Manzoni: “Eccellenza italiana in un settore ancora in affanno. Non soffrono solo i negozi: dal 2011 ad oggi il sistema moda Italia ha perso 37mila imprese e 5 miliardi di fatturato”
I negozi di moda italiani premiano la storica cappelleria Tesi di Firenze. Si è tenuta questa mattina, presso l’Auditorium A. Nori, in via Nazionale 60 a Roma, l’assegnazione del Premio Moda 2019 di Fismo, che ha visto la Ditta Luigi e Guido Tesi di Firenze, storica cappelleria fiorentina, attiva fin dalla metà del XIX secolo, aggiudicarsi il titolo. Oggi a guidare l’azienda è la quinta generazione, ma sta subentrando la sesta: una storia familiare straordinaria, un know how unico, che viene trasmesso in ogni creazione.
La presentazione del Premio Moda 2019 ha visto la partecipazione del Presidente di Fismo – i negozi di moda Confesercenti – Roberto Manzoni e il responsabile di CNA Federmoda Antonio Franceschini, ma anche gli interventi della Presidente Nazionale di Confesercenti Patrizia De Luise, del Segretario Generale dell’associazione Mauro Bussoni e dell’onorevole Luca Carabetta, Vicepresidente della Commissione Attività Produttive della Camera.
“Siamo felici di consegnare questo riconoscimento – ha detto il presidente Fismo Confesercenti Roberto Manzoni – ad un’impresa storica che interpreta al meglio lo stile e il saper fare italiano, rispettando tecniche tradizionali artigianali e puntando su di un Made in Italy di altissima qualità, che ha resistito ai tempi e alle mode”.
“Una storia di eccellenza – ha aggiunto Manzoni – in un settore che è ancora in affanno: la piccola ripresa degli scorsi anni non è bastata a recuperare quanto perso durante la crisi. Oggi le famiglie italiane spendono ancora 3,7 miliardi in meno per l’abbigliamento rispetto al 2011. E la crisi non è solo dei negozi: le difficoltà dei punti vendita sono pesate su tutto il Sistema Moda Italia, che dal 2011 ha perso nel commercio e nella produzione, circa 37mila imprese, bruciando 5 miliardi di euro di fatturato. Un problema per tutto il Paese, se si considera che la filiera italiana della moda vale il 4% del valore della produzione nazionale e del valore aggiunto e, con 847 mila occupati, il 5% degli occupati totali”.
“Come CNA Federmoda – ha sottolineato il Responsabile nazionale Antonio Franceschini – siamo assolutamente consapevoli delle difficoltà del mercato interno. Per questo, da un lato, lavoriamo con impegno ai progetti di internazionalizzazione; dall’altro spingiamo per il rilancio della domanda italiana, in primo luogo rimettendo i soldi in tasca ai consumatori. Ma siamo anche aperti a collaborazioni tra piccola produzione e commercio di vicinato, con progetti per il rilancio dei negozi nei nostri centri urbani. Ci sono ampi spazi di collaborazione che andrebbero sfruttati”.
“Per la ditta Luigi e Guido Tesi – ha concluso Giacomo Tesi – ricevere il premio Moda Fismo Confesercenti è motivo di grande orgoglio. È un ritorno alle origini, un premio all’artigianato italiano ed anche alla nostra storia, che è lunga. Dal 1850, siamo riusciti ad arrivare sino ad oggi grazie ad un grande valore aggiunto che è la famiglia: uniti abbiamo assicurato all’impresa continuità e serietà. E non è scontato in un mercato molto complesso, in cui si amplia la forbice tra le grandi marche, che dettano le regole e costringono le aziende a modelli organizzativi spesso troppo pesanti, ed il settore medio basso, con i suoi prezzi estremamente concorrenziali. Tutti coloro che si trovano, come noi, nel mezzo soffrono: nonostante ciò continueremo a lavorare, come abbiamo sempre fatto, con impegno e dedizione, per contribuire alla diffusione del prodotto italiano di qualità”.
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