Confesercenti mette a disposizione, attraverso il suo Confidi Commerfin e in collaborazione con Unicredit, “Solidarietà a tasso zero”, un finanziamento bullet di 12 mesi, garantito da deposito vincolato, per tutte quelle aziende che hanno visto la propria impresa compromessa dal maltempo. Si tratta di un prestito, fino a 50mila euro a impresa, che non prevede oneri per il richiedente: sarà infatti la stessa Commerfin a farsi carico degli interessi del finanziamento. Le sedi territoriali di Confesercenti sono a disposizione per ogni ..

Da fondi europei occasione storica per modernizzazione e rilancio Paese

L’emergenza sanitaria frantuma i redditi e brucia i consumi. Il dato odierno relativo ai conti economici del secondo trimestre purtroppo conferma, sostanzialmente, le nostre stime recenti: il fortissimo calo di Pil e consumi e la conseguente impennata della propensione al risparmio, certifica che il secondo trimestre è quello che maggiormente ha subito i colpi del lockdown ed ha registrato i dati più negativi nella storia economica delle Repubblica, con la maggiore prudenza di spesa delle famiglie che spiega, da sola, una contrazione dei consumi di 15 miliardi di euro a trimestre e del 5,5% nella media dei primi sei mesi dell’anno.

Così l’Ufficio economico Confesercenti commenta i dati Istat diffusi oggi.

Significa che per metà la caduta dei consumi a cui stiamo assistendo è spiegata dal timore delle famiglie per le evoluzioni del prossimo futuro. Ripristinare la fiducia dei consumatori è condizione necessaria p..

Ulteriore frenata conferma la caduta della domanda. Ora passo decisivo per guidare famiglie e imprese verso crescita

Un 2020 sulle soglie della deflazione (-0,1%). Si conferma, per il quinto mese consecutivo, la frenata dell’inflazione come conseguenza di cambiamenti dal lato dell’offerta, ma anche della caduta della domanda interna da parte delle famiglie che, nonostante l’uscita dal lockdown, non si è ancora ripresa. Così l’Ufficio economico Confesercenti commenta i dati sull’inflazione di settembre diffusi oggi da Istat.

A settembre la variazione dei prezzi resta negativa (-0,5%), dovuta principalmente all’andamento dei prezzi degli energetici che sta lentamente rallentando la sua vertiginosa caduta legata al crollo delle quotazioni del greggio per la mancata politica contenitiva delle estrazioni (-9,9% a settembre rispetto al -10,1% di agosto). Diminuiscono anche i prezzi dei trasporti e dei Servizi ricreativi, mentre invertono la tendenza positiva i Servizi ricettivi e ristorazi..

Necessario accelerare, ma accorciare i termini non basta.

Serve riforma organica. Nei Tribunali delle imprese anche 1.000 giorni per una sentenza. Importante intervenire, ma attenzione alla qualità. Limitare l’utilizzo delle nuove regole ai processi minori

L’Italia ha bisogno di un intervento che razionalizzi, semplifichi e, soprattutto, dia speditezza alle procedure giudiziarie: in media, la chiusura di un processo civile necessita di poco meno di 8 anni, laddove ne bastano 2 negli altri grandi paesi europei, un quarto del tempo impiegato in Italia. Ma perché l’intervento funzioni, non è sufficiente fissare termini più stringenti: serve una riforma organica.

Così Confesercenti, in occasione dell’incontro con il Ministero della Giustizia Alfonso Bonafede sulle riforme processuali approvate dal Governo.

Riforme che devono necessariamente imprimere un’accelerazione al funzionamento della giustizia. Che, oltre ad essere più lenta rispetto ai nostri competitor, soffre anche enormi div..

Al centro del confronto la giustizia e le riforme processuali

Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede riceve una delegazione della Confesercenti. Incontro presso il ministero di via Arenula mercoledì 16 settembre.

Al centro del confronto la giustizia quale strumento di competitività del sistema Paese e le riforme del processo civile e del processo penale approvate dal Governo ed ora all’esame del Parlamento.

Le imposte indirette registrano una diminuzione tendenziale del -18,9%

Le imposte indirette, nei primi sette mesi dell’anno, ammontano a 92,744 miliardi di euro con una diminuzione tendenziale di 21,566 miliardi di euro (-18,9%).

Lo rende noto il Ministero dell’economia e delle finanze che spiega: “Il notevole calo è imputabile principalmente alla diminuzione del 17,6% dell’Iva (-12,208 miliardi di euro) e in particolare alla componente scambi interni (-9,951 miliardi di euro pari a -16,3%), per effetto del rinvio dei versamenti Iva. Il gettito dell’Iva sulle importazioni registra nel periodo un calo pari a -2,257 miliardi di euro (-27,6%)”.

Tra le altre imposte indirette, registrano un incremento l’imposta sulle assicurazioni (+32 milioni di euro, pari al 7%) e l’imposta di bollo (+114 milioni di euro pari al 2,8%), mentre l’imposta di registro segna una diminuzione di 728 milioni di euro (-25%).

L’accisa sui prodotti energetici, loro derivati e prodotti analoghi ha registrato una..