Prosegue la decelerazione dell’inflazione. Una notizia positiva, con la tendenza al ribasso dei beni di prima necessità, soprattutto gli alimentari, che dovrebbe confermarsi anche nei prossimi mesi, ma a preoccupare è il ritorno delle tensioni sugli energetici che rallentano il processo di rientro della corsa dei prezzi. E con un’inflazione acquisita al 5,7% che potrebbe arrivare, secondo nostre stime, anche a sfiorare il 6% entro la fine dell’anno.
Così, in una nota, Confesercenti, commenta i dati Istat sui prezzi al consumo di settembre.
Uno scenario incerto, dunque, in cui in cui l’economia italiana si è fermata ed il caro vita continua a frenare i consumi delle famiglie. La strategia di incremento dei tassi di interesse portata avanti dalla Bce, giunta al decimo rialzo consecutivo, si sta evidentemente dimostrando inefficace da un lato a frenare un’inflazione generata principalmente non dall’aumento domanda, ma da quello dei costi di produzione a causa della corsa delle tariffe elettriche e pericolosa poiché continua ad erodere il potere d’acquisto delle famiglie ed impatta negativamente sulla crescita complessiva dell’economia: secondo le valutazioni di Confesercenti, porterà a una riduzione della spesa, nell’ultima parte dell’anno, di -3,7 miliardi.
Auspichiamo, perciò, che, nonostante gli spazi ristretti di intervento, con la prossima manovra finanziaria il Governo metta al centro famiglie ed imprese, con interventi mirati a contenere l’erosione del potere d’acquisto e a sostenere la domanda interna, la cui ripresa è fondamentale per evitare preoccupanti scenari di stagnazione prolungati.
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