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Il testo è ora atteso alla plenaria dell’Eurocamera di giugno

Primo ok del Parlamento europeo ai certificati Covid digitali Ue, che faciliteranno la libera circolazione in Europa in estate nonostante la pandemia da coronavirus. La commissione per le libertà civili (Libe) dell’Europarlamento ha infatti dato il via libera all’accordo al trilogo negoziale fra le tre istituzioni europee con 52 si, 23 no e 3 astenuti. Il testo è ora atteso alla plenaria dell’Eurocamera di giugno.

78 gli articoli, il provvedimento è in vigore da oggi

Il testo del decreto legge sostegni bis è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Il provvedimento, composto da 78 articoli, è in vigore da oggi.

Il decreto legge numero 73 del 25 maggio 2021 “Misure urgenti connesse all’emergenza da covid-19, per le imprese, il lavoro, i giovani, la salute e i servizi territoriali” è composto da nove titoli:

sostegno alle imprese, all’economia e abbattimento dei costi fissi;
misure per l’accesso al credito e la liquidità delle imprese;
misure per la tutela della salute;
disposizioni in materia di lavoro e politiche sociali;
enti territoriali;
giovani, scuola e ricerca;
cultura;
agricoltura e trasporti;
disposizioni finali e finanziarie.

Le misure

Il testo in Gazzetta

Confesercenti interviene in audizione presso la Commissione parlamentare di vigilanza sull’anagrafe tributaria, in merito all’indagine conoscitiva sulla digitalizzazione e interoperabilità delle banche dati fiscali.

L’audizione di mercoledì 26 maggio 2021 è stata trasmessa in diretta sulla webTv della Camera.

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La scadenza è fissata per il 28 maggio

Si sta per chiudere, il 28 maggio, la possibilità per le Partite Iva di richiedere il contributo a fondo perduto, previsto nel primo decreto Sostegni.

Il bonus consiste nell’erogazione, da parte dall’Agenzia delle Entrate, di una somma di denaro o, a scelta irrevocabile del contribuente, di utilizzare l’intero importo come credito d’imposta, a favore di tutti i soggetti che svolgono attività d’impresa, arte o professione e di reddito agrario, titolari di partita IVA residenti o stabiliti nel territorio dello Stato.

L’ammontare del contributo è determinato applicando una diversa percentuale alla differenza tra l’importo della media mensile del fatturato e dei corrispettivi dell’anno 2020 e l’analogo importo dell’anno 2019.

Le percentuali previste sono le seguenti:

60%, se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 sono inferiori o pari a 100.000 euro;
50%, se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 superano i 100.000 euro ma non l’importo di 400.000 di..

Pesa calo redditi da lavoro (-90 miliardi). Alberghi e ristoranti la voce più tagliata, l’economia della distanza mette in crisi anche moda e trasporti. Ma lo smartworking aumenta la spesa per comunicazione e bollette

Il Covid travolge i consumi degli italiani. Tra pandemia e restrizioni, nel 2020 la spesa degli italiani è scesa di 123 miliardi, per un calo di circa 5mila euro a famiglia: il peggiore di sempre nella storia della Repubblica Italiana. A dare le dimensioni del ‘conto’ presentato dal Covid, elaborazioni Confesercenti su dati Istat.

La voce che vede sparire la quota più rilevante dei consumi è quella per Alberghi e ristoranti: per i quali il calo di spesa si aggira sui -43 miliardi di euro, quasi 120 milioni di euro al giorno in meno. Ma ‘l’economia della distanza’ innescata dalla pandemia pesa su tutte le spese legate alla socialità e al movimento, a partire dai trasporti che registrano il secondo calo per entità (-33 miliardi di euro). Giù anche la spesa in ricreazione..

“Servono più fondi per chi resta ancora chiuso”

“I Sostegni Bis contiene molti dei provvedimenti che avevamo chiesto per agevolare la normalizzazione ed il rilancio dell’economia, in particolare su credito e affitti. Perché si tramutino in un sostegno concreto, però, è fondamentale che le risorse arrivino velocemente alle imprese, non solo accelerando sui ristori ma sburocratizzando il più possibile l’accesso ai benefici fiscali e contributivi”.

Così la Presidente nazionale di Confesercenti Patrizia De Luise commenta l’approvazione del DL Sostegni Bis.

