Tra lockdown e ordinanze dei sindaci, gli imprenditori sono fermi da marzo. A Roma la manifestazione di ANSVA Confesercenti e delle altre Associazioni di categoria per chiedere tutele al governo
Il settore dello spettacolo viaggiante, giostre e luna park itineranti, è allo stremo. Prima il lockdown, poi le continue ordinanze arbitrarie dei sindaci che hanno impedito in questi mesi la ripresa lavoro delle imprese, hanno messo in ginocchio un settore sostanzialmente fermo da marzo. Per questo giovedì 22 ottobre, insieme ad altre sette sigle sindacali del settore, saremo in Piazza del Popolo a Roma a manifestare e a chiedere un intervento concreto e rapido da parte del Governo e delle Istituzioni.
Così ANSVA, l’Associazione delle imprese dello spettacolo viaggiante di Confesercenti, in una nota.
Le nostre ditte – continua ANSVA – appartengono per il 90% alle piccole imprese e in queste condizioni non riescono più a provvedere al sostentamento delle proprie famiglie, né agli obblighi fiscali. Un vero e proprio tracollo finanziario che rischia di spazzare via, oltre che migliaia di imprese, anche parte della storia di questo Paese, fatta di tradizioni che si tramandano da secoli.
“La nostra categoria – le parole del presidente di ANSVA Ginetto Pugliè – chiede rispetto e tutela. I nostri imprenditori non meritano di chiudere i battenti. I luna park itineranti, laddove è stato possibile aprire, hanno dimostrato in questi mesi di essere luoghi sicuri, dove le linee guida e i protocolli di sicurezza sono stati seguiti alla lettera, come conferma l’assenza di casi di contagio e focolai. Va ricordato inoltre che le giostre hanno un numero obbligato di posti a sedere e sono fruite in forma statica, e che il pubblico dei luna park è costituito principalmente da famiglie e l’orario di svolgimento è pressoché pomeridiano”.
“Chiediamo al Governo una posizione chiara nei confronti delle nostre attività, che non sia demandata alla discrezionalità dei sindaci, che il più delle volte ha portato ad un annullamento totale del nostro lavoro. Chiediamo – conclude Pugliè – che sia tutelato il nostro diritto al lavoro, oggi sono necessari sostegni economici, ristori mirati alle imprese che dimostrino di non aver potuto lavorare in questi mesi e che, se lasciate sole dal governo, saranno costrette a chiudere definitivamente”.
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