Lorenzo Fontana è stato eletto nuovo presidente della Camera con 222 voti. A proclamarne l’elezione è stato il presidente provvisorio Ettore Rosato. I presenti al quarto scrutinio sono stati 392, i votanti 392. Nessun astenuto. Oltre a Fontana, che ha ottenuto 222 voti, hanno ricevuto voti Cecilia Guerra 77, Cafiero De Raho 52, Matteo Richetti 22, voti dispersi 23, schede bianche 6, schede nulle 11.
Lorenzo Fontana è il secondo presidente della Camera leghista dopo Irene Pivetti nel 1994.
Veronese, 42 anni, sposato con una figlia, è militante della Lega fin dall’adoloscenza e tifoso dell’Hellas.
Laureato in Scienze politiche all’Università di Padova, aggiungerà poi una laurea in Storia e una in Filosofia.
Consigliere comunale a Verona, la sua carriera politica inizia a livello locale – poi anche vicesindaco – e nel 2009 l’elezione come eurodeputato, per due legislature. Incarico che lascerà nel 2018 in seguito all’elezione alla Camera.
Subito vicepresidente di Montecitorio, lo resterà per pochi mesi: fa Parte del governo Conte I come ministro per la Famiglia, per poi passare agli Affari europei nel rimpasto del luglio 2019 in seguito alle elezioni per l’Europarlamento. Nel partito leghista è prima vice dei Giovani padani, poi dal 2016 vice segretario con Matteo Salvini e responsabile Esteri, carica che ricopre fino ad oggi.
Cattolico tradizionalista, ultraconservatore, da europarlamentare tiene i rapporti con la destra europea, allaccia i legami con Marine Le Pen, prova a tessere la tela per arrivare al “supergruppo” europeo dei conservatori: riunendo Identità e Democrazia (il gruppo della Lega) e i Conservatori Europei (quello di FdI). Un sogno che naufraga per le divisioni insanabili tra i nazionalisti dell’Est europa, polacchi in primis, e altri partiti considerati filorussi.
Da sempre contro le sanzioni nei confronti di Mosca, da ministro ne chiese la sospensione. Da ministro della Famiglia partecipò al Congresso Mondiale delle Famiglie, evento con una piattaforma ultraconservatrice: dal no all’aborto all’opposizione ai diritti alle coppie omosessuali. Sono note anche le sue posizioni contro ius soli e ius scholae.
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