No a ulteriori restrizioni in concomitanza con ricorrenza defunti
“La misura introdotta nel Dpcm dello scorso 13 ottobre, per il contenimento del coronavirus, che consente la celebrazione di cerimonie civili e religiose con un massimo di 30 invitati, ha dato l’ennesimo duro colpo al florovivaismo che ancora non si è ripreso dal lockdown. Noi siamo i primi ad aver a cuore la salute e la tutela delle persone, ma le nostre imprese hanno più volte dimostrato come si possa conciliare sicurezza e lavoro”.
Così Assofioristi Confesercenti in una nota.
Durante il lockdown – spiega l’associazione – molti fiorai sono stati costretti a mandare al macero piante e fiori che avevano in magazzino, con un danno quantificabile in circa 200 milioni di euro di fatturato perso e oltre alla concorrenza degli abusivi hanno vissuto quella di iper e super mercati, molti dei quali hanno venduto fiori nel periodo in cui i negozi di settore erano stati chiusi. La limitazione del numero di partecipanti a matrim..