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Legge libro e interventi a favore librerie hanno aiutato

“Soddisfazione per il dato presente nel report dell’Istat su “Produzione e lettura di libri in Italia” che certifica come la lettura sia risultata fondamentale nella fase 1 della pandemia e che abbia accompagnato le giornate di più di 6 persone su 10, rappresentando la terza attività del tempo libero più svolta”.

Così Cristina Giussani, Presidente del Sil, Sindacato italiano librai Confesercenti, che ha tenuto a sottolineare come: “è una conferma, questa dell’Istituto di statistica, di quanto riscontrato da noi e dai nostri Associati, di come i libri siano stati molto presenti, nel 2020, nelle vite delle persone. Un annus horribilis a causa della pandemia e della conseguente crisi economica: grazie all’entrata in vigore della legge sulla lettura e il libro e ai 30 milioni di euro – stanziati sul DL Rilancio – destinati alle biblioteche per acquistare libri dalle librerie del territorio, previsti dal decreto del Ministro Frances..

Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 5 gennaio il Dl Ponte, decreto legge 5 gennaio 2021, n. 1, recante ulteriori disposizioni urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19.

Ecco quanto prevede il Decreto:

per il periodo compreso tra il 7 e il 15 gennaio 2021, il divieto, su tutto il territorio nazionale, di spostarsi tra regioni o province autonome diverse, tranne che per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. È comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, con esclusione degli spostamenti verso le seconde case ubicate in altra regione o provincia autonoma;
nei giorni 9 e 10 gennaio 2021, l’applicazione, su tutto il territorio nazionale, delle misure previste per la cosiddetta “zona arancione” (articolo 2 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 3 dicembre 2020). Saranno comunque consentiti, negli stessi giorni, gli spostamenti dai Comuni con popolazione fi..

Inflazione resta negativa per ottavo mese consecutivo

Nel mese di dicembre 2020, secondo le stime preliminari rese note da Istat, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,3% su base mensile e una diminuzione dello 0,1% su base annua (da -0,2% del mese precedente).

In media, nel 2020 i prezzi al consumo registrano una diminuzione pari a -0,2% (da +0,6% del 2019). Al netto degli energetici e degli alimentari freschi, i prezzi al consumo crescono dello 0,5% (come nell’anno precedente) e al netto dei soli energetici dello 0,7% (da +0,6% del 2019).

L’inflazione rimane negativa per l’ottavo mese consecutivo, a causa per lo più dei prezzi dei Beni energetici (-7,7%, da -8,6% del mese precedente) i cui cali meno marcati, insieme con quelli dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (da -1,6% a -0,7%) ne determinano però la minore ampiezza. Il rallentamento dei prezzi degli Alimentari non lavorati (da +3,2%..

Sotto la cappa meno giochi, ma più calze di dolci e regali utili, dalla moda alla casa. Nelle regioni del Centro si spendono 12 euro in più del Nord

L’Epifania in zona rossa non ferma la Befana. Anche quest’anno, sei italiani su dieci hanno onorato la tradizione, facendo trovare a figli e nipoti un regalo in occasione dell’ultimo giorno delle feste invernali. Ma è una calza un po’ più vuota: la spesa media passa dai 68 euro dello scorso anno ai 58 del 2021, con un calo vicino al -15%.

È quanto emerge dalla indagine condotta da SWG per Confesercenti su 1.200 consumatori in occasione dell’Epifania 2021.

La tradizione. La quota di italiani che regalano una calza di dolci, un giocattolo o un altro tipo di dono per questa Epifania è del 60%, stabile sullo scorso anno. La tradizione è comunque più sentita al Centro e al Sud, dove a fare un regalo per l’Epifani aè il 63%, rispetto alle regioni del Nord, dove la quota si ferma al 55%:

Il budget. La spesa media di 58 euro è in forte calo ..

Superare la logica dei codici Ateco per i ristori e accelerare sulla campagna vaccinale: persi già 96 miliardi di consumi e 150mila imprese rischiano di chiudere per sempre

“Nonostante le dure restrizioni e i sacrifici dei cittadini e delle imprese, i dati sui contagi non sono incoraggianti. Le chiusure forzate delle attività commerciali non hanno portato ai risultati annunciati e oggi domina ancora una volta l’incertezza”.

Così Confesercenti in attesa delle nuove misure del governo per contrastare la diffusione del Covid 19.

“I numeri parlano chiaro e riguardano soprattutto il mondo delle piccole e medie imprese, vera spina dorsale dell’economia del paese. Il turismo è al palo e la luce in fondo al tunnel sembra ancora parecchio lontana. Per le imprese del comparto e per i pubblici esercizi nel 2020 sono svaniti 50 miliardi di euro di consumi turistici. Bar e ristoranti continuano a tenere la serranda abbassata se non per l’asporto e il domicilio e hanno perso un miliardo di fattur..

