Il Fondo monetario internazionale stima che si verificheranno significative ricadute e si rendono, dunque, necessarie misure mirate e coordinate
“Il coronavirus si fa sentire sul fronte della domanda con la “perdita di reddito, il timore di contagio e una maggiore incertezza che fa sospendere di meno la gente. I lavoratori potrebbero perdere il lavoro con le aziende non in grado di pagare i loro stipendi. Questi effetti possono essere molto severi su settori come il turismo e l’ospitalità, come visto in Italia”.
Lo afferma il capo economista del Fondo monetario internazionale, Gita Gopinath, sottolineando che da quando sono iniziate le vendite sui mercati finanziari americani il 20 febbraio 2020, i titoli delle compagnie aeree sono stati colpiti in modo sproporzionato in linea con il post 11 settembre”.
“L’emergenza coronavirus – prosegue Gopinath – avrà una significativa ricaduta economica. Sono necessarie sostanziali politiche mirate per sostenere l’economia ed è necessaria una risposta internazionale coordinata. L’obiettivo è prevenire che una crisi temporanea danneggi la gente e le aziende attraverso la perdita di posti di lavoro e le bancarotte. Alle famiglie e alle imprese colpite potrebbero essere concessi sussidi ai salari e sgravi fiscali, spiega Gopinath, citando il caso dell’Italia che ha allungato le scadenze fiscali per le aziende nelle zone più colpite. Per coloro che sono licenziati, assicurazioni sulla disoccupazione potrebbero essere rafforzate estendendo la loro durata. Dove la malattia e i congedi non sono fra i benefit, i governi dovrebbero considerare di finanziarli per consentire ai lavoratori che non stanno bene di stare a casa senza la paura di perdere il lavoro”.
“Le banche centrali dovrebbero essere pronte a offrire ampia liquidità alle banche e alla società finanziarie non bancarie, soprattutto quelle che concedono prestiti alle piccole e media imprese, conclude il capo economista del Fmi. Più ampi stimoli monetari come tagli dei tassi di interesse e acquisti di asset possono sostenere la fiducia e sostenere i mercati finanziari se c’è il rischio di una stretta”.
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