È urgente chiarire le nuove disposizioni di chiusura delle attività di vicinato. Il DPCM sul contenimento dell’emergenza, infatti, lascia spazio a dubbi e interpretazioni su quali imprese debbano restare chiuse e quali invece possano continuare a svolgere normalmente il proprio lavoro. Una situazione caotica che rischia di rendere meno efficace lo shutdown.
Così Confesercenti in una nota.
Rimangono dubbi da chiarire sulle attività delle agenzie di viaggio, sulle imprese di ristorazione non esplicitamente nominate dal decreto, su i servizi d’asporto in loco e a domicilio, sulle attività ricettive con annesso servizio di ristorazione, come anche per i bar che vendono tabacchi e ancora molti altri casi.
Si registra anche qualche contraddizione difficilmente spiegabile, visto l’evidente rischio assembramento: rispetto alle misure varate la scorsa settimana, inoltre, parrebbe scomparso l’obbligo di chiusura nel weekend di centri e gallerie commerciali. A quanto sembra, infatti, con il nuovo DPCM si permetterebbe l’apertura nei centri commerciali sia degli ipermercati che di tutte le altre attività – ad esempio i grandi negozi di elettronica – non direttamente menzionate nei provvedimenti di chiusura.
È necessario fornire al più presto informazioni puntuali alle imprese e ai cittadini: ne abbiamo bisogno per evitare di infrangere involontariamente divieti o magari di rimanere chiusi per eccesso di prudenza, interrompendo così servizi utili alla comunità.
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