Domani 5 gennaio 2017 inizieranno in tutta la Sardegna i saldi, come stabilito dalla Conferenza Delle Regioni e delle Province Autonome il 24 marzo 2011.
Quest’anno sarà un evento particolarmente atteso. Tra i consumatori, infatti, circa il 58% – uno su due, si dichiara interessato o molto interessato ad acquistare prodotti di diverso genere, in due casi su tre d’abbigliamento.
Ma anche tra i commercianti, che sperano di recuperare un andamento delle vendite natalizie sotto le previsioni, c’è grande attesa.
“Secondo le nostre stime elaborate in base alle intenzioni di acquisto degli italiani, la spesa media per famiglia sarà di circa 330 euro” – si legge in una nota di FISMO-CONFESERCENTI. Una vera e propria boccata d’ossigeno per un settore in forte difficoltà. “Anche il Natale 2016 è stato caratterizzato da un clima molto mite che non ha invogliato all’acquisto di capi invernali, di conseguenza i clienti dei prossimi saldi avranno a disposizione un assortimento di prodotti superiore alla media da acquistare a prezzo scontato. Durante i saldi i consumatori potranno comprare articoli di qualità a costi realmente inferiori a quelli iniziali”.
Unico appunto l’anticipo dei saldi che molti, nonostante le normative li vietino, hanno già fatto per tutto dicembre. “In alcuni casi i vigili urbani sono stati presenti e hanno impedito il dilagare di questo problema, ma in generale gli sconti fuori tempo e fuori legge hanno imperversato, – afferma Roberto Bolognese, vicepresidente vicario Confesercenti Sardegna – è necessario bloccare l’illegalità perché è sempre più difficile, per chi rispetta le leggi ormai sopravvivere. Se poi ci si mette anche una situazione meteorologica “primaverile” come questi ultimi mesi, si può ben capire come per certe attività la situazione sia ben più che disastrosa. Capispalla, cappotti e giubbotti sono rimasti appesi nei negozi e si spera che con l’arrivo del freddo, più intenso nei prossimi giorni e i saldi, che partiranno con almeno già il 40%, si riesca a salvare la stagione”.
Preferenze dei consumatori per gli acquisti
capi di abbigliamento 62%
scarpe 42%
borse 12%
biancheria per la casa 9%
prodotti tecnologici 6%
profumi e cosmetici 5%
FISMO-CONFESERCENTI