“Accorciare i tempi sarà fondamentale per dare forza alla ripartenza. Rimane infatti la preoccupazione per le imprese che sono costrette a rimanere ancora chiuse, dalle discoteche alle sale da gioco: il fondo messo a loro disposizione è esiguo, molte potrebbero non riaprire più. È necessario incrementarne la dotazione”.

Il Consiglio dei Ministri, giovedì 20 maggio, ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti connesse all’emergenza da COVID-19, per le imprese, il lavoro, i giovani, la salute e i servizi territoriali, il cosiddetto Sostegni Bis.

Il decreto – spiega Palazzo Chigi in una nota – interviene con uno stanziamento di circa 40 miliardi di euro, a valere sullo scostamento di bilancio già autorizzato dal Parlamento, al fine di potenziare ed estendere gli strumenti di contrasto alla diffusione del contagio e di contenere l’impatto sociale ed economico delle misure di prevenzione che sono state adottate.

Gli interventi previsti – continua il Governo – si articolano su 7 principali linee di azione:

sostegno alle imprese, all’economia e abbattimento dei costi fissi;
accesso al credito e liquidità delle imprese;
tutela della salute;
lavoro e politiche sociali;
sostegno agli enti territoriali;
giovani, scuola e ricerca;
misure di carattere settoriale.

1) Sostegno alle imprese, all’ec..

Ora serve una strategia per la ripresa dei consumi

Fra i provvedimenti varati per venire incontro alle esigenze dell’economia, il Sostegni Bis è quello meglio strutturato: stando alle anticipazioni, il testo recepisce molte delle nostre proposte, e costituisce senz’altro un passo avanti sul fronte del turismo, della tutela del lavoro e del sostegno dei costi delle imprese. Sugli indennizzi, però, si poteva fare di più, anche in considerazione della durata più lunga del previsto delle restrizioni. Sarà fondamentale, inoltre, garantire un accesso rapido e ‘sburocratizzato’ ai benefici, dai ristori ai crediti di imposta.

Così Confesercenti.

Sebbene siano state incrementate, infatti, le risorse per i contributi a fondo perduto rischiano ancora una volta di trasformarsi in importi insoddisfacenti per le singole imprese, visto che si è allargata anche la platea dei beneficiari. Sebbene sia una novità importante e potenzialmente molto utile, sono insufficienti pure le risorse assegnate al ..

Nei primi due mesi del 2021 le assunzioni riferite ai soli datori di lavoro privati sono state complessivamente 835.000. E’ quanto rileva l’Osservatorio sul precariato dell’Inps, spiegando che “sebbene si tratti di un dato provvisorio destinato a essere rivisto al rialzo, la differenza rispetto allo stesso bimestre dell’anno precedente (1.168.000) è molto consistente, pari a circa -28%, e risente ancora del generale raffreddamento delle assunzioni determinato dai riflessi della pandemia sul contesto produttivo ed economico”.

“Il saldo di un anno di pandemia è di -124.000 posizioni di lavoro nel settore privato. Il risultato di febbraio (-26%) è comunque leggermente migliore di quello registrato per gennaio (-31% su gennaio 2020). La contrazione delle assunzioni riguarda tutte le tipologie contrattuali e va da un minimo del -12% per i rapporti in somministrazione a un massimo del -46% per quelli intermittenti”.

“Le trasformazioni da tempo determinato nel periodo gennaio-febbraio del 2..

Obiettivo innovazione digitale: il Next Gen EU per trasformare le PMI italiane. È questo il tema centrale del Convegno organizzato da Politecnico di Milano e Osservatorio Innovazione digitale nelle PMI. Appuntamento giovedì 20 maggio a partire dalle ore 09.30.

Al Convegno l’intervento di Mauro Bussoni, segretario generale Confesercenti, previsto nel panel “La prospettiva degli enti territoriali” alle 12.10.

Durante il 2020 – spiegano gli organizzatori del Convegno – l’emergenza COVID-19 ha portato molte PMI italiane ad avvicinarsi al digitale, in molti casi per la prima volta: eCommerce, Cloud, gestione digitale dei documenti sono solo alcuni degli strumenti che hanno consentito alle PMI di far fronte al repentino crollo della domanda e portare avanti l’operatività aziendale. Nonostante questa accelerazione, le PMI italiane presentano però ancora un ritardo digitale spiccato rispetto alle grandi imprese e alle controparti europee, riconducibile in gran parte all’assenza di pianificaz..