Continua la crisi: nei primi 4 mesi dell’anno chiuse 141 imprese. Resistono solo gli ambulanti
La crisi di turismo e commercio continua anche quest’anno. Nei primi quattro mesi del 2014, secondo i dati dell’Osservatorio Confesercenti, nei due settori hanno cessato l’attività 141 imprese: nello stesso periodo, le nuove aperture nel commercio e nel turismo sono state solo 50, per un saldo finale negativo di 91 unità. Entrambi i settori registrano più cessazioni che aperture: nel commercio il saldo di natimortalità delle imprese è -62, mentre nel turismo è di -29 attività.
“Commercio e turismo – commenta Dario Capelli presidente della Confesercenti – scontano duramente la crisi del mercato interno tuttora in atto. I consumi, infatti, restano in costante contrazione e noi tutti siamo curiosi di vedere che effetto potrà avere su questi il bonus degli 80 euro; anche se francamente è facile prevedere che senza una sostanziale e duratura ripresa dell’occupazione il tutto si risolverà in ben poca cosa”.
Tabella 1 – Aperture/chiusure di imprese nel Commercio e nel Turismo, gen-apr 2014
Settore Iscrizioni Cessazioni Saldo
Commercio (totale) 23 85 -62
Turismo (totale) 27 56 -29
TOTALE COMMERCIO E TURISMO 50 141 -91
Fonte: Osservatorio Confesercenti nazionale
Turismo: settore ancora in crisi. Da gennaio ad aprile chiusi 3 alberghi, 23 bar e 20 ristoranti
Il settore del turismo, in particolare, sembra ancora lontano dall’uscita dalla crisi. Nei primi quattro mesi dell’anno il comparto alloggio, comprensivo di alberghi ed hotel, ha visto chiudere 3 imprese bilanciate da altrettante aperture. Negativo invece il dato dei ristoranti che da gennaio registrano, a fronte di 14 aperture, ben 20 chiusure e un saldo negativo di -6 imprese. Ancora peggio i bar: nello stesso periodo hanno chiuso 23 esercizi; un rosso che le 14 aperture non riescono a colmare, portando il comparto a perdere 9 imprese.
Commercio: cresce solo quello su area pubblica,
In particolare, il commercio sembra essersi ormai avviato verso una fase di destrutturazione, che premia i comparti che presentano meno spese di impresa. Cala infatti il dettaglio in sede fissa, che vede nei primi 4 mesi dell’anno 85 chiusure ed un saldo negativo di -62 aziende, mentre tiene il commercio fuori dai negozi: le imprese che vendono attraverso internet mettono a segno un sostanziale equilibrio (+1), così come gli intermediari del commercio (-2), mentre il commercio su aree pubbliche cresce di 4 unità.
Tabella 2 – Aperture/chiusure di imprese nel Settore Commercio gen-apr 2014, dettaglio dei comparti
Comparto Iscrizioni Cessazioni Saldo
Commercio al dettaglio in sede fissa 23 85 -62
Commercio al dettaglio su area pubblica 16 12 4
Intermediari del Commercio 11 13 -2
Commercio al dettaglio tramite internet 2 1 1
Fonte: Osservatorio Confesercenti nazionale
Importante evidenziare che lo stato di sofferenza in cui versa il commercio al dettaglio nel nostro territorio è ancor più accentuato di quanto non lo sia in riferimento all’intera isola.
Il saldo negativo delle imprese della provincia Nuoro-Ogliastra (-62) rappresenta, infatti, il 15.27% del totale saldo negativo sardo (-406), mentre il totale delle imprese attive del nostro territorio (2.825) rappresentano solo il 13,76% del totale. Questo vuol dire che nelle province NUORO-OGLIASTRA proporzionalmente chiudono più imprese.
Da un raffronto tra le due province che compongono il nostro territorio invece, particolarmente sofferente risulta essere l’Ogliastra dove il saldo negativo registrato per effetto della natalità/mortalità delle imprese (-28) rappresenta circa il 3,6% del totale delle imprese attive del settore commercio al dettaglio (762), mentre l’equivalente dato relativo alla prov. di Nuoro si ferma a poco più dell’1.6% (per effetto di un saldo negativo di -34 imprese su un totale di 2063).
si allegano TABELLE Secondo bimestre 2014