900 mila in istruttoria, 250 mila Iban sbagliati o fraudolenti
L’Inps ha ricevuto “4,4 milioni di domande per il bonus da 600 euro e ne ha pagati 3,5 milioni”: lo ha detto il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, rispondendo in commissione Lavoro della Camera e aggiornando i dati sull’indennità per gli autonomi prevista dal dl Cura Italia.
“Gli altri 900 mila sono in istruttoria”, ha aggiunto, “per la maggior parte saranno rifiutati ma vogliamo fare approfondimenti perché ci sono circa 250 mila Iban sbagliati, che non corrispondono e anzi potrebbero essere fraudolenti”, quindi da “verificare” e circa “400 mila non hanno i requisiti”.
Per il decreto Cura Italia “abbiamo speso circa 15 miliardi, penso che per il nuovo decreto abbiamo bisogno non meno di 25 miliardi-30 miliardi per pagare la cig e gli strumenti di sostegno al reddito: su questa cifra penso che il governo si stia orientando. Le nostre relazioni tecniche stanno su questa cifra”, ha detto Tridico, spiegando che il calcolo è “alla luce delle chiusure” e “sulla base delle relazioni tecniche fatte in questi giorni”.
C’è “l’impegno a rispettare la data della fine di aprile per pagare anche la cassa integrazione”, ha aggiunto il presidente dell’Inps parlando delle richieste per le prestazioni legate all’emergenza coronavirus, dopo aver sottolineato che per i bonus autonomi si è partiti dal 15 aprile con i pagamenti.
Tridico ha rimarcato l’impegno sulla data di pagamento della cig entro la fine di aprile specificando che questo riguarda la cassa integrazione ordinaria. Sulla cig in deroga i dati, ha detto, non sono ancora disponibili da tutte le regioni e “quindi il termine non può essere il 30 aprile. Per l’ordinaria sì”. Ma in alcune regioni, ha proseguito, domande di cig in deroga sono state “già pagate”.
Il presidente dell’Inps ha inoltre sottolineato che sono state create delle “task-force” con ispettori che stanno lavorando sugli ammortizzatori sociali in maniera specifica e che, tra l’altro, consentirà di centralizzare i pagamenti, a prescindere dalla sede dei beneficiari.
“L’intenzione del governo – ha detto ancora – è di proporre reddito emergenza per gli esclusi dalle misure” finora previste nell’emergenza coronavirus, “che potrebbero essere non meno di un milione di nuclei”, quindi “una platea di circa 3 milioni” di persone, “per una spesa importante che potrebbe aggirarsi sui 2 miliardi, ma bisogna vedere la soglia del beneficio per singolo e per nucleo”, rimarcando che sul Rem “c’è un lavoro da parte del ministero, noi forniamo supporto tecnico”.
“Fino ad oggi l’Inps ha raccolto oltre 5 milioni di domande per circa 9,5 milioni di beneficiari”, ha concluso il presidente, in riferimento delle richieste per le prestazioni legate all’emergenza coronavirus arrivate all’Istituto. “Dalla cig ordinaria, straordinaria e in deroga, al bonus baby sitting, dai congedi Covid e permessi 104 all’indennità da 600 euro: parliamo di provvedimenti che l’Inps di solito gestisce in 5-7 anni”.
Powered by WPeMatico