Cancellare l’imposta di soggiorno o darla al turismo. Il Presidente Albonetti alla X Commissione: “Depenalizzare omessi versamenti, sì a rifinanziamento Tax Credit. Ma il click day è strumento inadeguato”
X Commissine Attività Produttive
“Il settore alberghiero non ha tra le sue priorità l’individuazione di una nuova classificazione alberghiera. Il vero tema da affrontare nell’immediato è la previsione di un nuovo piano di riqualificazione del nostro sistema ricettivo, soltanto dopo aver riqualificato si potrà approdare al nuovo piano di riclassificazione, farlo prima significherebbe svalutare l’immagine del nostro ricettivo nel suo complesso con nocumento grave dell’immagine turistica complessiva del Paese”.
Così Assohotel, l’associazione che riunisce le imprese della ricettività Confesercenti, in audizione presso la X Commissione attività produttive alla Camera sul disegno di legge delega al Governo in materia di turismo. Tra le richieste avanzate da Assohotel, si legge nella memoria consegnata alla Commissione, “l’introduzione del codice identificativo nazionale per tutta l’offerta turistica – comprese le locazioni turistiche a breve termine e le varie tipologie legate alla sharing economy – per contrastare il fenomeno dell’abusivismo” ma anche il rifinanziamento del Tax Credit – di cui però si contesta l’inadeguatezza del metodo ‘click day’ – e un piano di semplificazione normativa del settore.
“La normativa dovrà essere uniforme su tutto il territorio nazionale”, ribadisce il presidente di Assohotel Claudio Albonetti. “Continuiamo ad essere contrari all’applicazione della imposta di soggiorno; ma visto che ormai è un dato di fatto chiediamo con forza che la stessa venga trattata per quello che è, ovvero una tassa di scopo; la risorse debbono essere utilizzate per investimenti nel settore turistico e non per sistemare i bilanci comunali. “Infine, conclude Albonetti, confidiamo nella sensibilità della classe politica per ricercare la strada per depenalizzare il reato di omesso o tardivo riversamento dell’imposta. Non possiamo far gravare sugli imprenditori, fondamentali attori del turismo, incombenze così gravose e sproporzionate quando per motivi spesso indipendenti dalla loro volontà, si sono trovati nell’impossibilità di riversare l’imposta nei tempi definiti, molto spesso mai resi noti”.