Il Presidente Sperduto: “gestori esporranno un altro cartello che spiega chi guadagna sui carburanti. Certo non noi”
“Un provvedimento che crea solo nuovi adempimenti per i gestori carburanti, già oberati da una burocrazia senza pari tra le attività di vendita. E che rischia anche di essere controproducente: l’obiettivo è una maggiore trasparenza, ma è facile prevedere che il risultato sarà quello di far alzare il prezzo medio dell’erogato alla pompa. Prezzo che, ricordo ancora una volta a tutti, è fissato dalle compagnie e non dai singoli gestori”.
Così Giuseppe Sperduto, Presidente di Faib Confesercenti.
“Il Governo ha voluto dare retta alla pressione mediatica e ad allarmi rivelatisi poi infondati: lo dimostra il fatto che i dati ufficiali del Ministero dell’Ambiente hanno smentito ampiamente gli aumenti segnalati. Palazzo Chigi ha scelto comunque di ignorare le rilevazioni ufficiali, e invece di risolvere il problema dei costi tagliando la componente fiscale, tra le più alte d’Europa, ha varato un provvedimento che rischia di trasformarsi in un incubo burocratico per i gestori. Di fatto siamo già esattori per lo Stato, ora diventeremo anche i burocrati cui toccherà dover garantire la trasparenza dei prezzi alla pompa, nonostante il provvedimento sia tutto fuorché chiaro. I prezzi medi saranno divisi per tipologie di servizio, servito e self? E a che ora saranno disponibili? Per ora di certo c’è solo che il decreto non porterà ad abbassamenti del prezzo per i consumatori. Anzi: la comparazione tra prezzi medi e prezzi praticati rischia di spingere il costo dei carburanti ad uniformarsi verso l’alto, con tanti saluti alla concorrenza e ai vantaggi per i consumatori. A questo punto, toccherà a noi fare chiarezza: i gestori, oltre al cartello del prezzo medio voluto dal governo, ne esporranno un altro che spiega chi è che guadagna veramente sui carburanti. Certo non noi, che prendiamo sempre e comunque, in media, poco più di 3 centesimi al litro”.