Confesercenti “reputa molto positivo l’intervento normativo del Superbonus, crediamo che sia uno strumento utile per rimodernare il patrimonio edilizio e dare una scossa all’economia. Ma ci sono alcune criticità”.
Così il responsabile dell’ufficio tributario di Confesercenti, Marino Gabellini, in audizione alla Camera sull’applicazione delle misure per l’efficientamento energetico previste per l’edilizia dal decreto Rilancio.
“Il limite di effettuazione delle spese tra l’1 luglio 2020 e il 31 dicembre 2021 – ha spiegato Gabellini – concentra in un arco di tempo molto breve numerosissimi cantieri, con una difficoltà per le aziende a far fronte a tutte le richieste. Proponiamo di allungare il periodo al 2025”. Riguardo le modalità di utilizzo, ha sottolineato, “come detrazione fiscale occorre avere capienza. Abbiamo fatto uno studio da cui si evidenzia che circa otto milioni di italiani, che presentano le dichiarazioni dei redditi, non hanno Irpef. Quelli che hanno un’imposta tale da poter usufruire del beneficio fiscale sono un numero basso rispetto all’ammontare dei contribuenti. Quindi la possibilità di cedere il credito è un fattore positivo. Noi lanciamo la proposta che la detrazione fiscale possa essere tramutata anche in capo al diretto percettore del beneficio, in un credito di imposta che egli possa utilizzare in compensazione con altri tributi”.
“Serve un attento monitoraggio sulle condizioni economiche, finanziarie e operative che saranno applicate dagli istituti di credito. Va evitato che l’operazione di cessione venga ancorata a una valutazione del merito creditizio del cedente. Dovrebbe essere legata solo a fattori oggettivi, come la validità del credito e del beneficio”, ha detto il responsabile dell’ufficio tributario di Confesercenti a proposito del Superbonus.
“Crediamo che il governo – ha proseguito – debba presentare al Parlamento ogni anno una relazione sugli effettivi benefici che vengono apportati dalla norma. Anche per valutare interventi di miglioramento e allungamento del beneficio”. “Riguardo alle altre normative sulla ristrutturazione edilizia, Sismabonus, Ecobonus, bonus facciate, si è venuta a creare una sorta di giungla fiscale dove è difficile raccapezzarsi – ha avvertito Gabellini -. Il pericolo è che i contribuenti non riescano a valutare quello che è l’effettivo beneficio, o che possano eccedere nella richiesta di benefici ritenendo di averne diritto. Si potrebbero quindi ritrovare sanzionati per aver chiesto un beneficio superiore a quello dovuto. Crediamo che debba essere applicato il principio di tutela della buona fede”.
Sul decreto semplificazioni “occorre fare un coordinamento delle varie normative, perché non è possibile richiedere il Superbonus per le nuove opere. Con la nuova normativa in materia di semplificazione riteniamo che si possa riconoscere il beneficio fiscale anche in questo caso”.
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