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La proroga ed il contestuale rafforzamento delle restrizioni fino a Pasqua sono un nuovo, grave trauma per le imprese, in particolare per quelle del terziario e del turismo, che si vedono privare dell’unico ponte della stagione primaverile.

Così Confesercenti in una nota.

Continuiamo a ritenere che quella della chiusura delle attività non sia una soluzione sostenibile a lungo termine. Le imprese – dopo dodici mesi di start & stop – sono al limite, come è evidente a tutti. Ora è il momento di dare delle risposte chiare: siamo in attesa ormai da mesi di un provvedimento di ristoro, sia per quello che si è perso nel 2020 che per quello che si sta perdendo ora.

Chiediamo al governo di convocare urgentemente i rappresentanti delle imprese per mettere a punto gli interventi necessari: servono sostegni adeguati e immediati, anche una sola altra settimana di attesa, per molte imprese, è troppo. Un pezzo d’Italia è a rischio sopravvivenza.

Necessari interventi chiari e tempestivi di sostegno e rilancio

Ancora una volta ci troviamo di fronte a cifre drammatiche che confermano quanto il mondo delle imprese e del lavoro autonomo sia stato danneggiato dal perdurare della crisi innescata dalla pandemia: il dato sugli occupati e disoccupati relativo al mese di dicembre e la media per tutto il 2020 rappresentano, fedelmente, lo stato di pesante difficoltà del sistema economico e sociale del Paese.

Così l’Ufficio economico Confesercenti commenta, in una nota, i dati diffusi da Istat sul mercato del lavoro del quarto trimestre del 2020.

Accanto al calo senza precedenti dell’occupazione complessiva, 456mila occupati in meno, registriamo, con grande preoccupazione, l’intensificarsi della perdita di lavoratori indipendenti: 129mila in meno in un solo trimestre. Quest’ultimo dato rappresenta in modo chiaro la profonda sofferenza delle micro e piccole imprese e dell’impresa diffusa per le quali, evidentemente, i ristori finora ero..

La lotteria degli scontrini? Nei negozi, per ora, è un flop. I nostri associati ci segnalano che solo il 6% circa dei clienti, in media, chiede di partecipare: forse l’incentivo non è accattivante come si credeva. Così Confesercenti commenta la prima estrazione della Lotteria dello scontrino, in programma per oggi.

Nelle attività commerciali ‘l’effetto lotteria’ si è sentito solo nella fase iniziale, per attenuarsi quasi immediatamente in seguito alle nuove restrizioni. Ma a pesare, probabilmente, anche le scarse possibilità di vincita: una probabilità su 53 milioni. Un biglietto di una qualsiasi lotteria ‘normale’ – che di solito offre una possibilità su 10/11 milioni – è un migliore investimento.

Qualunque sia la causa, l’introduzione della lotteria non ha portato nei negozi lo sperato incremento dei consumi, e ad oggi non sembra nemmeno aver generato un maggiore utilizzo della moneta elettronica. Su questo fronte, però, una valutazione esatta è difficile a causa della chiusura for..

Ogni weekend di chiusura delle attività commerciali e dei pubblici esercizi ci costerà in media 2,2 miliardi di euro di consumi: circa 1,8 nelle attività del terziario e 400 milioni per i pubblici esercizi. Perdite che si sommano a quelle già subite in questi 12 mesi di pandemia dalle imprese.

Così Confesercenti commenta l’ipotesi di stop nei weekend.

In Italia ci sono circa 450mila attività che rischiano di chiudere per la crisi innescata da pandemia e restrizioni. Sono in bilico, e lo stop nei fine settimana è una nuova spinta verso la cessazione dell’attività. Il governo ne tenga conto. Anche nei sostegni: se verranno messe in campo nuove restrizioni, devono essere rafforzate anche le misure di indennizzo per le attività. E le risorse dovranno essere disponibili da subito: sono oltre due mesi che aspettiamo un provvedimento, le imprese sono in asfissia finanziaria.

Le parti sociali che rappresentano la totalità del settore del terziario distributivo e la filiera del turismo, hanno scritto ai Ministri Orlando e Speranza e al Commissario, Gen. Figliuolo, per sottolineare l’urgenza di realizzare un efficace piano vaccinale per tutti gli addetti di questi settori che oltre a essere pesantemente colpiti dalla pandemia, hanno contribuito a garantire il servizio al pubblico e le attività imprenditoriali. E’ stato pertanto richiesto di calendarizzare a breve un incontro per la definizione del suddetto piano: è quanto si legge in una nota congiunta delle organizzazioni imprenditoriali e sindacali.

