Proroga del credito di imposta sulle bollette delle imprese energivore e gasivore e cig per due mesi. Sono due delle misure attese con il nuovo decreto taglia-bollette che il governo punta ad approvare in settimana in Cdm, possibilmente giovedì.
Le riunioni tecniche vanno avanti per trovare la quadra sulle coperture alla luce delle elaborazioni degli ultimi dati sulle entrate fiscali di luglio e agosto, in particolare il gettito in arrivo dalla
tassa sugli extra-profitti dei gruppi energetici. Ad ogni modo se anche le aziende versassero tutto l’acconto dovuto si arriverebbe a 3 miliardi, ai quali aggiungere anche altri eventuali poste di
extra-gettito Iva.
Al momento però, a quanto si apprende, non si esclude l’ipotesi di un pacchetto ‘leggero’ per finanziare le misure urgenti nel breve periodo con le risorse disponibili, senza mettere mano al deficit, lasciando poi al nuovo governo l’onere di un possibile scostamento del disavanzo dal piano di rientro indicato all’Ue nel Def di aprile.
Da calcoli di massima di eventuali misure da prorogare si evince che il rinnovo del credito d’imposta al 25% per energivore e gasivore nel quarto trimestre, senza potenziamento, richiederebbe circa 2 miliardi; se si volesse prorogare anche il credito d’imposta al 15% per le imprese sul consumo di gas ed energia ci vorrebbe un altro miliardo di euro. Per finanziare due mesi di Cig per le aziende in difficoltà, se fosse a costi zero per le imprese, ci vorrebbe circa 1 miliardo.
Con il provvedimento dovrebbero arrivare anche nuove risorse per l’abbattimento degli oneri di sistema per l’elettricità a bassa e alta tensione e per la riduzione di quelli sul gas, interessando dunque industria, pmi e famiglie. Il dl aiuti bis aveva messo una posta di 3 mld fino a dicembre.
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