La brusca frenata dei consumi delle famiglie, di cui si ravvisano già i segnali, non inciderà solo sulle imprese del commercio ma su tutta l’economia, riducendo fortemente la crescita nel 2023. Per questo, dopo la manovra, sarà necessario concentrarsi su interventi per sostenere e rilanciare la domanda interna.
Così Confesercenti, in una nota, commenta le Prospettive per l’economia italiana nel 2022-2023 di Istat.
Le stime dell’istituto di statistica delineano uno scenario denso di incognite, e confermano il nostro allarme sul rallentamento della spesa dei consumatori. L’inflazione registra, infatti, ancora livelli molto alti, riducendo il potere di acquisto delle famiglie, che si apprestano ad affrontare il periodo di Natale e Capodanno con un budget condizionato da prezzi e spese fisse. Una frenata già in atto e che rende le prossime festività invernali un vero e proprio banco di prova per la tenuta dei consumi e dell’economia.
Le poche risorse disponibili ed i tempi ristretti hanno ridotto lo scopo della manovra, che si concentra comprensibilmente sulla lotta al caro energia. La ripresa dei consumi e dei redditi delle famiglie, però, deve essere messa al centro dell’azione di governo. Per questo, archiviata la legge di bilancio, auspichiamo che l’esecutivo si concentri su misure – a partire dalla leva fiscale – volte alla ripresa della domanda interna, schiacciata dal caro prezzi e dal caro energia. Sostenere la spesa delle famiglie, in questa fase, è fondamentale per evitare un pericoloso avvitamento economico del Paese.
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