Con una nota congiunta al Presidente del Consiglio dei ministri, Mario Draghi, al Ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, al Ministro dell’Economia, Daniele Franco, al Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti, al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Enrico Giovannini e per conoscenza al Presidente Unem Claudio Spinaci e al Presidente Assopetroli Andrea Rossetti, Faib Fegica e Figisc hanno chiesto la riconvocazione al più presto del tavolo della filiera petrolifera.
Nella nota le Organizzazioni rappresentative dei gestori degli impianti di distribuzione carburanti, stradali ed autostradali, evidenziano “la necessità di una riconvocazione in tempi stretti del tavolo interministeriale per la riforma della distribuzione carburanti: un tavolo nel quale si aspettano, anche dopo l’interlocuzione dello scorso 1° giugno, delle prime indicazioni. Delle risposte. Le conseguenze del conflitto in atto in Ucraina, le turbolenze sui mercati internazionali e la speculazione che spingono al rialzo il prezzo dei prodotti petroliferi (ormai abbondantemente sopra i 2,00 €/lt. nonostante lo “sconto fiscale” al momento assorbito, per intero, dai soli Gestori che ancora attendono un’equa misura di “ristoro”) nonché la perdurante pandemia determinano sulla rete di distribuzione dei carburanti effetti negativi che si sommano ai drammatici bilanci delle aziende del 2020 e 2021, aggravati dal rincaro dei servizi energetici.”
Per Faib Fegica e Figisc, “In questo scenario, il settore della distribuzione carburanti – che rappresenta, al momento, l’elemento insostituibile per la garanzia della mobilità, legata a doppio filo alla vita economica e sociale del Paese – ha necessità di avere risposte concrete: soprattutto con lo sguardo rivolto ad un futuro che, al momento, appare alla Categoria incerto e perfino di difficile lettura. Sarebbe quindi giusto e coerente con le linee adottate dal Governo, uscire da questa impasse. Occorre una proposta sulla quale far convergere tutti gli attori della filiera e che sappia offrire una visione di scenario. Senza lasciarsi alle spalle gravi problemi di carattere sociale (ricordiamo che, nel settore della distribuzione, fra lavoro diretto, familiare ed indotto, sono circa 100 mila gli “occupati”.
I Presidenti delle Federazioni nella nota sottolineano che “ La riforma e l’innovazione della rete, il contrasto all’illegalità fiscale e contrattuale, che sottrae miliardi e miliardi di euro al bilancio dello Stato e sospinge un asset di primaria importanza per il paese oltre i limiti della legalità, l’allocazione delle nuove energie per la mobilità richiedono un intervento urgente e non più rinviabile” dicendosi pronti “al confronto e a fornire le loro indicazioni per approcciare il futuro e governare la doppia transizione ecologica e digitale, in modo fattivo e sostenibile, supportando lo sforzo del Paese a traguardare gli obiettivi del PNRR”.
Per questi motivi nella nota Faib Fegica e Figisc sollecitano la riconvocazione del tavolo interministeriale insediato il 1° giugno 2022 al Mite, su iniziativa del Ministro Roberto Cingolani e del Ministro Daniele Franco.
Per le Federazioni dei gestori “Dopo la ricognizione delle principali criticità espresse da tutta la filiera, recepite dal Tavolo, è adesso necessario una nuova convocazione per raccogliere le proposte di tutti gli attori della filiera e consentire al decisore pubblico una sintesi adeguata alle sfide. Non è infatti pensabile che il settore, che garantisce all’erario oltre 30 miliardi di euro tra iva ed accise, aggredito impunemente da illegalità e concorrenza sleale possa concorrere da solo agli obiettivi della transizione, mettendo in grave difficoltà il sistema Paese”.