Il consiglio direttivo della Bce ha deciso di innalzare di 50 punti base i tre tassi di interesse di riferimento e ha approvato lo strumento di protezione del meccanismo di trasmissione della politica monetaria (Transmission protection instrument), il cosiddetto scudo anti-spread. Il rialzo del costo del denaro, il primo da aprile 2011, è superiore ai 25 punti base attesi dal mercato. “Pertanto”, si legge in una nota, “i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale
saranno innalzati rispettivamente allo 0,50%, allo 0,75% e allo 0,00%, con effetto dal 27 luglio 2022”.
Il Consiglio direttivo, osserva l’Eurotower, “ha ritenuto opportuno adottare un primo intervento più ampio nella normalizzazione dei tassi di riferimento rispetto a quanto segnalato nella riunione precedente. Questa decisione”, spiega il comunicato, “si basa sulla valutazione aggiornata del Consiglio direttivo sui rischi di inflazione e sul maggiore sostegno fornito dal Tpi a un’efficace trasmissione della politica monetaria. Ciò sosterrà il ritorno dell’inflazione verso l’obiettivo di medio termine del Consiglio direttivo, rafforzando l’ancoraggio delle aspettative di inflazione e assicurando che le condizioni della domanda si adeguino in linea con il conseguimento dell’obiettivo di inflazione nel medio periodo”.
I rialzi del costo del denaro proseguiranno. “Nelle prossime riunioni del Consiglio direttivo”, afferma la Bce, “sarà opportuna un’ulteriore normalizzazione dei tassi di interesse. Anticipare a oggi l’uscita dai tassi di interesse negativi consente al Consiglio direttivo di passare a un approccio in cui le decisioni sui tassi vengono prese volta per volta. L’evoluzione futura dei tassi di riferimento definita dal Consiglio direttivo continuerà a essere guidata dai dati e contribuirà al conseguimento dell’obiettivo di inflazione del 2% a medio termine. Nel contesto della normalizzazione della politica monetaria, il Consiglio direttivo valuterà le opzioni per la remunerazione della liquidità in eccesso”.
Il Tpi, rileva la Bce, sosterrà l’efficace trasmissione della politica monetaria. “In particolare”, rileva l’Eurotower, “mentre il Consiglio direttivo prosegue nel percorso di normalizzazione, il Tpi assicurerà che l’orientamento di politica monetaria sia trasmesso in modo ordinato in tutti i paesi dell’area dell’euro. L’unicità della politica monetaria del Consiglio direttivo è un presupposto affinché la Bce possa adempiere il mandato di mantenere la stabilità dei prezzi”.
Si tratta, prosegue la nota, di “un ulteriore strumento a disposizione del Consiglio direttivo attivabile per contrastare ingiustificate, disordinate dinamiche di mercato che mettono seriamente a repentaglio la trasmissione della politica monetaria in tutta l’area dell’euro”. La
portata degli acquisti del Tpi “dipenderà dalla gravità dei rischi per la trasmissione della politica monetaria. Gli acquisti non sono soggetti a restrizioni ex ante. Salvaguardando il meccanismo di trasmissione, il Tpi consentirà al Consiglio direttivo di assolvere più efficacemente il mandato di preservare la stabilità dei prezzi”. In ogni caso, “la flessibilità nel reinvestire il capitale rimborsato sui titoli in scadenza del portafoglio del Programma di acquisto per l’emergenza pandemica (Pandemic emergency purchase programme, Pepp) rimane la prima linea di difesa al fine di contrastare i rischi per il meccanismo di trasmissione connessi alla pandemia”.
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