Ed è impossibile fare le gare prima del pronunciamento della Corte di Giustizia dell’Unione Europea sull’art. 49 del Codice della Navigazione
Con buona pace di tutti coloro che ritengono abusivi tutti i concessionari attualmente operanti è bene evidenziare – si legge in una nota congiunta del presidente di Fiba Confesercenti Maurizio Rustignoli e del presidente di Sib Confcommercio Antonio Capacchione – che la giurisprudenza amministrativa ha ripetutamente chiarito la legittimità degli attuali concessionari a continuare ad operare.
Il Consiglio di Stato, con tre Ordinanze dello stesso contenuto (nn.rr.1813/2024,1814/2024 e 1815/2024) dello scorso 15 maggio ha affermato che prevale l’interesse privato a continuare l’attività ancorché decaduto dalla concessione non essendo i comuni nelle condizioni di affidare a terzi il compendio demaniale.
Infatti il Consiglio di Stato ha chiarito che: “nel bilanciamento degli interessi contrapposti, perciò, appare preminente quello del privato, tenuto conto che in questo modo sono altresì soddisfatti gli interessi pubblici alla manutenzione dell’area e alla percezione dei canoni demaniali senza soluzione di continuità”.
Queste Ordinanze cautelari si aggiungono a quella nr. 3943/2024 dello scorso 30 aprile emessa sempre dal Consiglio di Stato in cui è stata sospesa una delibera del Comune di Moneglia che anticipava la scadenza delle concessioni dal 31 dicembre 2024 al 31 dicembre 2023.
Si tratta oramai di un orientamento giurisprudenziale consolidato del Consiglio di Stato affermato anche nell’Ordinanza cautelare nr. 138/2024 del 17 gennaio 2024 laddove ha chiarito che è sospesa la messa a gara delle concessioni demaniali marittime vigenti in attesa del pronunciamento della Corte di Giustizia sulla validità dell’art. 49 del codice della navigazione.
Queste importanti decisioni della giustizia amministrativa vengono, purtroppo, intenzionalmente sottaciute all’esclusivo fine di criminalizzare i concessionari attualmente operanti.
E ciò senza evidenziare che i concessionari sono titolari di atti amministrativi che non sono stati annullati né ritirati dalla Pubblica Amministrazione neppure nella forma della pura e semplice “comunicazione”. Siamo in attesa del preannunciato provvedimento legislativo chiarificatore che purtroppo continua irresponsabilmente a mancare.
Stupisce che il Governo stia lasciando soli i balneari nella difesa non solo delle loro ragioni ma degli interessi pubblicistici ad avere servizi collettivi, come quello del salvataggio a presidio persino della pubblica incolumità.