L’associazione presenta tre proposte concrete per investire efficacemente le risorse e rilanciare l’economia
Tre proposte concrete, su digitalizzazione, credito e formazione, per investire efficacemente le risorse del Recovery Fund e rilanciare le micro, piccole e medie imprese italiane. Confesercenti presenta al Ministero dello Sviluppo Economico il suo progetto per accelerare la ‘ricostruzione’ del sistema imprenditoriale diffuso del nostro Paese, gravemente colpito dalla crisi innescata dalla pandemia. Un piano che si articola in tre campi di intervento e mette in primo piano la modernizzazione delle imprese, con una piattaforma digitale dedicata al retail del Made in Italy.
Digitalizzazione. Confesercenti ha predisposto un progetto articolato per la creazione di un Ambiente Digitale Integrato (ADI) che prevede una forte collaborazione pubblico/privato, per permettere alle micro e piccole imprese italiane del Made in Italy, dal commercio e turismo alla somministrazione e all’artigianato, di accedere più facilmente al mercato globale, allineandosi alle nuove esigenze di consumo. Uno strumento da riservare alle micro e piccole imprese che mantengono la presenza fisica e che sono in regola con i versamenti fiscali e contributivi e che, partecipando alla piattaforma, devono essere agevolate sul piano fiscale. Un investimento a favore di tutti: una disciplina “realmente” agevolativa porterebbe ad una vera e propria “selezione naturale” di imprese sane e virtuose, rispetto alle imprese che per motivi indefiniti ne rimarrebbero fuori, con un endemico effetto “Evasione ZERO”.
Formazione. L’esigenza fondamentale per dare avvio a tale percorso risiede certamente nello sviluppo di un adeguato processo strutturato di formazione continua per i piccoli imprenditori, già presenti sul mercato o in fase di partenza, non solo sulle tematiche economiche tradizionali sulle quali si basano le rispettive attività, ma in particolare sui processi di innovazione e digitalizzazione.
Credito. Necessario anche un intervento di rafforzamento della capacità di accesso delle micro e piccole imprese al credito. La Confesercenti propone l’Istituzione una Centrale rischi commerciali, gestita dalle Associazioni di categoria, per consentire lo sviluppo di un rating commerciale delle imprese e la collaborazione con società di factoring per operazioni di cessione del credito veloci e a basso costo. Un intervento che aumenterebbe la liquidità immediatamente disponibile e consentirebbe inoltre alle banche di migliorare le valutazioni del merito di credito delle imprese. L’intervento va accompagnato dall’introduzione di un ‘micro firm supporting factor’, complementare a quello già vigente per le PMI, per facilitare l’erogazione di finanziamenti anche alle micro e piccole imprese, che sono considerate più rischiose dalle banche in relazione alla dimensione ridotta e alla minore affidabilità delle informazioni contabili.
“La rete di micro e piccole imprese, ed in particolare quella delle attività di vicinato, è un valore economico e sociale irrinunciabile per il nostro Paese, che crea ricchezza, lavoro e servizi per i territori”, spiega la Presidente De Luise. “Per rilanciare questo sistema, dobbiamo accompagnare il tessuto imprenditoriale in un percorso di innovazione, fornendo loro strumenti adatti dal punto di vista della formazione e del credito. La piattaforma che oggi abbiamo proposto al Ministro Patuanelli potrebbe avere un ruolo fondamentale nel rilancio non solo di questi attori fondamentali della nostra economia, ma anche dell’immagine del Paese Italia e del Made in Italy, valorizzando i territori e tutelando il nostro tessuto economico e le eccellenze che rappresenta”.
Roma, 2 settembre 2020
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