69 i no e un’astensione
Via libera definitivo del Senato alla manovra che diventa legge.
L’Aula di Palazzo Madama ha approvato il ddl di bilancio con 107 voti favorevoli, 69 contrari e un astenuto senza modifiche rispetto al testo licenziato la scorsa settimana dalla Camera.
Poco prima del voto finale è stata approvata la fiducia posta dal governo sull’articolo 1 del provvedimento con con 109 voti favorevoli, 76 voti contrari e un astenuto.
La manovra contiene interventi espansivi che hanno superato i 42 miliardi di euro lordi indicati nel dossier del Servizio bilancio per il disegno di legge approvato dal Consiglio dei Ministri. Nel passaggio alla Camera è entrato infatti il pacchetto Sud di 1,6 miliardi finanziato con il Fondo sviluppo e coesione e altre misure di minore impatto. Circa la metà delle risorse (21,1 miliardi) è destinata alla sostanziale proroga del pacchetto energia ereditato dal governo Draghi.
Gli interventi nel disegno di legge di bilancio comprendono le misure di sostegno per famiglie e imprese per fronteggiare l’aumento dei costi dell’energia nei primi tre mesi del 2023, la stretta sul reddito di cittadinanza, le misure di ‘tregua fiscale’, con dieci forme di sanatoria che coprono le fasi dalla dichiarazione dei redditi alle cartelle esattoriali, due ulteriori sanatorie che riguardano le criptovalute e i versamenti
delle società sportive.
C’è poi il taglio del cuneo fiscale, l’introduzione in via sperimentale per il 2023 di ‘quota 103’, la rimodulazione dell’adeguamento automatico dei trattamenti, l’introduzione di criteri più restrittivi per accedere a ‘opzione donna’.
Viene introdotta la flat tax incrementale e ampliata la platea dei lavoratori autonomi che può accedere al regime fiscale forfettario, aumentato il tetto per l’uso del contante che passa da 1000 a 5000 euro. Niente da fare, invece, per l’eliminazione delle multe ai commercianti sull’uso del Pos sotto i 60 euro.
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