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Ma minimarket e gdo possono vendere

Il divieto d’asporto, così come formulato nelle bozze circolanti, è un intervento gravemente iniquo. Oltre alle imprese di somministrazione senza cucina – bar, caffetterie e simili – colpisce infatti anche i negozi specializzati in bevande, come le enoteche, dove non è prevista alcuna consumazione sul posto. Un divieto quasi da proibizionismo, se non fosse che è limitato solo a pubblici esercizi e negozi specializzati: minimarket e grande distribuzione potranno infatti continuare tranquillamente a vendere bevande, anche alcoliche.

Così Confesercenti commenta le bozze di DPCM riportate dai media.

Si tratta di una stortura da correggere immediatamente, perché rende ancora più odioso un divieto che è già di difficile comprensione. Si colpisce l’asporto per colpire gli assembramenti, che comunque continueranno anche con i bar e le enoteche chiuse per decreto. A questo si aggiunge l’incertezza che, come al solito, accompagna e precede i procedimenti re..

Crisi economica e misure per il rilancio, questi i temi al centro dell’intervista della presidente di Confesercenti Patrizia De Luise a Class Cnbc.

“O diamo l’opportunità alle imprese di lavorare o interveniamo sui ristori, che non possono essere più quelli che sono stati messi in campo in fase emergenziale. Le chiusure si protraggono per troppo tempo e c’è bisogno di ‘ristorare’ le imprese rispetto alle perdite che hanno avuto nel 2020 sul 2019”, le parole della presidente De Luise.

“E poi – spiega la presidente di Confesercenti – dobbiamo intervenire sui costi fissi delle imprese come utenze e affitti che non possono essere esonerati. Le imprese sono chiuse temporaneamente: non possiamo dare disdetta a luce, utenze e affitti ma dobbiamo continuare a pagare questi costi. Le piccole e medie imprese sono importanti per la realtà dei nostri quartieri, per la società in cui tutti noi viviamo”.

GUARDA L’INTERVISTA COMPLETA

L’Agenzia delle Entrate ha emanato la Risoluzione n. 3/E con la quale ha istituito i codici tributo per consentire la fruizione in compensazione (tramite modello F24) dei crediti d’imposta per investimenti in beni strumentali di cui:

A chi spetta il beneficio

I crediti d’imposta spettano in relazione agli investimenti in beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive situate nel territorio italiano e in particolare:

il beneficio introdotto dalla Legge di Bilancio 2020 spetta per gli investimenti effettuati dal 1 gennaio al 31 dicembre 2020, o fino al 30 giugno 2021 a condizione che entro il 31 dicembre 2020 l’ordine risulti accettato dal venditore e siano stati pagati acconti per almeno il 20% del costo di acquisizione; può essere utilizzato esclusivamente in compensazione, in cinque quote annuali di pari importo (tre quote annuali per gli investimenti in beni immateriali) prevedendo tempistiche diverse per la fruizione dello stesso in base al tipo di investimento effettuat..

Ora fondamentali programmazione e investimenti mirati Recovery Plan

Sono dati che confermano, purtroppo, i danni gravissimi che la pandemia sta causando all’intera filiera del turismo, che vive l’incertezza della ripartenza. Per questo, proprio perché non usciremo a breve dalla crisi, è fondamentale la programmazione, nel medio periodo, di interventi di ristori in aiuto del settore insieme a misure in vista della ripresa, per consentire a tutto il comparto di essere pronto quando finalmente si potrà riavviare il motore della macchina turistica.

Così Vittorio Messina, presidente di Assoturismo Confesercenti, commenta la nota di Bankitalia sui conti economici e finanziari durante la crisi sanitaria del covid-19.

Il momento è particolarmente delicato, con l’apertura della crisi di governo, serve grande senso di responsabilità da parte di tutti per traghettare il Paese fuori dalla crisi. Grande attenzione e importanza viene riposta dagli imprenditori del turismo, che vivono dall’inizio ..

Il pagamento potrà essere effettuato entro il 31 gennaio 2021

“L’articolo 97 del decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104, ha previsto la possibilità di effettuare i versamenti dei contributi sospesi dalle norme emergenziali mediante il pagamento del 50 per cento delle somme in un’unica soluzione o mediante rateizzazione fino ad un massimo di quattro rate mensili con il versamento della prima rata entro il 16 settembre 2020”. Lo scrive l’Inps in una nota.

“Il pagamento del restante 50 per cento – prosegue l’Istituto – delle somme dovute deve essere effettuato mediante rateizzazione fino ad un massimo di ventiquattro rate mensili di pari importo con il versamento della prima rata entro il 16 gennaio 2021. Alla luce della situazione emergenziale in corso, si comunica che il pagamento della prima rata potrà essere effettuato entro il 31 gennaio 2021”, conclude.

