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DL Ristori cambi metodo o sarà disastro

La scelta del Codice di attività economica ATECO come criterio di selezione delle imprese continua a fare danni. Un problema evidente anche nell’ultimo DPCM, che impone nuove restrizioni alle attività di bar e alle bottiglierie, ma si dimentica di minimarket, gdo e di tutti quegli esercizi per cui la somministrazione o la vendita di alcolici e bevande non è l’attività prevalente.

“Il codice ATECO è del tutto inadeguato a fornire una fotografia affidabile della realtà delle imprese”, spiega Confesercenti. “Utilizzarlo vuol dire lasciare migliaia di imprese nell’incertezza normativa, visto che possono avere un codice di attività ‘prevalente’ che non corrisponde alla totalità dei servizi offerti. Oggi, un imprenditore che abbia un bar-pasticceria con codice ATECO 56.3 – quello dei bar – deve chiudere alle 18.00. Ma i suoi colleghi con un’attività di pasticceria (codice 56.1) che offrono anche un servizio bar come attività non prevalente potranno c..

Introdotto il servizio a tutele graduali per chi non ha scelto un venditore del mercato libero

“Dal 1° gennaio 2021 è iniziato il progressivo passaggio obbligatorio dal servizio di maggior tutela al mercato libero dell’elettricità soltanto per le piccole imprese, mentre il servizio di maggior tutela proseguirà per famiglie e la generalità delle microimprese fino al 2022″.

Lo riporta il sito dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA).

“Dopo ampia consultazione con gli stakeholder – si legge in una nota dell’Autorità – è stato introdotto il ‘servizio a tutele graduali’ per le piccole imprese che non hanno e nel nuovo anno non avranno ancora scelto un venditore del mercato libero. Un servizio per garantire la continuità della fornitura e lasciare il tempo necessario a scegliere l’offerta più adatta alle proprie esigenze”.

“Il servizio a tutele graduali è rivolto alle imprese titolari di punti di prelievo connessi in bassa tensione che rispondono alle caratteristi..

Il decreto è entrato in vigore il 15 gennaio

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giuseppe Conte e del Ministro dell’economia e delle finanze Roberto Gualtieri, ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti in materia di accertamento, riscossione, nonché adempimenti e versamenti tributari.

Il testo prevede l’ulteriore differimento, dal 31 dicembre 2020 al 31 gennaio 2021, dei termini previsti per la notifica degli atti di accertamento, di contestazione, di irrogazione delle sanzioni, di recupero dei crediti di imposta, di liquidazione e di rettifica e liquidazione, nonché degli altri atti tributari elencati dall’articolo 157 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 (articolo 1).

Inoltre, si fissa al 31 gennaio 2021 il termine finale di scadenza dei versamenti, derivanti da cartelle di pagamento, nonché dagli avvisi esecutivi previsti dalla legge, relativi alle entrate tributarie e non, sospesi dall’articolo 68, comma 1, del decreto-legge 17 marzo 2020, n..

Pubblicata la versione definitiva 2021

Disponibili sul sito dell’Agenzia delle Entrate, i modelli 2021 delle dichiarazioni 730, Certificazione Unica, Iva e 770, con le relative istruzioni.

Diverse le novità di quest’anno: Nel 730 entrano in campo il Superbonus al 110%, il trattamento integrativo per i redditi da lavoro dipendente e la detrazione per erogazioni liberali a sostegno delle misure di contrasto dell’emergenza Covid-19, mentre la nuova CU tiene conto delle novità a sostegno del lavoro e del premio previsto dal decreto Cura Italia per i lavoratori dipendenti che hanno prestato la propria attività nel mese di marzo 2020. Il modello Iva, inoltre, apre alle modifiche in tema di beni anti-Covid e alle semplificazioni in materia di dichiarazioni d’intento.

Dal Superbonus al bonus vacanze, le novità del nuovo 730 – Il nuovo modello 730, da presentare entro il 30 settembre, per pensionati e lavoratori dipendenti, tiene conto delle novità normative introdotte per l’anno d’imposta 2..

Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha firmato il Dpcm del 14 gennaio 2021 contenente le misure per il contrasto e il contenimento dell’emergenza da Covid 19.

IL TESTO DEL DPCM

Ma minimarket e gdo possono vendere

Il divieto d’asporto, così come formulato nelle bozze circolanti, è un intervento gravemente iniquo. Oltre alle imprese di somministrazione senza cucina – bar, caffetterie e simili – colpisce infatti anche i negozi specializzati in bevande, come le enoteche, dove non è prevista alcuna consumazione sul posto. Un divieto quasi da proibizionismo, se non fosse che è limitato solo a pubblici esercizi e negozi specializzati: minimarket e grande distribuzione potranno infatti continuare tranquillamente a vendere bevande, anche alcoliche.

