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Superare codici Ateco e ristori a puntate, serve piano largo respiro per sostenere le imprese

Il 2021 parte male per i consumi. Il prolungamento delle restrizioni, infatti, porterà a registrare nel primo trimestre di quest’anno una spesa per consumi inferiore di 15 miliardi di euro rispetto al primo trimestre del 2020. Un colpo ulteriore ad un sistema già profondamente provato: nel 2020 la pandemia ha infatti cancellato 105 miliardi di euro di consumi, una cifra che, da sola, ha comportato una riduzione del Pil del 6,1%. A stimarlo è Confesercenti.

La caduta dei consumi è prevalentemente determinata dalle restrizioni e dalla grande prudenza con cui le famiglie stanno affrontando l’emergenza sanitaria, su cui pesa anche l’incertezza generata dal susseguirsi continuo di nuovi provvedimenti. A pagarne lo scotto, soprattutto, le imprese del commercio, del turismo e della ristorazione, che sono state le più colpite dalla recessione pandemica con una diminuzione media del valore aggiunto d..

Gli operatori economici che lì esercitano le loro attività commerciali devono inviare la richiesta attraverso l’apposito canale telematico sul sito dell’Agenzia

“Domani è il termine ultimo per presentare la richiesta di ristoro prevista dall’articolo 59 del Dl “Agosto”, a sostegno degli operatori economici che esercitano attività commerciali nei centri storici dei capoluoghi di provincia o città metropolitane a grande vocazione turistica estera e che hanno dovuto fronteggiare il forte calo della clientela a causa della emergenza da Covid-19”.

Ne dà notizia FiscoOggi il giornale on line dell’Agenzia delle Entrate che spiega: “giovedì 14 gennaio è la data ultima entro la quale può essere inviato l’apposito modulo di richiesta utilizzando esclusivamente la procedura web disponibile online all’interno del portale “Fatture e corrispettivi” del sito dell’Agenzia”.

Il contributo

Viene erogato direttamente sul conto corrente indicato dal beneficiario. Il contributo, a fondo perduto, è “com..

Via libera del Consiglio dei Ministri al Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), che ora passa alla Camera e al Senato al fine di acquisirne le valutazioni.

Il Piano dovrà dare attuazione, nel nostro Paese, al programma Next Generation EU, varato dall’Unione europea per integrare il Quadro finanziario pluriennale (QFP) 2021-2027 alla luce delle conseguenze economiche e sociali della pandemia da COVID-19.

L’azione di rilancio del Paese delineata dal Piano – spiega il Governo in una nota – è guidata da obiettivi di policy e interventi connessi ai tre assi strategici condivisi a livello europeo: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica, inclusione sociale.

Il Piano – continuano da Palazzo Chigi – consente di affrontare, in modo radicale, le profonde trasformazioni imposte dalla duplice transizione, ecologica e digitale, una sfida che richiede una forte collaborazione fra pubblico e privato. Inoltre, attraverso un approccio integrato e orizzontale, si mira al raffor..

Si tratta del codice “6918” denominato “Credito d’imposta per l’adeguamento degli ambienti di lavoro”

L’Agenzia delle Entrate ha emanato la Risoluzione 2/E con la quale ha istituito il codice tributo per l’utilizzo in compensazione del credito d’imposta per l’adeguamento degli ambienti di lavoro, come previsto dal decreto Rilancio. Il codice è il “6918” denominato “Credito d’imposta per l’adeguamento degli ambienti di lavoro – articolo 120 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34”.

In riferimento al credito d’imposta si evidenzia come:

sia pari al 60% delle spese sostenute nel 2020 (fino a un massimo di 80mila euro) per l’adeguamento degli ambienti di lavoro alle misure anti Covid;
sia utilizzabile in compensazione, tramite modello F24, entro il 30 giugno 2021, anziché entro il 31 dicembre 2021;
i soggetti beneficiari possono optare per la cessione dello stesso fino al 30 giugno 2021, anziché fino al 31 dicembre 2021.

La Risoluzione n. 2E_11 gennaio 2021

Mancato spostamento Black Friday è stato un disastro per il retail fisico, cresce solo l’online

Un altro prevedibile tonfo. Come confermano i dati Istat, purtroppo, il crollo delle vendite al dettaglio di novembre dimostra come la decisione di non spostare il Black Friday sia stato un grave errore: con i negozi di nuovo sottoposti a restrizione, la giornata di sconti ha causato lo spostamento di importanti quote di mercato verso l’online, che a novembre ha realizzato un incremento di oltre il 50%, il terzo aumento più importante di sempre dopo giugno e ottobre scorso.

Così l’Ufficio economico Confesercenti commenta i dati sul commercio al dettaglio di novembre diffusi oggi da Istat.

A novembre, la seconda ondata ha ‘chiuso’ del tutto oltre 190mila negozi nelle regioni rosse, a cui si sono aggiunte altre 68 mila attività in Veneto, Friuli-Venezia Giulia ed Emilia-Romagna cui è stato imposto lo stop di domenica e almeno altri 50mila negozi nelle gallerie commerciali per cui il diviet..