L’associazione: enti locali ci chiedono di contribuire alla campagna di vaccinazione, ma è necessario chiarire ambiti e responsabilità

Ci segnalano che alcuni enti locali stanno proponendo alle associazioni di categoria del territorio di contribuire alla campagna di vaccinazione, mettendo a disposizione locali e risorse proprie o delle imprese di diretto riferimento per la somministrazione del vaccino agli imprenditori e ai loro dipendenti. Ferma restando la nostra volontà di collaborare, riteniamo più che mai opportuno definire protocolli nazionali che garantiscano la massima sicurezza e trasparenza delle procedure da seguire. Vanno evitate iniziative che sfuggono al monitoraggio ed al controllo delle autorità sanitarie.

Così Confesercenti.

Dopo dodici mesi di restrizioni, ci pare evidente che il modello di contrasto alla pandemia basato sulle sole chiusure delle attività sia difficilmente sostenibile. Il vaccino è dunque la via maestra per uscire dalla crisi. Soprattutto per gli i..

De Luise: “Servono sostegni, con le risorse del cashback si possono finanziare fino a 1,5 milioni di imprese”

Il mondo delle imprese e del lavoro autonomo ha pagato caro il prezzo della crisi economica innescata dalla pandemia: anche considerando i ristori, negli ultimi 12 mesi i lavoratori indipendenti – imprenditori e collaboratori, ma anche professionisti e partite IVA – hanno bruciato circa 125 milioni di euro di reddito al giorno, per un calo complessivo di 45 miliardi di euro. Un vero e proprio crollo, indicativo delle difficoltà vissute nell’ultimo anno dalle micro, piccole e medie imprese e dall’impresa diffusa. Così Confesercenti in una nota.

“Ad un anno esatto dal lockdown – afferma la presidente di Confesercenti Patrizia De Luise – l’Italia continua a registrare tristi primati. Anche sul fronte dell’occupazione indipendente: in 12 mesi abbiamo visto sparire 269mila autonomi, record in Europa, licenziati da una crisi che non sembra avere fine. E che certo non è stata compe..

Tempi stretti, cabina di regia a ministero Economia

Il Recovery Plan rappresenta certamente una priorità per il governo, per il paese e ovviamente per il Mef, questo primo incontro spero che sia l’inizio di un dialogo durevole e intenso perché abbiamo davanti a noi un percorso molto rapido e intenso e su questo dobbiamo interagire strettamente”. E’ quanto ha affermato il ministro dell’Economia Daniele Franco in audizione sul Recovery alle commissioni riunite Bilancio, finanze e politiche Ue di Camera e Senato. “Il Next Generation Ue è un passaggio storico nella costruzione del bilancio europeo comune. Le risorse europee saranno disponibili alla fine dell’estate con i pre-finanziamenti al 13%: per il nostro paese il piano è una occasione molto importante, rende possibile affrontare in modo coordinato e con rilevanti mezzi alcuni problemi strutturali”.

“Il Recovery fund per l’Italia – ha sottolineato – prevede fondi a disposizione del nostro Paese per circa 196 miliardi a prezzi corren..

La presidente di Confesercenti Patrizia De Luise interviene su questione ‘ristori’, fisco, cashback e sostegno reale alle imprese

Ristori per tutto il 2020 e non solo per i primi due mesi del 2021, una pianificazione annuale di scadenze fiscali e mutui e lo stop al cashback per indirizzare tutte le risorse al sostegno delle imprese in difficoltà.

Sono questi i temi e le richieste messe sul tavolo del governo al centro dell’intervista alla presidente di Confesercenti Patrizia De Luise sulle pagine de La Stampa, di cui riportiamo alcune battute.

“È inaccettabile – spiega la presidente De Luise – i ristori devono essere veri ed estesi a tutto il periodo della pandemia. O pensiamo che chi ha potuto aprire per qualche settimana, in questo lungo anno di continui stop and go, abbia risolto i suoi problemi? Ci sono grandissime sofferenze di cui tenere conto, per la tenuta economica e sociale del Paese. Del resto lo scostamento di bilancio da 32 miliardi di euro era stato approvato proprio p..

Spesa delle famiglie tornata a livelli del 1997. “Ora arrivino i sostegni, nel 2021 a rischio 450mila imprese e 2 milioni di posti di lavoro”

Da emergenza sanitaria a catastrofe economica. Per l’economia e le imprese, il bilancio del primo anno di pandemia è un bollettino di guerra: dal primo lockdown alla seconda ondata, dodici mesi di convivenza forzata con il virus sono costati all’Italia una riduzione di -183 miliardi di euro del Pil e di -137 miliardi per i consumi – di cui 36 da addebitare all’assenza di turisti; abbastanza da riportare la spesa ai livelli del 1997, un passo indietro di 24 anni. Una catastrofe che ha già ‘licenziato’ 262mila lavoratori autonomi e che non è ancora terminata: se non arriveranno sostegni adeguati, nel 2021 rischiano di cessare l’attività 450mila imprese, per una perdita di circa 2 milioni di posti di lavoro.

È quanto emerge dal Dossier “Le imprese nella pandemia: marzo 2020 – marzo 2021”, predisposto da Confesercenti per fare il punto sull’impatto..