Così Confesercenti commenta le bozze di DPCM riportate dai media.

Si tratta di una stortura da correggere immediatamente, perché rende ancora più odioso un divieto che è già di difficile comprensione. Si colpisce l’asporto per colpire gli assembramenti, che comunque continueranno anche con i bar e le enoteche chiuse per decreto. A questo si aggiunge l’incertezza che, come al solito, accompagna e precede i procedimenti re..

Crisi economica e misure per il rilancio, questi i temi al centro dell’intervista della presidente di Confesercenti Patrizia De Luise a Class Cnbc.

“O diamo l’opportunità alle imprese di lavorare o interveniamo sui ristori, che non possono essere più quelli che sono stati messi in campo in fase emergenziale. Le chiusure si protraggono per troppo tempo e c’è bisogno di ‘ristorare’ le imprese rispetto alle perdite che hanno avuto nel 2020 sul 2019”, le parole della presidente De Luise.

“E poi – spiega la presidente di Confesercenti – dobbiamo intervenire sui costi fissi delle imprese come utenze e affitti che non possono essere esonerati. Le imprese sono chiuse temporaneamente: non possiamo dare disdetta a luce, utenze e affitti ma dobbiamo continuare a pagare questi costi. Le piccole e medie imprese sono importanti per la realtà dei nostri quartieri, per la società in cui tutti noi viviamo”.

GUARDA L’INTERVISTA COMPLETA

L’Agenzia delle Entrate ha emanato la Risoluzione n. 3/E con la quale ha istituito i codici tributo per consentire la fruizione in compensazione (tramite modello F24) dei crediti d’imposta per investimenti in beni strumentali di cui:

A chi spetta il beneficio

I crediti d’imposta spettano in relazione agli investimenti in beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive situate nel territorio italiano e in particolare:

il beneficio introdotto dalla Legge di Bilancio 2020 spetta per gli investimenti effettuati dal 1 gennaio al 31 dicembre 2020, o fino al 30 giugno 2021 a condizione che entro il 31 dicembre 2020 l’ordine risulti accettato dal venditore e siano stati pagati acconti per almeno il 20% del costo di acquisizione; può essere utilizzato esclusivamente in compensazione, in cinque quote annuali di pari importo (tre quote annuali per gli investimenti in beni immateriali) prevedendo tempistiche diverse per la fruizione dello stesso in base al tipo di investimento effettuat..

Ora fondamentali programmazione e investimenti mirati Recovery Plan

Sono dati che confermano, purtroppo, i danni gravissimi che la pandemia sta causando all’intera filiera del turismo, che vive l’incertezza della ripartenza. Per questo, proprio perché non usciremo a breve dalla crisi, è fondamentale la programmazione, nel medio periodo, di interventi di ristori in aiuto del settore insieme a misure in vista della ripresa, per consentire a tutto il comparto di essere pronto quando finalmente si potrà riavviare il motore della macchina turistica.

Così Vittorio Messina, presidente di Assoturismo Confesercenti, commenta la nota di Bankitalia sui conti economici e finanziari durante la crisi sanitaria del covid-19.

Il momento è particolarmente delicato, con l’apertura della crisi di governo, serve grande senso di responsabilità da parte di tutti per traghettare il Paese fuori dalla crisi. Grande attenzione e importanza viene riposta dagli imprenditori del turismo, che vivono dall’inizio ..

Il pagamento potrà essere effettuato entro il 31 gennaio 2021

“L’articolo 97 del decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104, ha previsto la possibilità di effettuare i versamenti dei contributi sospesi dalle norme emergenziali mediante il pagamento del 50 per cento delle somme in un’unica soluzione o mediante rateizzazione fino ad un massimo di quattro rate mensili con il versamento della prima rata entro il 16 settembre 2020”. Lo scrive l’Inps in una nota.

“Il pagamento del restante 50 per cento – prosegue l’Istituto – delle somme dovute deve essere effettuato mediante rateizzazione fino ad un massimo di ventiquattro rate mensili di pari importo con il versamento della prima rata entro il 16 gennaio 2021. Alla luce della situazione emergenziale in corso, si comunica che il pagamento della prima rata potrà essere effettuato entro il 31 gennaio 2021”, conclude.