Interessato un consumatore su due, i negozi sperano nell’inversione di tendenza

Saldi, stavolta si parte davvero. Dopo l’avvio ‘teorico’ del 2 gennaio in Basilicata, Molise e Valle d’Aosta, che però è coinciso con le restrizioni anti-covid, oggi è il primo giorno arancione in cui i negozi possono rimanere aperti per le vendite di fine stagione invernali. Vendite che questa settimana prenderanno il via in altre 10 regioni: oggi in Abruzzo e Calabria, domani 5 gennaio in Sardegna e Campania, mentre giovedì 7 sarà la volta di Lombardia, Piemonte, Puglia, Friuli-Venezia Giulia, Sicilia mentre sabato 9 toccherà all’Umbria. Alta l’attenzione dei consumatori: un italiano su due si dice interessato ad acquistare, ed i negozi di moda sperano di agguantare finalmente l’inversione di tendenza, dopo un anno terribile che ha visto svanire 16 miliardi di euro di vendite in abbigliamento ed accessori. A stimarlo è Confesercenti, sulla base di un sondaggio condotto sui consumatori in occasione delle ..

Messina: “Solo lockdown di Capodanno vale 1,2 miliardi di spesa dei turisti in meno”

Per il turismo, oggi, si chiude un anno da dimenticare: negli ultimi 12 mesi l’emergenza pandemica ha fatto svanire oltre 240 milioni di presenze turistiche (-55%), riportando il nostro mercato turistico ai livelli del 1969, oltre 50 anni fa. Un grave colpo non solo per le attività ricettive e dei servizi del turismo, ma anche di negozi e pubblici esercizi, che quest’anno hanno visto svanire, insieme ai viaggiatori, anche 50 miliardi di euro di consumi che avrebbero generato. Sono queste le drammatiche stime del comparto turistico elaborate dal Centro Studi Turistici di Firenze per Assoturismo Confesercenti.

Capodanno. Il solo lockdown stabilito per la fine dell’anno costerà al sistema turismo almeno 3,5 milioni di turisti italiani e stranieri, che avrebbero trascorso soggiorni nelle diverse località italiane per un totale stimato di 10,4 milioni di presenze e una spesa in beni e servizi di 1,2 milia..

Con 156 voti favorevoli e 124 contrari, il Governo ha ottenuto la fiducia al Senato sulla legge di bilancio 2021.

Il disegno di legge è stato così approvato in via definitiva, dopo il primo via libera della Camera.

Ecco il testo del disegno di legge approvato

“Come dimostrano i dati Istat, l’impatto dell’emergenza Covid sulle imprese del turismo è stato assolutamente drammatico. In questa situazione, le misure e le risorse messe in campo dal governo difficilmente possono essere sufficienti a garantire non solo la tenuta, ma anche il necessario rilancio del sistema”.

Così Vittorio Messina, presidente di Assoturismo Confesercenti, intervistato dall’ANSA.

“Gli stranieri – aggiunge il presidente Messina – sono praticamente spariti, le presenze italiane si sono ridotte al lumicino. Solo quest’anno abbiamo visto sparire quasi 33 miliardi di euro in consumi turistici, tre volte tanto le risorse messe sul piatto. Risorse, oltretutto, sono spesso arrivati in ritardo alle imprese per le solite difficoltà burocratiche”.

“E anche il futuro preoccupa, nonostante il vaccino: sembra impossibile – viste le notizie che arrivano – che il turismo inverta la tendenza entro i primi sei mesi del 2021. Dobbiamo assolutamente cambiare marcia: vanno bene i soste..

“Un vero e proprio colpo di mano che sovverte il risultato elettorale e che non mancherà di creare strascichi anche a livello giudiziale”

“Un vero e proprio colpo di mano, che non mancherà di creare strascichi anche a livello giudiziale”. Con una decisione sorprendente, ieri pomeriggio la commissione elettorale Enasarco ha deciso di rendere invalido uno dei voti espressi lo scorso 23 dicembre da uno dei delegati eletti in quota “Fare Presto” e “Arténasarco” col risultato di dare la maggioranza al gruppo che è espressione della governance uscente “a scapito di chi aveva ottenuto la maggioranza nelle votazioni dello scorso ottobre, a cui avevano preso parte oltre 30.000 agenti e consulenti e più di 2.500 aziende mandanti”.

Questo quanto si legge in una nota congiunta della coalizione composta da “Fare Presto” e “Arténasarco”, a cui oggi fanno riferimento le associazioni Confesercenti e Confartigianato, Anasf, Assopam, Fiarc e Federagenti.

“La coalizione “Fare Presto” e “Arténasarco” ..