L’acqua è un diritto primario e fondamentale per il benessere della nostra comunità.
Le misure urgenti previste dal comunicato dell’Ente di gestione del servizio idrico in Sardegna
Abbanoa, pubblicato lo scorso 09 gennaio, che interviene sulla crisi idrica del territorio del Nuorese
nella volontà di contrastare una condizione di estrema difficoltà, devono necessariamente essere
inserite in un ambito più ampio di quanto sino ad adesso considerato.
Crediamo che non si siano presi in considerazione gli impatti che tali restrizioni generano, in un
territorio già ampiamente falcidiato da una crisi economica che stenta a risolversi, in una mancanza
di condivisione che allarma tutto il tessuto economico e sociale del capoluogo barbaricino e
dell’intero territorio Nuorese.
“Decisioni così non possono ricadere sulla testa degli imprenditori” – commenta il Presidente
della Confesercenti Nuoro e Ogliastra, Roberto Cadeddu. “Quanto emerso dalle comunicazioni
di Abbanoa – prosegue Cadeddu – non entrando nel merito della bontà degli intenti dell’ente stesso,
esclude le parti sociali dall’essere parte integrante di un contesto collaborativo e sinergico”.
Il razionamento a giorni alterni della fornitura dell’acqua è una soluzione che danneggia
ulteriormente la già condizione precaria di molte imprese locali, che si vedranno costrette ad
operare solamente nei giorni di fornitura e a chiudere le proprie saracinesche nelle giornate di
restrizione. Pertanto, saranno costrette a ridimensionare la propria attività con conseguenze
disastrose soprattutto nell’ambito dell’occupazione.
“Lo scenario che si apre non fa prevedere nulla di buono” – continua nelle sue dichiarazioni il
rappresentante della Confesercenti provinciale – “dobbiamo renderci conto che le imprese che
operano nel mondo della ristorazione e del food and beverage in generale, sono linfa vitale per la
nostra economia e costringerle a lavorare in tali precarie condizioni ne preclude il futuro
imprenditoriale”.
Tale misura che si intende adottare, pur giustificata da esigenze contingenti, rappresenta un grave
rischio per un territorio che non può permettersi il lusso di perdere una sola impresa, un solo posto
di lavoro.
Pertanto, chiediamo che venga convocato a brevissimo un tavolo di confronto con il Presidente
dell’ente Abbanoa, con il Commissario del Comune di Nuoro e con l’Amministratore
Straordinario della Provincia di Nuoro, così da poter far emergere le motivazioni del tessuto
imprenditoriale.
“Chiediamo un impegno collettivo e condiviso” – conclude Roberto Cadeddu – “dove i principi di
partecipazione e ascolto siano veramente attuati per il bene delle imprese e dei cittadini”.
Il razionamento non può diventare la norma, ma deve rappresentare un punto di partenza per un
cambiamento radicale nelle politiche di gestione idrica.