La Commissione europea nelle sue stime di primavera ha rivisto in netto rialzo le stime sull’inflazione italiana per quest’anno e il prossimo. Nel 2022 i prezzi al consumo cresceranno del 7,4% secondo l’esecutivo di Bruxelles, contro il 5,9% delle previsioni economiche primaverili, del 3,4% nel 2023, oltre la stima precedente di un’inflazione al 2,3%.
A soffiare sul fuoco dell’inflazione, l’impennata dei prezzi dell’energia e dei generi alimentari, oltre a “persistentistrozzature nell’offerta”.
Inoltre “è probabile che la grave siccità nel nord Italia possa aggravare l’impennata dei prezzi dei generi alimentari”.
Le pressioni sul fronte dei salari sono destinate ad aumentare, ma la trasmissione dei rincari dei prezzi al consumo sui costi della manodopera dovrebbe essere ritardata dalla lunga durata degli accordi salariali in vigore e dalla debolezza del mercato del lavoro, si legge nelle previsioni.
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