“La diffusa sospensione dell’attività economica per le misure di contenimento inciderà significativamente sulla capacità delle famiglie europee di fare fronte autonomamente alle proprie esigenze economiche nelle settimane a venire”. E’ quanto si legge in un articolo dei ricercatori della Banca d’Italia sugli effetti del Coronavirus che cita “profonde ricadute sulle opportunità lavorative e la capacità reddituale di larga parte della popolazione”.
“Il loro prolungarsi acuirebbe situazioni di disagio economico preesistenti e ne creerebbe potenzialmente di nuove”. La quota di popolazione che vive in famiglie a rischio di povertà (reddito insufficiente) o finanziariamente povere (ricchezza finanziaria insufficiente), scrivono i tre ricercatori, varia considerevolmente tra i diversi Paesi europei. Mentre la quota di popolazione in povertà di reddito e’ compresa tra il 15 e il 30 per cento, la diffusione della povertà finanziaria varia in misura molto più marcata, interessando tra il 15 e l’80 per cento delle popolazioni nazionali.
In Italia e in Spagna, i paesi europei al momento più colpiti dal contagio, poco più del 40 per cento della popolazione è finanziariamente povera. In Francia e in Germania, dove pure sono state adottate misure fortemente restrittive, è finanziariamente povero rispettivamente circa il 40 e il 33 per cento della popolazione. Le famiglie con risorse economiche insufficienti, inoltre, traggono il loro reddito da fonti diversamente esposte alle misure di contenimento. Ad esempio, i redditi da trasferimenti, come le pensioni, sono senz’altro isolati dalle ricadute occupazionali. Per contro, i lavoratori autonomi sono presumibilmente più esposti di quelli alle dipendenze perché difficilmente hanno accesso a strumenti assicurativi contro la mancanza di lavoro.
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