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“Servono provvedimenti ampi e decisi, o rischio chiusura definitiva per molte attività”

Il recupero segnato dal trimestre estivo non basta a riguadagnare il terreno perso. Settembre chiude infatti con un rimbalzo congiunturale atteso delle vendite del 13,9%, non sufficiente però a riportarle su un terreno positivo rispetto al 2019: il periodo gennaio-settembre cumula un – 6,3%, con i negozi tradizionali, sempre più in difficoltà rispetto alla Grande distribuzione, che segnano un -11,3%.
Così Confesercenti commenta i dati diffusi oggi da Istat sul commercio al dettaglio di settembre.
Già dalla fine del mese la situazione si è rapidamente deteriorata, le tendenze sulla domanda che avevano iniziato a evidenziare un rapido ridimensionamento del tasso di risparmio e la ripresa delle vendite, almeno in termini congiunturali, sono purtroppo destinate a subire la nuova battuta d’arresto. Con il peggioramento delle condizioni sanitarie del Paese ed i nuovi provvedimenti restrittivi che si s..

L’analisi di Silviano Di Pinto, responsabile commerciale ATS Servizi

Silviano Di Pinto, responsabile commerciale di ATS Servizi, ha realizzato un’analisi al fine di condividere informazioni per ripartire.

Il focus della ricerca è sui principali impatti del Covid-19, sulla connessa regolamentazione del framework IFRS9 e sul ruolo strategico delle garanzie pubbliche unitamente ad un approccio dinamico da parte dell’impresa al fine di agevolare il ruolo delle banche nel finanziamento dell’economia reale nell’ambito del delicato quadro normativo previsto dalle autorità di vigilanza: Banca Centrale Europea e Banca d’Italia.

Una ricerca che potrebbe sostenere molti che sono al lavoro per agganciare la ripresa e rilanciare il sistema economico e produttivo italiano.

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“Il primo giudizio sul Dl Ristori è senz’altro positivo, 625 milioni per il nostro comparto è un buon risultato, ma è necessaria la massima urgenza nell’erogazione dei contributi, siamo fermi da troppo tempo”. Così Gianni Rebecchi, presidente Assoviaggi, in una intervista sul magazine Turismo & Attualità.

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Settore praticamente fermo

Il “lockdown” delle aziende del Turismo Organizzato non si è mai concluso, così le Associazioni rappresentative del Turismo Organizzato AIDIT Federturismo Confindustria, ASTOI Confindustria Viaggi, ASSOVIAGGI Confesercenti, FIAVET e FTO Confcommercio sono tornate a chiedere al Governo interventi urgenti per salvare 13.000 aziende del Settore, 20 miliardi di fatturato e gli 80.000 posti di lavoro collegati.

Sebbene le nostre imprese non siano state destinatarie di specifiche misure di limitazione degli orari di apertura al pubblico (fatta ovvia eccezione per il “lockdown” generalizzato della scorsa primavera), tutti i segmenti che compongono il comparto (l’incoming, l’outgoing, i viaggi d’affari, il turismo invernale, l’organizzazione di eventi e il turismo scolastico) sono stati travolti fin dallo scorso mese di febbraio dalle misure restrittive per il contrasto della diffusione del Covid-19 e più recentemente, per quel poco che era ancora attivo, dal DPCM ..

L’audizione presso le Commissioni Bilancio e Finanze

Al via le audizioni informali sul cosiddetto Decreto Ristori. Nella mattinata di giovedì 5 novembre 2020 gli interventi di Confesercenti e di Assoturismo presso le Commissioni riunite Bilancio e Finanze del Senato.

Il Decreto Ristori (DL n. 137/2020 – Tutela della salute e misure di sostegno economico connesse all’emergenza COVID) è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 29 ottobre (Leggi qui i contenuti principali) ed è ora all’esame del Parlamento.

Siamo subissati da chiamate di imprenditori che vogliono capire se domani potranno aprire la propria attività o meno. È uno stato di incertezza insostenibile

Così Confesercenti.