Superare codici Ateco e ristori a puntate, serve piano largo respiro per sostenere le imprese

Il 2021 parte male per i consumi. Il prolungamento delle restrizioni, infatti, porterà a registrare nel primo trimestre di quest’anno una spesa per consumi inferiore di 15 miliardi di euro rispetto al primo trimestre del 2020. Un colpo ulteriore ad un sistema già profondamente provato: nel 2020 la pandemia ha infatti cancellato 105 miliardi di euro di consumi, una cifra che, da sola, ha comportato una riduzione del Pil del 6,1%. A stimarlo è Confesercenti.

La caduta dei consumi è prevalentemente determinata dalle restrizioni e dalla grande prudenza con cui le famiglie stanno affrontando l’emergenza sanitaria, su cui pesa anche l’incertezza generata dal susseguirsi continuo di nuovi provvedimenti. A pagarne lo scotto, soprattutto, le imprese del commercio, del turismo e della ristorazione, che sono state le più colpite dalla recessione pandemica con una diminuzione media del valore aggiunto d..

Gli operatori economici che lì esercitano le loro attività commerciali devono inviare la richiesta attraverso l’apposito canale telematico sul sito dell’Agenzia

“Domani è il termine ultimo per presentare la richiesta di ristoro prevista dall’articolo 59 del Dl “Agosto”, a sostegno degli operatori economici che esercitano attività commerciali nei centri storici dei capoluoghi di provincia o città metropolitane a grande vocazione turistica estera e che hanno dovuto fronteggiare il forte calo della clientela a causa della emergenza da Covid-19”.

Ne dà notizia FiscoOggi il giornale on line dell’Agenzia delle Entrate che spiega: “giovedì 14 gennaio è la data ultima entro la quale può essere inviato l’apposito modulo di richiesta utilizzando esclusivamente la procedura web disponibile online all’interno del portale “Fatture e corrispettivi” del sito dell’Agenzia”.

Il contributo

Viene erogato direttamente sul conto corrente indicato dal beneficiario. Il contributo, a fondo perduto, è “com..

Via libera del Consiglio dei Ministri al Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), che ora passa alla Camera e al Senato al fine di acquisirne le valutazioni.

Il Piano dovrà dare attuazione, nel nostro Paese, al programma Next Generation EU, varato dall’Unione europea per integrare il Quadro finanziario pluriennale (QFP) 2021-2027 alla luce delle conseguenze economiche e sociali della pandemia da COVID-19.

L’azione di rilancio del Paese delineata dal Piano – spiega il Governo in una nota – è guidata da obiettivi di policy e interventi connessi ai tre assi strategici condivisi a livello europeo: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica, inclusione sociale.

Il Piano – continuano da Palazzo Chigi – consente di affrontare, in modo radicale, le profonde trasformazioni imposte dalla duplice transizione, ecologica e digitale, una sfida che richiede una forte collaborazione fra pubblico e privato. Inoltre, attraverso un approccio integrato e orizzontale, si mira al raffor..

Si tratta del codice “6918” denominato “Credito d’imposta per l’adeguamento degli ambienti di lavoro”

L’Agenzia delle Entrate ha emanato la Risoluzione 2/E con la quale ha istituito il codice tributo per l’utilizzo in compensazione del credito d’imposta per l’adeguamento degli ambienti di lavoro, come previsto dal decreto Rilancio. Il codice è il “6918” denominato “Credito d’imposta per l’adeguamento degli ambienti di lavoro – articolo 120 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34”.

In riferimento al credito d’imposta si evidenzia come:

sia pari al 60% delle spese sostenute nel 2020 (fino a un massimo di 80mila euro) per l’adeguamento degli ambienti di lavoro alle misure anti Covid;
sia utilizzabile in compensazione, tramite modello F24, entro il 30 giugno 2021, anziché entro il 31 dicembre 2021;
i soggetti beneficiari possono optare per la cessione dello stesso fino al 30 giugno 2021, anziché fino al 31 dicembre 2021.

La Risoluzione n. 2E_11 gennaio 2021

Mancato spostamento Black Friday è stato un disastro per il retail fisico, cresce solo l’online

Un altro prevedibile tonfo. Come confermano i dati Istat, purtroppo, il crollo delle vendite al dettaglio di novembre dimostra come la decisione di non spostare il Black Friday sia stato un grave errore: con i negozi di nuovo sottoposti a restrizione, la giornata di sconti ha causato lo spostamento di importanti quote di mercato verso l’online, che a novembre ha realizzato un incremento di oltre il 50%, il terzo aumento più importante di sempre dopo giugno e ottobre scorso.

Così l’Ufficio economico Confesercenti commenta i dati sul commercio al dettaglio di novembre diffusi oggi da Istat.

A novembre, la seconda ondata ha ‘chiuso’ del tutto oltre 190mila negozi nelle regioni rosse, a cui si sono aggiunte altre 68 mila attività in Veneto, Friuli-Venezia Giulia ed Emilia-Romagna cui è stato imposto lo stop di domenica e almeno altri 50mila negozi nelle gallerie commerciali per cui il diviet..