Legge libro e interventi a favore librerie hanno aiutato

“Soddisfazione per il dato presente nel report dell’Istat su “Produzione e lettura di libri in Italia” che certifica come la lettura sia risultata fondamentale nella fase 1 della pandemia e che abbia accompagnato le giornate di più di 6 persone su 10, rappresentando la terza attività del tempo libero più svolta”.

Così Cristina Giussani, Presidente del Sil, Sindacato italiano librai Confesercenti, che ha tenuto a sottolineare come: “è una conferma, questa dell’Istituto di statistica, di quanto riscontrato da noi e dai nostri Associati, di come i libri siano stati molto presenti, nel 2020, nelle vite delle persone. Un annus horribilis a causa della pandemia e della conseguente crisi economica: grazie all’entrata in vigore della legge sulla lettura e il libro e ai 30 milioni di euro – stanziati sul DL Rilancio – destinati alle biblioteche per acquistare libri dalle librerie del territorio, previsti dal decreto del Ministro Frances..

Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 5 gennaio il Dl Ponte, decreto legge 5 gennaio 2021, n. 1, recante ulteriori disposizioni urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19.

Ecco quanto prevede il Decreto:

per il periodo compreso tra il 7 e il 15 gennaio 2021, il divieto, su tutto il territorio nazionale, di spostarsi tra regioni o province autonome diverse, tranne che per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. È comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, con esclusione degli spostamenti verso le seconde case ubicate in altra regione o provincia autonoma;
nei giorni 9 e 10 gennaio 2021, l’applicazione, su tutto il territorio nazionale, delle misure previste per la cosiddetta “zona arancione” (articolo 2 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 3 dicembre 2020). Saranno comunque consentiti, negli stessi giorni, gli spostamenti dai Comuni con popolazione fi..

Inflazione resta negativa per ottavo mese consecutivo

Nel mese di dicembre 2020, secondo le stime preliminari rese note da Istat, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,3% su base mensile e una diminuzione dello 0,1% su base annua (da -0,2% del mese precedente).

In media, nel 2020 i prezzi al consumo registrano una diminuzione pari a -0,2% (da +0,6% del 2019). Al netto degli energetici e degli alimentari freschi, i prezzi al consumo crescono dello 0,5% (come nell’anno precedente) e al netto dei soli energetici dello 0,7% (da +0,6% del 2019).

L’inflazione rimane negativa per l’ottavo mese consecutivo, a causa per lo più dei prezzi dei Beni energetici (-7,7%, da -8,6% del mese precedente) i cui cali meno marcati, insieme con quelli dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (da -1,6% a -0,7%) ne determinano però la minore ampiezza. Il rallentamento dei prezzi degli Alimentari non lavorati (da +3,2%..

Sotto la cappa meno giochi, ma più calze di dolci e regali utili, dalla moda alla casa. Nelle regioni del Centro si spendono 12 euro in più del Nord

L’Epifania in zona rossa non ferma la Befana. Anche quest’anno, sei italiani su dieci hanno onorato la tradizione, facendo trovare a figli e nipoti un regalo in occasione dell’ultimo giorno delle feste invernali. Ma è una calza un po’ più vuota: la spesa media passa dai 68 euro dello scorso anno ai 58 del 2021, con un calo vicino al -15%.

È quanto emerge dalla indagine condotta da SWG per Confesercenti su 1.200 consumatori in occasione dell’Epifania 2021.

La tradizione. La quota di italiani che regalano una calza di dolci, un giocattolo o un altro tipo di dono per questa Epifania è del 60%, stabile sullo scorso anno. La tradizione è comunque più sentita al Centro e al Sud, dove a fare un regalo per l’Epifani aè il 63%, rispetto alle regioni del Nord, dove la quota si ferma al 55%:

Il budget. La spesa media di 58 euro è in forte calo ..

Superare la logica dei codici Ateco per i ristori e accelerare sulla campagna vaccinale: persi già 96 miliardi di consumi e 150mila imprese rischiano di chiudere per sempre

“Nonostante le dure restrizioni e i sacrifici dei cittadini e delle imprese, i dati sui contagi non sono incoraggianti. Le chiusure forzate delle attività commerciali non hanno portato ai risultati annunciati e oggi domina ancora una volta l’incertezza”.

Così Confesercenti in attesa delle nuove misure del governo per contrastare la diffusione del Covid 19.

“I numeri parlano chiaro e riguardano soprattutto il mondo delle piccole e medie imprese, vera spina dorsale dell’economia del paese. Il turismo è al palo e la luce in fondo al tunnel sembra ancora parecchio lontana. Per le imprese del comparto e per i pubblici esercizi nel 2020 sono svaniti 50 miliardi di euro di consumi turistici. Bar e ristoranti continuano a tenere la serranda abbassata se non per l’asporto e il domicilio e hanno perso un miliardo di fattur..