Sarebbe opportuno almeno sapere quando verrà presa la decisione sulle zone e le regioni considerate a rischio. Gli imprenditori hanno il diritto di sapere e la necessità di programmare la propria attività. Si faccia subito chiarezza

L’Associazione: “Confronto costruttivo. Chiesto un tavolo settimanale online per confrontarsi sui temi cari alla categoria in questo momento di emergenza Covid”

Confesercenti ha incontrato questo pomeriggio il neo assessore al commercio del Comune di Arezzo, Simone Chierici. Al confronto su zoom hanno partecipato il presidente Mario Landini, il direttore Mario Checcaglini, il vicedirettore Valeria Alvisi, il presidente dell’area aretina Massimo Boncompagni e alcuni rappresentati delle categorie e degli espositori della Fiera Antiquaria e degli ambulanti del mercatino natalizio di Piazza San Jacopo e di Piazza Risorgimento.

“È stata l’occasione” commenta il presidente di Confesercenti Mario Landini “per presentarsi ufficialmente al nuovo assessore alle attività produttive del Comune di Arezzo e per avviare un dialogo costruttivo assieme all’assessore Chierici in questo difficile e complicato periodo legato all’emergenza Coronavirus. All’assessore sono state evidenziate le difficoltà d..

L’Associazione: “La sua vigenza chiama in causa due passaggi conseguenti: l’attuazione effettiva delle misure nei confronti dei beneficiari, e la presa in carico delle esigenze di chi è rimasto fuori”

“Con il nuovo Dpcm del 3 Novembre che impone ulteriori restrizioni, in attesa del Decreto che stabilisca se il Piemonte sarà zona rossa e ci consenta fuori tempo massimo di sapere quali commercianti domani potranno aprire la saracinesca e quali rimanere a casa, vorremmo fare una breve riflessione sul cosiddetto Decreto-Ristori. La sua vigenza chiama in causa due passaggi conseguenti: l’attuazione effettiva delle misure nei confronti dei beneficiari, e la presa in carico delle esigenze di chi è rimasto fuori.” Lo rileva Michela Mandrino di Confesercenti Alessandria all’indomani della pubblicazione del DL 28 ottobre.

“Il provvedimento prevede giustamente misure specifiche per 47 codici Ateco, ovvero per altrettante tipologie di attività economica: sono quelle costrette dal precedente Dpcm..

Il Presidente Schiavo: “Una catastrofe: 31mila attività di ristorazione a rischio fallimento. Dove sono gli aiuti? Pronti a ricorre al Tar”

Il Presidente di Confesercenti Campania, Vincenzo Schiavo, commenta con massima preoccupazione le misure presenti nell’ultimo DPCM: “In Campania le 31mila attività del settore della ristorazione sono a rischio fallimento. Se la nostra regione dovesse essere confermata “zona arancione” sarà una catastrofe: saranno pochissime le attività che riusciranno a sopravvivere con il delivery. Forse qualche pizzeria ben organizzata o al massimo qualche pub dei centri città. La maggior parte dei ristoranti, ad esempio, chiuderà del tutto, rischiando seriamente di non riaprire mai più. Confesercenti è da tempo che ha lanciato l’allarme sostenendo che se il Lockdown Bis, ovemai si fosse reso proprio indispensabile, bisognava farlo con criterio, annullando tutte le tasse e mettendo immediatamente risorse a disposizione degli imprenditori per farli restare a casa..

“Provvedimento inaccettabile, pronti a ricorrere al TAR. Governatori regioni intervengano”

Troviamo incomprensibile la scelta di chiudere nel weekend mercati e i negozi nei centri commerciali anche nelle zone verdi: i primi si svolgono principalmente all’aperto, mentre i secondi sono in un ambiente controllato dove è più facile far rispettare i protocolli di sicurezza ed evitare affollamenti. In questo modo si faranno saltare migliaia di attività e centinaia di migliaia di posti di lavoro. Così Confesercenti commenta il DPCM.

Un provvedimento punitivo, anche perché queste attività sono di fatto le uniche a subire limitazioni: lo stop alle medie e grandi strutture di vendita, pure previsto nelle versioni preliminari del testo, è infatti improvvisamente sparito questa notte. Se il problema è il rischio di assembramento, qualcuno ci deve spiegare perché altre attività di distribuzione commerciale al di fuori dei centri commerciali, anche quelle di grandissime dimensioni che registrano m..