Ancora dati positivi dal fronte del lavoro, che confermano la veloce ripartenza del Paese soprattutto nel confronto con lo scorso anno, quando restrizioni e chiusure frenavano ancora le imprese. Le prospettive per la seconda parte dell’anno, però, preoccupano: il caro-energia sta mettendo in seria difficoltà molte imprese, schiacciate tra il rallentamento dei consumi delle famiglie e l’aumento dei costi fissi. Uno scenario che mette a rischio, nel solo terziario, circa 250mila posti di lavoro nei prossimi dodici mesi. Così, in una nota, Confesercenti.
Gli occupati, sia a livello tendenziale che rispetto al trimestre precedente, aumentano ma la situazione cambia per quanto riguarda gli indipendenti poiché, a confronto con lo scorso anno, si evidenzia un incremento di 36mila unità ma uno stallo rispetto al 1^ trimestre di quest’anno.
Inoltre, nonostante la ripresa complessiva, il tasso dei posti vacanti nei servizi è leggermente cresciuto, arrivando a toccare il 2,3%, a testimonianza che le imprese hanno registrato una certa difficoltà, alle soglie dell’estate, a recuperare le figure professionali necessarie.
Si profila, dunque, uno scenario di incertezze per l’autunno e l’inverno: ad incidere sull’impoverimento del nostro tessuto economico ci sono gli effetti legati all’esplosione delle bollette energetiche sulle famiglie, che saranno costrette a ridurre i consumi per sostenere le spese obbligate e le pesanti ricadute sulle piccole imprese del turismo e del terziario che dipendono dal mercato interno. E’ imprescindibile, perciò, frenare l’impatto dei costi energetici nei prossimi mesi, o decine di migliaia di attività chiuderanno per sempre, con la conseguente perdita di migliaia di posti di lavoro.
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